mercoledì 6 giugno 2012

MADRE CORAGGIO

E'giunta stasera la notizia che Carla Verbano non c'è l'hai più fatta a lottare contro un male che da anni la affliggeva,ma la lotta che più l'ha contraddistinta nella sua vita è quella che ha portato avanti coraggiosamente contro tutto e tutti ma con l'appoggio incondizionato dei compagni romani e di tutt'Italia e non solo,la lotta per sapere chi ha ucciso trentadue anni fà suo figlio Valerio.
Ucciso sì da fascisti ma i nomi,comunque trapelati durante le indagini ma chissà come sempre difesi,a volte insabbiati e con una politica di pluriaccuse di ex esponenti di terrorismo di destra che indicavano prima questo e poi quel personaggio:fatto sta che dal 1980 i tre colpevoli facenti parte del commando non hanno ancora pagato per quello commesso.
La storia di Valerio Verbano,per chi la vuole seguire,è scritta un poco qui su Wikipedia(http://it.wikipedia.org/wiki/Valerio_Verbano ),dove è chiaro il movente dell'uccisione in quanto il giovane compagno romano stava indagando personalmente sui criminali dell'estrema destra romana legati soprattutto ai Nar e a Terza posizione.
Carla vola veloce ad abbracciare Valerio e continuate a lottare anche in cielo che noi qui non ci si tira indietro di un passo!

E' morta carla Verbano la madre di Valerio.
Se ne è andata questa sera Carla Verbano, madre di Valerio, ucciso davanti ai suoi occhi dai fascisti del Nar il 22 febbraio del 1980.
«Se ne è andata questa sera Carla Verbano. Ci ha lasciato dopo aver lottato a lungo e con tenacia contro un male che da anni la tormentava. Per noi Carla non è stata solo la madre di un compagno assassinato, Valerio, l'esempio di una donna e di una madre che fino all'ultimo ha lottato per avere verità e giustizia sull'omicidio del figlio, ma anche un amica e una figura importante per le nostre vite e per le nostre battaglie. Una compagna e una amica che abbiamo avuto vicino nei momenti difficili così come in quelli più felici». Così una nota di un gruppo di militanti.
In questo modo è arrivata la notizia alle agenzie.
Carla da 32 anni lottava per avere giustizia. In fondo soltanto sapere chi e perché aveva ucciso Valerio, in casa, dopo aver legato e imbavagliato lei e il padre, in uno degli agguati più infami condotti dai fascisti in quegli anni.
Ultraottantenne, gestiva ben due profili Facebook in cui continuava a intrattenere rapporti con compagni e amici di Valerio, nonché con altre migliaia di compagni e ragazzi che ne avevano soltanto letto la storia, anni dopo.
Le inchieste della magistratura, dopo l'uccisione del giudice Mario Amato, unico incaricato di dare la caccia ai Nar, solo e senza scorta, non sono mai state condotte con particolare impegno. Anzi, ci è sempre sembrato l'opposto. Fin dalla sparizione di molte prove, in alcuni casi per ordine di altri magistrati (come la distruzione del passamontagna perduto nella colluttazione da uno degli assassini). Negli ultimi due anni - anche in seguito a libri che hanno ripercorso con più o meno profondità la dinamica dell'omicidio e la mappa dei fascisti attivi a Roma in quegli anni - era sembrato che qualcosa si fosse mosso. Un'indagine del Dna sugli occhiali perduti da "capo" del commando aveva dato esito positivo. Ma poi tutto è tornato sotto silenzio, in quel "porto delle nebbie" che è sempre stata la Procura di Roma.
Addio Carla, non ci potremo mai dimenticare il tuo sguardo. E la tua decisione.
tratto da http://www.contropiano.org - 5 giugno 2012
Video:
C. Verbano, A. Capponi, Sia folgorante la fine - il booktrailer
Un'idea non muore: Valerio Verbano vive! [1993]

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