martedì 14 maggio 2013

LA NARCOQUESTURA DI PIACENZA

L'articolo preso da Infoaut non è recentissimo,e leggendolo si evince il fatto che alcuni degli sbirri picchiatori protagonisti negativi degli scontri con i lavoratori della vicenda Ikea sono stati indagati dalla Procura di Piacenza in quanto dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti.
E non solo agenti ma anche ispettori e un funzionario della Digos figurano tra questi,ed essendo comunque della parte dei"buoni"continuano a percepire stipendi costituiti da denaro pubblico e molto difficilmente saranno condannati e tanto meno arrestati.
Perché loro possono,perché loro sono intoccabili e come detto più volte dai loro superiori e dai loro colleghi è quasi fisiologico avere all'interno delle"mele marce",e quindi è naturale avere una percentuale minima di corrotti e criminali nelle forze del disordine.

Piacenza: lo spaccio della squadra "narcotica" della questura.
Nella maxi indagine condotta dalla Procura piacentina e coadiuvata dai carabinieri, questa volta tra i protagonisti non figurano le solite categorie “atte a delinquere e a sovvertire l'ordine”. Non ci sono studenti, migranti, lavoratori, centri sociali che protestano contro un sistema che genera ingiustizia, disuguaglianza, sfruttamento e miseria. Gli attori principali questa volta provengono dalle prime file della repressione . E non si tratta di comparse di quart'ordine ma di figure centrali (ispettori e assistenti capo) nelle diverse sezioni della squadra mobile piacentina (sezione antidroga, criminalità diffusa e extracomunitaria, prostituzione) della digos, dell'ufficio immigrazione, della polizia penitenziaria. Tutti coinvolti nel commercio di droga, sfruttamento della prostituzione e dell'immigrazione. La maggior parte di tutti questi “signori” ha avuto un ruolo di un certo peso in quest'ultimo anno nella vicenda Ikea durante le aggressioni e le intimidazioni dei facchini in sciopero.
Verso i lavoratori e i solidali, la polizia di stato di Piacenza si è scagliata con la veemenza che i movimenti conoscono quando non si cede ai ricatti e alle intimidazioni: manganellando, denunciando, intimando fogli di via a sindacalisti e militanti. Ma “La Squadra” si è anche spesa nel presidiare e garantire l'ordine in Via Roma, il quartiere a sentir loro più degradato di Piacenza a causa (nel solito leit-motiv della xenofobia nazional popolare) del concentramento poco white e raccomandabile. Il questore fascista di Piacenza ha commentato l'accaduto avvertendo la popolazione di stare tranquilla e che i suoi uomini continueranno a spendersi al massimo nel proprio impegno... Chissà se domani i giornali intitoleranno: “Il questore di Piacenza minaccia la popolazione”.

Pubblichiamo il comunicato dei Si.Cobas in merito all'episodio:

Nella questura di Piacenza, quella che ha comminato il foglio di via al nostro coordinatore sindacale nazionale e ad altri due altri attivisti solidali con la lotta dell'Ikea, sei dei suoi agenti sono stati arrestati per spaccio di droga , falsificazione di atti d'ufficio e procacciamento di appartamenti destinati alla prostituzione. Lo stesso questore, che ha fatto e dato il grave provvedimento del foglio di via a chi difende i lavoratori che vengono decurtati truffaldinamente del proprio salario, non si avvede che dei suoi ispettori di grado superiore delinquono indisturbatamente per anni come una qualunque banda o clan mafioso (Nel corso dell'operazione è stato sequestrato un "apprezzabile quantitativo di cocaina e hashish"). Chi dovrebbe esercitare la giustizia, che condanna, come un qualsiasi delinquente, chi opera in difesa della causa operaia, dirige la questura di Piacenza nella quale un nucleo di propri subordinati si dedicavano al malaffare sotto la copertura della divisa di polizia. I quattro della sezione narcotici della Squadra mobile, uno della Digos (attivo durante lo sciopero all'Ikea) e uno all'immigrazione erano una componente attiva (che collaborava con altri sette spacciatori) che per anni, hanno usufruito della copertura di agenti della questura. Il questore, al posto di vigilare, non ha visto nulla, probabilmente occupato a colpire, come è stato nel caso Ikea, chi ha esercitato la funzione di sindacalista, ravvisando in questa attività una illegalità da punire con tre anni di inibizione alla presenza nel Comune di Piacenza.
Questa è la democrazia borghese.
S.I.Cobas

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