venerdì 4 settembre 2009

MA QUALI FASCISTI BUONI!?

Il documento redatto dall'assemblea antifascista bolognese attacca un giornale,"L'altro",che dovrebbe essere di sinistra ma che ultimamente ha avuto svarioni verso destra iniziando qualche mese fa difendendo le carcasse puzzolenti di quella cloaca di Casa Pound,successivamente aprendo al movimento di destra in generale ed ora mettendo in discussione la memoria storica della Resistenza antifascista dalla sua nascita fino ai giorni nostri sostenendo tra le righe la possibilità di un fascismo"buono ed anticapitalista".
A tali eresie oltre che rimarcare che esiste il solo fascismo malvagio e che il fascista buono è quello morto,non si può affermare che,a detta di Andrea Colombo(ex Potere Operaio ed ex portavoce di Rifondazione),oggi non si può più immaginare il fascista come guardiano nero del capitalismo!
Sarà l'effetto calura o una precoce demenza ma Colombo deve abitare in una di quelle nicchie d'Italia tipo Villa Certosa dove tutto è oro luccicante profumato di rose perchè non è concebipile che possa pensare queste cagate.
Si fa una riflessione ulteriore sulla nascita del primo fascismo quando nel ventennio ci fu una crisi simile a quella odierna,quando alla classe operaia rivoluzionaria e socialista fu affiancato il nazionalismo e l'autoritarismo dovuto alla paura del diverso(allora l'ebreo oggi l'immigrato)ed al timore economico sul come tirare a sopravvivere.
C'è pure un rimando ad uno studioso della politica che descrive la situazione tedesca degli anni venti e trenta del secolo scorso che è pari pari alla situazione attuale italiana:questa citazione di Karl Korsch datata 1975 dice«Tutti i governi della repubblica tedesca dopo il settembre 1930 rappresentavano un regime presidenziale piuttosto che un governo parlamentare. Essi governavano con decreti d’emergenza invece che con la normale procedura parlamentare. Questo enorme aumento del potere d’emergenza era naturalmente in flagrante contraddizione con lo spirito della Costituzione benché forse non andasse contro la sua lettera. Nel suo primo periodo esso servì principalmente per investire le autorità esistenti di poteri straordinari per sopprimere quella che a torto o a ragione era considerata una minaccia o un pericolo per l’ordine repubblicano».
A parte il passo dove si parla della Costituzione cancellando la parola"forse"è lo specchio degli interventi del regime italiano dove si va avanti a decreti basati più sull'improvvisazione che sullo schema legislativo del dialogo e del normale iter parlamentare,dove l'esecutivo continua a chiedere fiduce nonostante la schiacciante maggioranza.
Ribadendo il fatto che il dialogo con i fasci del cazzo non è neppure immaginabile mi auguro una sana e violenta profusione di mazzate sulle teste vuote e le schiene infette di questi parassiti dell'umanità augurando una morte a tutto il movimento di destra ed alla feccia degli stronzi che la compongono.
W la Resistenza e la lotta antifascista!
Ancora "L'altro" e i fasciofuturisti.
Il giornale “L’altro. La sinistra quotidiana” (ma sarebbe meglio dire il “radical-chic quotidiano”) continua con i sofismi anti-antifascisti proprio mentre ogni giorno aumenta la violenza della destra di governo e dei fascisti di strada. E continua a strizzar l’occhio ai “ragazzi di CasaPound”.Non è un mistero che in tempi di crisi economica le élite dominanti abbiano sempre promosso politiche autoritarie, razziste, familiste, sessiste e omofobe. Non è un mistero che Fascismo e Nazismo siano regimi nati dalla crisi del 1929. Né si può dubitare che oggi stia avvenendo qualcosa di analogo sotto i nostri occhi. Cioè che la fascistizzazione e il disciplinamento sociale siano una risposta preventiva alla crisi economica.Basta leggere quei vecchi libri passati di moda che non piacciono più ai sinistri giornalisti radical-chic. Un esempio a caso:«Tutti i governi della repubblica tedesca dopo il settembre 1930 rappresentavano un regime presidenziale piuttosto che un governo parlamentare. Essi governavano con decreti d’emergenza invece che con la normale procedura parlamentare. Questo enorme aumento del potere d’emergenza era naturalmente in flagrante contraddizione con lo spirito della Costituzione benché forse non andasse contro la sua lettera. Nel suo primo periodo esso servì principalmente per investire le autorità esistenti di poteri straordinari per sopprimere quella che a torto o a ragione era considerata una minaccia o un pericolo per l’ordine repubblicano» (Karl Korsch, Scritti Politici, Bari, Laterza, 1975).Eppure Andrea Colombo, ex dirigente di Potere Operaio, ex politico rampante, ex portavoce di Rifondazione comunista al Senato quando il pacifista Bertinotti era il numero tre dello Stato e benediva i militari della Folgore, non si riesce a capacitare e scrive su “L’altro”:«In ultima analisi, l’origine materiale dell’ideologia che fa dell’odio antifascista il dovere primo del buon credente di sinistra è proprio nella memoria storica (fondata) che identificava nei fascisti le guardie nere del capitalismo. Dubito tuttavia che questa immagine, senz’altro in buona parte valida fino alla metà degli anni ’70, e certamente in alcuni casi anche oggi, si possa applicare universalmente, ignorando i percorsi e le sterzate profonde della cultura dell’estrema destra a partire dalla fine dei ’70».Notare la frase un po’ contorta e contraddittoria. Quali sterzate? Colombo non lo dice, lo accredita come un dato di fatto. Ma forse, da vari anni, la sterzata è la sua. Ci sarebbe dunque un fascismo buono e anticapitalistico?Forse invece c’è chi ha attraversato gli anni Settanta senza capirne molto. C’è chi credeva di far parte di un movimento religioso e di essere un “buon credente”. Poi ha scoperto che i neofascisti non hanno sei occhi o le branchie. E ora dubita della sua stupidissima “fede”.Come si sa, l’ideologia del Fascismo è nata storicamente da una rete di scambi e ibridazioni tra “destra” e “sinistra”, combinando lotta di classe e nazionalismo, dittatura del proletariato e stirpe eletta, socialismo e razzismo.L’ideologia fascista da sempre si è alimentata di discorsi rivoluzionari e libertari per virarli verso l’autoritarismo. Per questo la resistibile ascesa del fascismo porta sempre con sé persistenti fenomeni di collaborazionismo e mimetismo politico. Per questo i neofascisti sono tanto interessati a fare discorsi “di sinistra”, “anticapitalisti”, “rivoluzionari”, “antimperialisti”. Non da oggi è la loro strategia.

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