martedì 1 settembre 2009

INTROMISSIONE NELLA TV TUNISINA

Ovvero come appestare anche la cultura ed il mondo arabo con una,e credo che presto saranno di più,rete televisiva made in biscione:il presidente marpione lo scorso 18 agosto ha presenziato presso la televisione tunisina Nessma Tv deliziandoci di un'intervista in cui oltre alla solita autocelebrazione infarcisce di complimenti ed elogi la neonata emittente africana acquistata per il 50% lo scorso anno da Mediaset e da Quinta Communications.
Tra effusioni amorose tra i presenti in studio e la recidivtà del premier puttaniere che poco prima del termine dell'intervento chiede alla stupenda velina il numero di telefono(!),il programma fila via liscio per meno di venti minuti in cui Berlusconi accoglie a cuore aperto tutti i migranti nordafricani che intendano venire a lavorare e realizzarsi nel nostro paese(il pezzo in questione non lo hanno fatto sapere ai leghisti evidentemente).
Il nuovo Messia sembrava tutt'altro che il tiranno che in prima persona respinge la folla di disperati che tentano di giungere nel paese e che spesso muoiono lungo il tragitto,anzi da buon papi alla Gesù è pronto a ricevere a braccia aperte...il mago della coerenza che ad una platea parla in una maniera e ad un'altra è il contrario.
Il commento appena sotto al premier aureolato è di Senza Soste e si riferisce esplicitamante al lavoro di Daniele Sensi http://danielesensi.blogspot.com/ giornalista de"L'Unità"che ha tradotto le gesta di Berlusconi che sembra sempre più il duce con riflessi craxiani.
Il video è frammentato in due spezzoni ed è in francese sottotitolato in italiano.
Berlusconi dalla sua tv tunisina promette casa e lavoro agli immigrati.
Berlusconi in Libia perchè deve promuovere la sua TV?

Tutto si può dire di Silvio Berlusconi, meno che non sia coerente. Recita il ruolo di pilastro dell'alleanza atlantica quando si trova a colloquio con Bush e Obama, ma non rinuncia alle effusioni con Vladimir Putin quando va in visita in Russia. Discute affettuosamente con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy salvo poi siglare importanti accordi energetici con Turchia e Russia. Va a braccetto con Gheddafi prima di firmare contratti petroliferi e poi rivendica il ruolo di paladino dei diritti umani e della democrazia quando torna in patria. Non importa quante giravolte gli tocchi fare, la politica estera del presidente del consiglio sembra avere una sola infallibile bussola: il proprio interesse.
Non stupisce quindi che Silvio Berlusconi, capo di un governo che ha promosso alcune delle norme più rigide d'Europa sull'immigrazione, dal reato di immigrazione clandestina ai medici spia, fino al sistematico ricorso ai respingimenti al confine, si trasformi in un agnellino terzomondista quando si trova in visita nei paesi del Nordafrica.E' sfuggita ai media italiani - ma non alla rete - la performance del presidente del consiglio dello scorso 18 agosto, allorché si trovava in visita privata a Tunisi. Durante la visita, al termine di un incontro con il presidente tunisino Ben Alì, il presidente del consiglio ha partecipato a Ness Nessma, programma della televisione satellitare tunisina Nessma TV, acquisita lo scorso anno per il 50 per cento da Mediaset e dalla società di Tarak Ben Ammar Quinta Communications. Interpellato sui temi dell'immigrazione su una tv maghrebina di sua proprietà, guardata da centinaia di migliaia di nordafricani, poteva il premier ripetere il solito copione «cattivista» ormai noto in patria o vantarsi delle norme emanate dal suo governo? Certo che no: ricordatevi la storia della bussola.Ecco un'altra giravolta, quindi: Berlusconi spalanca le porte dell'Italia ai cittadini del Maghreb. Il video è stato trovato, sottotitolato e reso disponibile dal blogger e collaboratore de l'Unità Daniele Sensi, che sostiene – e ne ha ogni ragione – che a questo punto “il pacchetto sicurezza in realtà non è mai esistito”. Nel corso della trasmissione, infatti, Berlusconi sostiene la necessità di "aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia" (altro che quote) e che il nostro paese ha “il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con totale apertura di cuore, e di dare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli e la possibilità di un benessere che significa anche la salute, l'apertura di tutti i nostri ospedali per le loro necessità, e questa è la politica del mio governo". Insomma, lavoro, case, scuole e ospedali per gli immigrati. Come programma di governo non è male. Chissà che ne pensano gli elettori della Lega...



Il video dello show di Berlusconi sulla (sua) televisione tunisina: "La mia tv vi porterà libertà e democrazia".

"La politica del mio governo è dare casa, lavoro, istruzione e assistenza sanitaria ai migranti".

Lo scorso 18 agosto Berlusconi è stato in visita privata a Tunisi.La mattina un incontro con il presidente Ben Alì, e nel pomeriggio la partecipazione a Ness Nessma, programma di Nessma TV, la televisione satellitare tunisina acquisita, lo scorso anno, per il 50 per cento, da Mediaset e da Quinta Communications, società di produzione di Tarak Ben Ammar di cui è socio di rilievo anche il gruppo Fininvest e nel cui capitale, alla fine di giugno, è entrata, tramite la Lafitrade, pure Tripoli (ai più maliziosi basterà questo solo dato per comprendere la ratio della politica mediterranea dell’attuale governo…). Tra un ricordo commosso del viaggio in Libia (“un evento storico e coraggioso”, lo ha definito il conduttore), ed una breve dissertazione su quello che è il ruolo della televisione e su quanto di buono ("libertà e democrazia") la (sua) televisione potrà portare alla gente del Nord Africa (“Crede che Nessma TV sarà capace di cambiare il volto del Maghreb così come le sue televisioni già hanno fatto con quello dell’Italia?”, gli chiedeva la co-conduttrice), ospite della tv tunisina Berlusconi ha parlato anche di immigrazione. Con un discorso evidentemente non concordato con il ministro Maroni. Perché se in Italia il presidente del Consiglio ha bisogno di assecondare, sul tema, la propaganda leghista, dall’altra parte del Mediterraneo l’uomo d’affari Berlusconi ha un mercato di 80 milioni di telespettatori da conquistare. Spettatori che hanno quindi potuto apprendere di come la politica del governo italiano sia tesa ad “aumentare i canali di ingresso legali” e a garantire, ai migranti, “casa, lavoro, istruzione” e -udite udite- “l’apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità”, perché “pure gli italiani sono stati emigranti, e quindi devono aprire il loro cuore a chi oggi viene in Italia”. Di seguito il video della trasmissione. L’ho tradotto e sottotitolato in italiano, affinché anche voi possiate scoprire che il pacchetto sicurezza in realtà non è mai esistito.


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