mercoledì 12 dicembre 2012

ALTRA ACCUSA INFAME PER MAURO INZOLI

La notizia degli arresti domiciliari ormai per il momento già scontati e quella ultima della dimissione dallo stato clericale secondo il canone 1720 del Codice di Diritto Canonico del Vaticano di Mauro Inzoli,ha fatto tanto clamore a Crema,e solo oggi il quotidiano più venduto(sia per numero di copie che per quasi tutti i giornalisti che vi ci scrivono)"La Provincia",finalmente ha dato voce scritta all'intera vicenda.(Vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/12/donappellativo-da-nobileprete-o-mafioso.html e links citati).
Lo dico proprio veramente che mi spiace che oltre al primo capo d'accusa,l'appropriazione indebita,si sia aggiunta quella ben più grave ed infame della violenza sessuale:effettivamente se con le varie ruberie perpetrate durante i lunghi anni di connivenza con la mafia ciellina,Charis,Banco alimentare e la frequentazione dei salotti politici formigoniani,indubbio che dei grossi danni li aveva già compiuti,ma questo fa realmente male più di tutti.
Innanzitutto perché questo ha segnato la vita di una o più persone(e qualcuno afferma che già la trasferta a Napoli dopo la permanenza a Casale Cremasco fu forzata per medesimi motivi)direttamente,sulla pelle di esseri umani,e poi perché questo fatto è stato tenuto nascosto dalla Diocesi di Crema e dalla stampa per troppo tempo.
L'articolo odierno di Crema on-line(http://www.cremaonline.it/articolo.asp?ID=20477 )è solo,e lo spero veramente,l'epilogo di questa brutta storia che ha avuto protagonista uno tra i personaggi più influenti e più amati dalla schiera dei cremaschi che hanno sempre ritenuto Comunione e Liberazione la strada per raggiungere facili successi ed il potere.

Don Mauro Inzoli dimesso dallo stato clericale. La notizia ufficializzata dalla Diocesi
di redazione
 
Crema - "In data 9 dicembre 2012 il Vescovo di Crema ha emesso un decreto, su mandato della Congregazione per la Dottrina della Fede (Santa Sede), che dispone la dimissione dallo stato clericale del rev.do Monsignor Mauro Inzoli al termine di un procedimento canonico. La pena è sospesa in attesa del secondo grado di giudizio. Ogni altra informazione in merito al provvedimento di cui sopra è riservata all’autorità della Congregazione per la Dottrina della Fede". Questo quanto pubblicato pochi minuti fa sul portale internet della Diocesi di Crema.

Gravissimo provvedimento
Stamattina i sacerdoti della Diocesi di Crema sono stati riuniti con la massima urgenza dal vescovo Oscar Cantoni, che ha spiegato come la Congregazione della dottrina della fede del Vaticano abbia disposto le dimissioni dallo stato clericale di don Mauro Inzoli, figura di spicco del movimento di Comunione e Liberazione. Al momento non sono state fornite dalla Diocesi né i dettagli né le motivazioni che hanno portato al provvedimento, ma il canone 1720 del Codice di Diritto Canonico riguarda casi specifici: profanazione dell’eucaristia, attentato al Pontefice, abusi sessuali su minori, assoluzione del complice, induzione ad atti turpi in confessionale.

Da Torlino alla presidenza del Banco Alimentare
Nato a Torlino Vimercati nel 1950, è prete dal 26 giugno del 1976, anno in cui riceve il primo incarico come coadiutore a Monte Cremasco, dove rimane fino al 1981. Tra il 1978 ed il 1982 è insegnante presso il seminario vescovile di Crema, dal 1981 al 1988 è vicario parrocchiale di Casale Cremasco. Dal 1988 al 1992 è rettore dell'istituto Santa Dorotea di Napoli, nel 1991, per un anno, riceve l'incarico di cappellano di Ricengo e Bottaiano, prima di approdare come parroco a Crema, alla Santissima Trinità, che lascerà il 3 ottobre del 2010. Uomo del fare, laureato in filosofia con licenza in teologia, in questi anni ha allineato l’impegno diocesano, quello culturale come rettore del Liceo linguistico di Crema e quello sociale nazionale come presidente del Banco Alimentare e dell'associazione Fraternità.
LINKS:
Vaticano, il focus
Dopo 15 anni di lavoro don Mauro Inzoli ha lasciato la guida del Banco Alimentare (archivio Crem@online)

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