mercoledì 19 agosto 2009

GRAZIE NANDA


Ci ha lasciati per questa vita Fernanda Pivano,che ha fatto dell'arte della letteratura il perno della propria vita per la sua e per la nostra gioia in quanto ha tradotto molti scrittori americani che personalmente sono tra i miei preferiti come Bukowski ed Hemingway su tutti,ma pure Kerouac,Ginsberg,Lee Masters e tanti altri.
La sua vita,le sue amicizie e la sua cultura sono riassunte nell'articolo di Dario Pappalardo giornalista de"La Repubblica"ma l'importanza che ha avuto nel panorama letterario italiano è inesprimibile in poche righe sia nel ruolo che ha avuto di traduttrice che di scrittrice,critica e giornalista.
Da non dimenticare la sua presenza attiva nella Resistenza e il suo appoggio all'antiascismo e ad alcune azioni negli anni più recenti come la sottoscrizione all'appello contro il giudice Calabresi.
Grazie Nanda per avermi dato la possibilità di poter leggere,apprezzare ed amare molti tra i miei autori favoriti,grazie per aver dato questa occasione ad altre persone e grazie per avermi fatto scrivere più o meno degnamente i miei sogni,incubi,idee e pensieri!
Che per te sia pace e amore.

Fece conoscere nel nostro Paese gli scrittori Usa, da Hemingway alla beat generation.
Protagonista della scena culturale, amica di grandi autori e musicisti.
Addio a Fernanda Pivano,portò l'America in Italia.
La sua prima traduzione fu quella, parziale, dell'Antologia di Spoon River.

MILANO - "I miei adorati scrittori americani mi accompagnavano durante la guerra facendomi coraggio con le loro storie". E lei, Fernanda Pivano, la compagna italiana degli scrittori americani, si è spenta in una clinica privata di Milano, un mese dopo il suo novantaduesimo compleanno. Scrittrice, giornalista, traduttrice e critica, nasce a Genova il 18 luglio 1917. A ventiquattro anni - e in piena seconda guerra mondiale - si laurea in Lettere con una tesi in letteratura americana su Moby Dick. Il capolavoro di Melville è la chiave che le apre la porta sul mondo della grande letteratura made in Usa. Nel 1943, pubblica la prima parziale traduzione dell'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Il suo mentore è Cesare Pavese, già suo professore al liceo D'Azeglio di Torino e il primo di una serie di incontri fondamentali, tra cui quello con il marito, il grande architetto e designer Ettore Sottsass. L'incontro del 1948, a Cortina, è con Ernest Hemingway. Nasce un rapporto di amicizia e di lavoro. Nel 1949, Mondadori manda in stampa la traduzione di Addio alle armi. La Pivano sarà la maggiore curatrice delle opere dell'autore de Il vecchio e il mare. Il primo viaggio negli Stati Uniti è del 1956. Al suo ritorno, porterà in Italia la poetica, le pagine di letteratura e di vita della beat generation. Di Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti e poi William Burroughs. La prefazione a Sulla strada di un certo Jack Kerouac è sua. Negli anni successivi, traduce Allen Ginsberg, ma anche Bob Dylan. Il suo approccio alla letteratura non conosce steccati. Di Fabrizio De Andrè dirà, prima di altri, "è il più grande poeta italiano del Novecento".
Intanto, inizia a raccogliere i ricordi dei grandi che ha incontrato: Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Dorothy Parker, William Faulkner. Tutti protagonisti del suo libro I mostri degli anni Venti, del 1976. Seguono l'intervista a Charles Bukowski, Quello che mi importa è grattarmi sotto le ascelle e una fondamentale biografia di Hemingway. I suoi Diari (1917-1973), pubblicati da Bompiani, sono una messe di aneddoti ed episodi tratti da una vita straordinaria. Negli ultimi anni, la Pivano continua a promuovere e a riconoscere il talento dei nuovi narratori d'America: Bret Easton Ellis, Chuck Palahniuk, David Foster Wallace. Il suo amore per la musica la porta a partecipare al video di Luciano Ligabue, Almeno credo, e a partecipare alla realizzazione del disco di Morgan omaggio-remake a De Andrè, Non al denaro, non all'amore né al cielo. I funerali si svolgeranno venerdì a Genova, nella basilica dell'Assunta in Carignano. La stessa dove si celebro, dieci anni fa, l'addio all'amico poeta De Andrè.

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