domenica 25 maggio 2014

LA MORTE DI ANDY ROCCHELLI E ANDREI MIRONOV


La notizia della morte del fotoreporter piacentino Andy Rocchelli è stata resa ufficiale dopo ventiquattr'ore in cui la Farnesina non aveva ancora confermato le notizie da Kiev e c'era ancora una speranza di poterlo trovarlo in vita o ferito.
Con lui è morto l'interprete Andrei Mironov ed è stato colpito non in maniera mortale il collega francese William Reguelon in una vera e propria azione di guerra con decine di colpi di mortaio lanciante dalle truppe ucraine nei pressi del villaggio di Andreyevka,sotto assedio da giorni.
L'articolo preso da Popoff(http://popoff.globalist.it/Detail_News_Display?ID=104033&typeb=0&Andy-e-morto-per-raccontare-la-guerra-in-Ucraina )parla di questo fatto in un contesto,quello ucraino,che negli ultimi giorni è scivolato dai palinsesti televisivi ma che continua a mietere vittime,e queste ultime due sono colpa del regime fascista di Kiev e di tutti i paesi che lo supportano,Italia compresa.

Andy è morto per raccontare la guerra in Ucraina.
    
Esercito di Kiev spara è uccide un reporter italiano (Andrea Rocchelli) e il suo interprete e ferisce un francese. Popoff vi propone le sue foto e il suo video sul dramma ucraino. [Franco Fracassi]
«Anche se gli scontri di piazza sono finiti l'Ucraina non è uscita dalla crisi, anzi la tensione internazionale e le difficoltà economiche mostrano un Paese molto fragile. In questo contesto a rischiare di più sono i soggetti più deboli tra cui i bambini malati di cancro. Video e foto di Andy Rocchelli, CesuraLab», così recita la didascalia apposta sotto al video dallo stesso Andy Rocchelli.
Il video è stato girato in Ucraina e postato su YouTube il 22 aprile scorso. La gente che manifesta a Maidan, che racconta le proprie speranze per un futuro migliore. I nazisti di Svoboda e di Pravy Sektor, con le loro bandiere, che sfilano tra due ali di folla pronti per andare in battaglia. E poi le foto, le tante foto che il fotografo piacentino ha scattato in questi mesi di permanenza in Ucraina. Infine, l'appello per la situazione sanitaria disperata in cui versa il Paese.


di Franco Fracassi

«"Nel villaggio di Andreyevka, non lontano da Slavyansk, un giornalista italiano e il suo interprete sono stati uccisi da proiettili sparati contro la loro auto e un inviato francese è stato ferito. Si sono trovati sulla linea di fuoco", ha dichiarato una fonte delle forze di autodifesa a Ria Novosti». Un comunicato scarno. Non vengono fatti nomi. Non vengono forniti particolari. Un reporter italiano è morto sul fronte ucraino. Si chiamava Andrea Rocchelli, Andy per gli amici. Lavorava per l'agenzia Cesura.it. E da mesi informava dal campo su quanto stava accadendo in Ucraina.
Rocchelli si trovava nella regione del sud-est del Paese da giorni con il suo traduttore Andrei Mironov. E da ventiquattro ore la sua agenzia non aveva più sue notizie.
Informazioni successive spiegano come a sparare siano stati gli assedianti di Andreyevka, ovvero le truppe inviate da Kiev. Altre raccontano di come, improvvisamente, i due reporter (il piacentino e il francese) si siano trovati in mezzo a un'offensiva. «Sono caduti intorno a noi almeno sessanta colpi di mortaio», ha dichiarato William Roguelon dall'ospedale. «Si è trattato di un vero e proprio agguato». Perché in Ucraina è in corso una guerra.

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