sabato 7 dicembre 2013

DELINQUENTI LAZIALI,STATE BENE A VARSAVIA

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Quando la carica istituzionale fa perdere la testa,ovvero il caso del ministro degli esteri Bonino che cerca di interferire con un governo ed una legislazione straniera per portare a casa dei delinquenti che hanno commesso crimini in Polonia nel prepartita tra Legia Varsavia e Lazio.
Certo fatti non gravissimi,anzi ancora poco a quanto sono abituate queste merde infami fasciste in quanto sono stati sequestrati loro solo alcuni coltelli ed un'ascia dopo aver seminato il panico in centro città con un lancio di bottiglie e di pietre e aver provocato una rissa davanti ad un hotel.
Probabilmente lo scopo dei laziali in trasferta era di fare guerriglia con gli sbirri polacchi o al massimo di fare qualche cinghiamattanza con i loro camerati polacchi del Legia,nota per avere gruppi ultras di estrema destra come gli aquilotti che hanno omaggiato tra l'altro la tigre Arkan(foto sotto),si è vista la Polverini e Zarate in curva in campagna elettorale con tanto di saluti romani(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2010/03/dai-che-cadono-testa-in-giu.html )e che hanno assalito i tifosi del Tottenham con i cugini della Roma perché quartiere londinese con folta presenza ebrea(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/11/volemose-bene.html ).
Questo caso,con le dovute differenze nelle colpe,somiglia a quello dei marò in India,e mi chiedo il perché con il sovraffollamento delle carceri italiane dovremmo sorbirci anche altri criminali visto che di queste merde tante gente non ne sente certo la lontananza e la mancanza.
L'articolo è preso da"Il fatto quotidiano"e racconta delle dichiarazioni della Bonino e anche quelle dell'altro genio del premier Letta che parlano di sconvenienza nella parole del ministro polacco degli interni Sinkiewicz:l'anno scorso sono stato a Varsavia,che dovrebbe essere un covo di nazisti e di estremisti di destra ma fatto sta che non ne ho visti né in azione né proprio con simboli o qualcosa che facesse pensare esternamente di appartiene a quella merda di ideologia.
Al contrario sono stato in locali di chiaro stampo comunista e ho incontrato gente con addosso simboli di sinistra che camminava tranquilla per la città:lo so che non sono stato in tutti i quartieri ma forse come in Italia le merde escono dalle fogne solo in gruppo o quando vanno in certi stadi.
So solo che non ho rotto i coglioni agli sbirri,mi sono divertito,Varsavia è una bella città e sono tornato a casa:ovvio che tra i fermati e gli arrestati qualcuno sia stato pescato dalla massa di coglioni ma questo è un altro discorso che riguarda la sbirraglia di ogni paese.
 
Tifosi arrestati a Varsavia, Bonino: “Da ministro polacco parole sconvenienti”

La replica arriva dopo le dichiarazioni di Barlomiej Sinkiewicz, secondo cui i supporter italiani fermati erano dei "banditi". Il ministro degli Esteri e il premier Enrico Letta si augurano una conclusione rapida della vicenda.
 
“Sono dei banditi“. Così il ministro degli Interni Barlomiej Sinkiewicz aveva bollato i tifosi laziali ieri alla tv pubblica. Oggi la replica di Emma Bonino: “Sono parole sconvenienti, in particolare per un ministro. La responsabilità è individuale, non si generalizza”. Intanto i ventidue tifosi laziali restano in carcere a Varsavia, dopo gli incidenti scoppiati poche ore prima della sfida di Europa League tra la squadra capitolina e il Legia. Il ministro degli Esteri Bonino, intervenuta questa mattina a un convegno alla Farnesina, ha riportato l’attenzione sulla loro situazione: ”La stessa polizia polacca ha parlato di manifestanti inconsapevoli. La verità è che c’erano sicuramente dei violenti. Ma sono stati presi e trattenuti per tre giorni anche manifestanti inconsapevoli, con testimonianze che abbiamo di trattamenti inadeguati, come peraltro succede in molti Paesi e anche da noi”.
I supporter laziali sono in carcere da giovedì scorso. Il ministro polacco ha sottolineato che “una dozzina sono già stati processati” e ha voluto ribadire che “la legge è uguale per tutti, sia per i polacchi sia per gli stranieri. In qualsiasi posto si viene arrestati se si agisce in quel modo e così è successo a Varsavia”. Di diverso tenore erano state, invece, le dichiarazioni del primo ministro polacco Donald Tusk, al quale il premier italiano Enrico Letta aveva chiesto di accelerare le procedure durante il suo viaggio di ieri. “Farò tutto il possibile per accelerare le procedure, nel rispetto delle regole – aveva spiegato Tusk- e farò un appello al procuratore generale e al ministro della giustizia affinché seguano personalmente la vicenda al fine di evitare lungaggini”.

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