Discutendone in casa alla notizia della morte di Antonio Virgilio Savona membro del famoso Quartetto Cetra,è saltato fuori un mio commento riguardo al successo avuto dai musicisti esploso durante il periodo del fascismo al potere e mi sono chiesto se tale popolarità fosse dovuta al fatto di essere schierati con Mussolini e feccia varia.
Curiosando su Internet ho scovato queste due canzoni di Savona scritte negli anni settanta dai testi belli e critici verso la chiesa,i potenti e la guerra:la prima è"La merda"e la seconda"Il testamento del parroco Meslier".
A proposito di quest'ultima ecco una nota tratta da Wikipedia:
Presunto ritratto del parroco Jean Meslier.«Je voudrais, et ce sera le dernier et le plus ardent de mes souhaits, je voudrais que le dernier des rois fût étranglé avec les boyaux du dernier prêtre.(In italiano: "Io vorrei, e questo sia l'ultimo ed il più ardente dei miei desideri, io vorrei che l'ultimo dei re fosse strangolato con gli intestini dell'ultimo dei preti."»(Jean Meslier, Testament)Jean Meslier (Mazeny, Champagne 1664 - Étrépigny 30 giugno 1729), prete francese, curato in un piccolo paese di campagna, "precursore del secolo dei Lumi".Egli divenne improvvisamente noto dopo la sua morte per un testamento in cui (leggendo dal lungo titolo dello stesso)"si dimostrano in modo chiaro ed evidente le vanità e le falsità di tutte le divinità e di tutte le religioni del mondo".Inoltre, nel suo testamento spirituale, il sacerdote chiedeva scusa ai propri fedeli per quanto aveva predicato in tutta la vita, per aver mentito esercitando la professione di prete.Il suo nome fu inciso su una lapide tra quelli degli ispiratori e fondatori del socialismo, fuori dalle mura del Cremlino.[...] Oltre che la Chiesa, la religione, Dio e la figura di Gesù, nel mirino del Testamento ci sono la monarchia, l'aristocrazia, l'Ancien regime, l'ingiustizia sociale e la morale cristiana del dolore: in esso si professa una sorta di comunismo anarchico ante litteram ed una filosofia materialista.Il libro uscì nel 1729, dopo la morte di Meslier, ma egli vi aveva lavorato per gran parte della sua esistenza.
La merda.
Lei così tenera e pulita,
La base della nostra vita.
Lei che solleva dalle pene,
Lei che ci vuole tanto bene.
E tra ogni cosa, in fondo in fondo,
La più pacifica del mondo.
E tra ogni cosa, in fondo in fondo,
La più pacifica del mondo.
Il nome suo lo appiccichiamo
Al grande capo americano,
E a tutti i grandi mascalzoni
Che costruiscono cannoni.
Ma non è giusto, francamente,
Trattarla tanto indegnamente,
Ma non è giusto, francamente,
Trattarla tanto indegnamente.
Povera merda disgraziata,
Sempre svilita e disprezzata
Quando schifati ne parliamo
E il nome suo vituperiamo.
Mentre sappiamo che è innocente
E non ha colpa mai di niente,
Mentre sappiamo che è innocente
E non ha colpa mai di niente.
Non la si deve maltrattare,
Non la si deve confrontare
Con quegli squallidi drappelli
Che usano elmetti e manganelli.
E non si faccia mai la svista,
Di dire che è capitalista,
E non si faccia mai la svista
Di dire che è capitalista.
Sempre pazienti la aspettiamo
Ed ogni giorno la creiamo,
Mite, umilissima, garbata,
Utile, onesta e riservata.
Non la dovremmo tirar fuori
Per definir gli sfruttatori,
Non la dovremmo tirar fuori
Per definir gli sfruttatori.
Se per un po’ rifletterete
Onestamente converrete
Che perde presto consistenza
E ha una brevissima esistenza.
Mentre chi “merda” vien chiamato
Muore soltanto se ammazzato,
Mentre chi “merda” vien chiamato
Muore soltanto se ammazzato.
Il testamento del parroco Meslier.
Avete sul collo fardelli pesanti
di prìncipi, preti,
tirannie governanti;
di nobili, monaci,
monache e frati,
di “guardie di sali e tabacchi”
e magistrati.
Avete sul collo i potenti e i guerrieri,
gli inetti, gli inutili e i furbi,
e i gabellieri,
i ricchi che rubano per ingrassare
lasciando che il popolo
intanto resti a crepare.
Abbatetei ricchi condottieri
e i prìncipi!
Sono loro,
non quelli degli inferni,
i diavoli!
Vermi che lasciano al contadino
soltanto la paglia del grano
e la feccia del vino.
Teorizzano pace, bontà e fratellanza
e poi legalizzano i troni
e l'ineguaglianza.
Hanno inventato il Dio dei potenti
per addormentare e piegare
i corpi e le menti
Hanno inventato i demoni e gli inferni
per far tremare e tacere
poveri e inermi.
Abbattete
i ricchi condottieri
e i prìncipi!
Sono loro,
non quelli degli inferni,
i diavoli!
Non sono i demoni dell'intera corte
i vostri peggiori nemici,
dopo la morte,
ma sono coloro che alzano le dita
annientano e fanno marcire
la vostra vita!
E se vi unirete potrete fermarli
usando budella di prete
per impiccarli;
così non sarete più schiavi di loro
ma infine padroni dei frutti
del vostro lavoro!
Abbatetei ricchi condottieri
e i prìncipi!
Sono loro,
non quelli degli inferni,
i diavoli!
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