sabato 8 agosto 2009

GLI OTTO NEURONI RIMASTI AD AQUILANI


Come dimostra Alberto Aquilani interpellato sul numero di neuroni rimasti(ma credo sia nato così)nel suo cervello leso da buon fascista,ben otto(oltre la media di quelli come lui)ma in condizioni precarie visto le dichiarazioni e la non celata simpatia verso il duce(quello del ventennio del secolo scorso).
Arrivato da pochi giorni al Liverpool dopo essere cresciuto nella Roma sua squadra del cuore e che mai avrebbe lasciato(ops!)la stampa inglese s'interroga su questo personaggio che veste anche la maglia nazionale e calca la mano sulle sue dichiarzioni pro-fascio,che riporto alla fine del post grazie ad un articlo della"Gazzetta dello sport"del 14 marzo 2008 a firma di Massimo Cecchini dove oltre a parlare della Roma,dello scudetto e degli europei dichiara testualmente alla domanda sul perchè votasse centrodestra:«Di politica ci capisco poco e neanche m' impegno troppo per capire. Direi perché ci sono troppe tasse e troppa immigrazione. La maggior parte delle violenze sono fatte dagli stranieri, fanno solo danni...»ed alla domanda"È vero che lei in casa ha immagini di Mussolini?"rispose:«Come lo sa? Beh, ho uno zio fissato che mi ha regalato alcune cose, ma come dicevo non capisco nulla di politica».
Infatti per votare i partiti di destra,quelli dell'odierna legislatura,di politica uno non capisce proprio nulla ed Aquilani è il classico uomo di merda coatto e razzista che non vuole pagare le tasse nonostante la badilate di soldi che guadagna e ce l'ha contro gli immigrati perchè alla fine le colpe dei mali dell'Italia sono solo loro.
L'articolo appena sotto è dell'Independent di ieri a firma di Sam Wallace e si chiede per l'appunto che se per Benitez(l'allenatore dei reds)Aquilani sia stato un buon acquisto,ciò lo sia anche per la città di Liverpool e soprattutto per la sua tifoseria di sinistra della working class.
Per avere maggiori info sugli intrecci tra calcio e fascismo rimando ad un post pubblicato lo scorso ottobre:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2008/10/i-fascisti-nel-calcio.html.
Ora che l'immigrato è lui che cosa ne penserà degli stranieri?
Aquilani bastardo uomo di merda!
Is Liverpool ready for Aquilani?
With his Mussolini bust and superstar wag, Benitez's £20m signing will add colour to Reds.

Arriving in a city famous for its left-wing, working-class culture, Alberto Aquilani will hope that one embarrassment in particular can be put behind him as quickly as possible. Last year Liverpool's new £20m signing admitted a grudging admiration for Italy's former fascist dictator Benito Mussolini which might yet take some explaining to his new fans.
In an interview in Gazzetta dello Sport in March last year, Aquilani, 25, was asked to clear up a rumour that he had a marble sculpture of the Italian leader who sided with Adolf Hitler in the Second World War. He answered with an alarming naivety: "My uncle is very keen on him and he gave me something to do with Mussolini but as for me, I don't know anything about politics".
The existence of Aquilani's marble sculpture has never been confirmed and the comments caused a stir for a while in a nation where politicians from the extreme right and left are still active in mainstream politics.
Nevertheless, Aquilani comes from Roma, a club more commonly associated with left-wing politics. Francesco Totti, Roma's star player and captain, is of a left-wing persuasion; he was understood to have been unimpressed by Aquilani's comments. But that would be nothing compared to the tirade he could expect from Jamie Carragher, Anfield's original working-class hero and Labour voter.
Signing Aquilani is a coup in football terms for Benitez because he is one of three players in the Roma team who come from the city and have progressed through the youth ranks – the others being Daniele de Rossi and Totti. Aquilani comes from the city's Monte Sacro district and his connections with the club runs deep.
His father Claudio is a paramedic and his profession has given him the chance to watch his son's career at Roma from very close quarters. Aquilani Snr is the man who runs the ambulance service for injured players – and the occasional fan – in the Stadio Olimpico in Rome and is on duty for all Roma's home games.
One of the key considerations in today's medical for Aquilani will be the question marks about his fitness and, in particular, a series of ankle injuries over the last two years. He has not played since an injury against Arsenal in the Champions League on 11 March and the problem became so bad that he was sent to West Ham to recuperate, where Gianfranco Zola has taken some of the best medical staff in Italy to work.
As well as technical director Gianluca Nani, West Ham boast one of the best physiotherapists in the business – Marco Cesarini, formerly of Brescia – and he has treated Aquilani. He might even have been in England earlier because Chelsea tried to sign him when Claudio Ranieri was manager after – at the age of 16 – he starred in the Viareggio youth tournament in 2001. Aquilani's father Claudio refused to allow his son to be sold.
Aquilani is set to contribute fully to English football's WAG culture – in fact his girlfriend, Michela Quattrociocche, might even give Steven Gerrard's wife Alex Curran a run for her money in the celebrity stakes. The couple's on-off relationship has filled countless glossy magazine pages in Italy.
As a player, Aquilani is similar to Xabi Alonso, the man he will have to replace, who yesterday admitted the decision to leave Anfield had been taken in May. He said: "Once the season had finished I spoke to Rafa and I told him that I wanted to leave. I said if the chance came up I wanted to take it – when Madrid came along I thought it was the best move for me."
Aquilani is right-footed and a good passer of the ball with a decent shot on him. As with all Benitez's signings, he will have to surrender to his manager's way of doing things. "Alberto has a winning mentality and great experience in both Serie A and the Champions League," Benitez said last night. Aquilani has the makings of a great Liverpool midfielder – though he might not want to take any more advice from his right-leaning uncle.
«Sono Aquilani e voglio giocare».

«Ho un contratto con la Roma fino al 2010: il tetto di 2,5 milioni per gli ingaggi non è basso ma a me sta a cuore capire se intendono puntare su di me. I soldi verranno poi di conseguenza».
Stop, tempo fermo, flashback: 10 maggio 2003. E' il 91' di un ormai scontato Roma-Torino che sta per concludersi sul 3-1. Fabio Capello fa entrare in campo al posto di Emerson un diciottenne all' esordio. Si chiama Alberto Aquilani e ha paura di non fare neppure in tempo a toccare un pallone. Ci riuscirà grazie a un arbitro gentile, e i successivi cinque anni ora ce lo fanno trovare di fronte con tutta la sua sincerità e le sue idee a volte controcorrente su calcio, politica e costume. Clic: il tempo può ricominciare a scorrere. Aquilani, cosa le disse quell' arbitro? «Di stare tranquillo, perché non avrebbe fischiato la fine prima che io toccassi la palla. Era Pieri di Genova e fece proprio un bel gesto. Vedete che qualcosa di buono c' è anche in loro?», scherza. Scudetto: meglio o peggio affrontare l' Inter in crisi psicologica ma con più tempo per allenarsi? «Non lo so. Il caso Mancini è stato strano, ma noi sappiamo solo che dobbiamo vincerle tutte e che stiamo bene fisicamente. Per il resto, sei punti di vantaggio sono tanti, senza contare che magari saranno talmente incazzati che si caricheranno per il campionato». C' è anche la Champions: che ci dice? «Che possiamo esaltarci. Sul sorteggio non ho grandi preferenze. Certo, sulla carta Schalke 04 e Fenerbahce sono un po' più deboli e allora io dico meglio i tedeschi, perché giocare a Istanbul non è mai semplice». È un peccato che il derby arrivi proprio adesso? «Scherza? Stiamo bene e il gol che segnai alla Lazio sotto la curva Sud è uno dei ricordi più belli della mia vita. Da quel giorno non ne ho giocato più uno, per questo non vedo l' ora che arrivi mercoledì». Prima però c' è il Milan. Tra l' altro è una sfida tra azzurri: Pirlo, Gattuso e Ambrosini contro Aquilani, De Rossi e Perrotta. Sarà più facile per Donadoni puntare sui blocchi? «Col Milan sarà dura perché è una grande squadra, che avrà voglia di rifarsi. Sui blocchi, certo che il c.t. è avvantaggiato, però in ritiro ci sarà tempo per conoscersi meglio e amalgamarsi». Europeo, Olimpiade o entrambi? «All' Europeo ci spero, è un mio obiettivo. Se mi fanno scegliere punto a questo, ma anche partecipare ai Giochi è un' esperienza che ogni atleta dovrebbe provare. Sono a disposizione». Da giovanissimo stava per andare al Chelsea: come giudica la fuga dei nostri ragazzi verso l' estero? «Sfido chiunque a dire di no a certe proposte. Avevo 15 anni ma ad un certo punto ero proprio sicuro di andare, anche se i problemi non sarebbero mancati. Devo ringraziare l' ex direttore sportivo Baldini e Fabio Capello per le opportunità che mi hanno dato». Come ha vissuto con l' etichetta di predestinato? «Con più responsabilità. Fin da piccolo se si perdeva la colpa era mia...». È vero che Spalletti le dice che è troppo narciso? «Me l' ha sempre rimproverato, ma io non ci faccio caso. L' eleganza è una mia dote, mi viene spontanea e non va a rovinare il rendimento». Si parla già del suo rinnovo: vero che lei a fine stagione non chiederà alla dirigenza soldi ma garanzie d' impiego? «Ho un contratto fino al 2010 ma il senso è questo. Il tetto di 2,5 milioni della società non è basso, però mi sta a cuore capire il mio futuro. Io voglio giocare, se desiderano puntare su di me poi i soldi saranno una conseguenza». Non le va un ruolo da dodicesimo uomo... «Lasciamo stare», e sorride amaro. Lei è in lizza spesso con Pizarro, cioè un giocatore scelto da Spalletti: è duro il duello? «Beh, è più difficile perché l' ha voluto proprio l' allenatore, però Pizarro è un grande giocatore e con lui ho un buon rapporto». Inter e Juve la corteggiano. «Fa piacere venire apprezzati, ma a questo cose eventualmente penserò quando sarà il momento». Lite con Panucci: chi è il Tyson tra i due? «Non c' è stata nessuna scena da saloon, è stato solo un battibecco come ne capitano tanti. Anzi, ha rafforzato il nostro rapporto». Parliamo di altro. Il 16 marzo sarà il ventesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell' uccisione della sua scorta: fra i suoi pochi ricordi e le testimonianze, cosa le è rimasto di quell' evento? «Zero, non ricordo niente e non ne ho mai parlato». Politica. Lei vota centrodestra: perché? «Di politica ci capisco poco e neanche m' impegno troppo per capire. Direi perché ci sono troppe tasse e troppa immigrazione. La maggior parte delle violenze sono fatte dagli stranieri, fanno solo danni...». Che ne pensa dell' aborto? «Per me dovrebbe essere illegale. È una cosa brutta, anche se però può succedere che quando si è giovani si faccia una stupidaggine... Senza contare che un figlio può anche non nascere sano...». Sta per incontrare la squadra del possibile futuro premier: vede conflitto d' interessi? «Non credo alla malafede, ai giochi di prestigio. Per me non è un problema». Che ne pensa di Veltroni? «L' ho conosciuto e mi ha fatto una buonissima impressione. A Roma ha fatto bene, ma non credo che vinca...». È vero che lei in casa ha immagini di Mussolini? «Come lo sa? Beh, ho uno zio fissato che mi ha regalato alcune cose, ma come dicevo non capisco nulla di politica». Chiudiamo col sorriso. De Guzman del Deportivo ha detto di essere pronto a non fare sesso per un anno pur di fare gol al Real: lei per quanto si «asterrebbe» pur di vincere scudetto o Champions? «Un anno è dura... Meglio che non scriva niente, se no i compagni mi fanno una testa così...».

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