domenica 17 giugno 2012

BRUTTAGGENTE

Spulciando nell'archivio ho trovato questo articolo di stampo anarchico,vecchio ma pur sempre attuale,preso da Indymedia Lombardia che parla di fascisti e razzisti,e nello specifico si parla di brutta gente come Alemanno,Rauti,Storace,Maroni e Fini,accomunati da un ignoranza abissale della materia vita oltre che da quella politica,che però ha saputo dar loro incarichi importanti in Italia.
A grandi linee c'è una loro piccola biografia,un breve viaggio nei loro orrori personali che hanno saputo riversare sulla collettività aderendo fin da giovani ad organizzazioni fasciste e razziste come l'Msi o la Lega nord e che hanno infettato la scena sociale italiana.

IL FASCISMO COSTITUZIONALIZZATO.
SIAMO DELINQUENTI PER IL PADRONE COMPAGNI PER LA RIVOLUZIONE

Il fascismo costituzionalizzato.

Ai telegiornali della sera del 15 ottobre, Gianni Alemanno (in camicia bianca) con al collo una croce celtica, che lui stesso definisce “simbolo religioso”, ammonisce: "I violenti vanno colpiti duramente, verso di loro non bisogna avere nessuna solidarietà: queste bestie vanno isolate".
La merda parla così perché è convinto che nessuno si ricordi dei suoi trascorsi da picchiatore, violento, fascista, infame (4 contro 1), e delle sue amicizie con elementi di estrema destra coinvolti con le bombe di stato......
Figlio di un ufficiale dell'esercito (e qui già si capiscono molte cose della sua educazione militare autoritaria e castrante.....), Alemanno è sposato con Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti, presidentessa nazionale del Movimento Idea Sociale.
Alemanno da giovane faceva parte delle organizzazioni giovanili del MSI-DN diventando poi segretario provinciale romano del Fronte della Gioventù, il movimento giovanile missino.
Negli anni '80 è uno dei leader della corrente rautiana del FdG, insieme a Marco Valle, Riccardo Andriani, Flavia Perina, Antonello Ferdinandi, Paola Frassinetti e Fabio Granata che si contrapponeva all'ala almirantiana guidata da Gianfranco Fini.
Nel 1988 diventa Segretario nazionale del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del MSI, succedendo a Gianfranco Fini che la gestiva dal 1977. Resterà in carica fino al 1991.
Il 1994 e il '95 sono gli anni della "Svolta di Fiuggi", in cui Alemanno, insieme agli altri dirigenti del Movimento Sociale, decide di fondare Alleanza Nazionale, abiurando le vecchie posizioni estremiste, in favore di una destra nazionale, liberale e conservatrice.
Nel 1994 viene eletto deputato alla Camera dei deputati al maggioritario, nel collegio 19 della circoscrizione Lazio 1. Nello stesso anno è nominato dirigente del "Dipartimento per le politiche del volontariato e dell'associazionismo" di Alleanza Nazionale. Nel 1996 viene rieletto alla Camera dei deputati nel proporzionale. Fonda quindi insieme a Francesco Storace l'associazione "Area", ed è ancora oggi membro del comitato di direzione dell'omonimo mensile di attualità politica e culturale.
Alemanno e Storace, vecchia guardia fascista degli anni '70, sono stati in AN i principali esponenti della corrente Destra Sociale.
Da allora Alemanno è stato impegnato in associazioni culturali e di volontariato di facciata che consiste nel tenersi buono il prete affinché gli garantisca la redenzione......
Essendo cresciuto come un soldatino è stato abituato a combattere per il più bastardo, per il più forte......
Alemanno ha promosso per la sua immagine di apparenza (cultura cattolica), molte iniziative culturali e no profit, tra cui l'"Associazione culturale di Area", il gruppo ambientalista Fare Verde, l'ONG per la cooperazione internazionale Movimento comunità, l'associazione di volontariato Modavi e la Fondazione Nuova Italia.
Nel 2000 è il responsabile organizzativo della campagna elettorale di Francesco Storace per la Presidenza della Regione Lazio e, l'anno seguente, responsabile del programma politico del candidato a sindaco di Roma, Antonio Tajani. Alle elezioni politiche 2001, è stato rieletto alla Camera nel maggioritario, nel collegio 21 della circoscrizione Roma 1.
Alemanno fu indagato dal Tribunale dei ministri per presunti finanziamenti illeciti ricevuti da Calisto Tanzi, tramite Bernardoni Romano, per la sua rivista «Area» (85mila euro), è stato assolto l'11/1/2007, qualche “ombra occulta” ha pagato profumatamente gli avvocati.....
Nel dicembre 2010, di fronte allo scandalo "Parentopoli" riguardante assunzioni facili di parenti all'interno delle società partecipate del comune (ATAC, AMA, ecc.), che vede coinvolti assessori capitolini, l'onorevole Marco Marsilio ma anche il figlio del caposcorta dell'ex sindaco Walter Veltroni. Alemanno ha dichiarato di non essere coinvolto personalmente, che chi ha sbagliato deve pagare, giustificandosi come i bambini scemi quando li trovano con le mani nella marmellata: “si tratta di un caso amplificato essendo la pratica del clientelismo un «problema endemico» della realtà italiana”.

Ma chi è il cognato di Alemanno?
Pino Rauti, ideologo di Ordine Nuovo, più volte inquisito nelle inchieste sulle stragi di stato.
Il 4/3/1972 il giudice Stiz di Treviso esegue mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell'8 e 9 agosto 1969. Successivamente l'incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre. Il 21/11/1973 trenta aderenti ad Ordine Nuovo vengono condannati dalla magistratura per ricostituzione del Partito Nazionale Fascista e viene decretato lo scioglimento dell'organizzazione. Nel '74, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l'organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press con la quale ha stretti rapporti anche Rauti. Il MIS di Rauti ha partecipato alle elezioni europee del 2004 raccogliendo lo 0,1% dei consensi, ma alle elezioni regionali del 2005 trovò un accordo con la Casa delle Libertà ottenendo lo 0,5% di media nazionale.
Ma la cosa pazzesca è che Rauti, riciclato in politica, (premio?) aveva partecipato nel maggio del 1965 all'istituto di studi militari Alberto Pollio, dove venne pianificata la strategia della tensione..... Il tema del convegno era la: "guerra rivoluzionaria". Il convegno si fece a Roma all'Hotel Parco dei Principi, finanziato dallo stato maggiore dell'esercito: si trattava di un raduno fra fascisti, alte cariche dello stato, servizi segreti e imprenditori: Rauti presenta una relazione su "La tattica della penetrazione comunista in Italia". Il 16/4/1968 parte insieme ad altri 51 estremisti di destra (fra cui l'agente del SID Stefano Serpieri, Giulio Maceratini, Mario Merlino, Stefano Delle Chiaie, Franco Rocchetta) da Brindisi per un viaggio di istruzione sulle tecniche di infiltrazione, nella Grecia dei Colonnelli, a spese del governo greco.
Con l'arrivo alla segreteria del MSI nel 1969 di Giorgio Almirante, Rauti e un gruppo di dirigenti rientrò nel partito, e alla guida del movimento restò Clemente Graziani.
Rauti era riconosciuto anche come animatore della cosiddetta "sinistra" del MSI-DN, Rauti ha insistito nel corso degli anni su temi quali l'anticapitalismo e il terzomondismo. Ha esercitato inoltre una notevole influenza sul movimento giovanile del partito, sfociato in 3 Campi Hobbit. Sostenitore della socializzazione, fu il collante iniziale dell'insofferenza di una parte della base militante a seguito dello scioglimento del partito in Alleanza Nazionale con la nascita del Movimento sociale fiamma tricolore.
Il Movimento Idea Sociale è rimasto nell'orbita della Casa delle Libertà fino ai primi mesi del 2006.
Nel 2008 il suo MIS (Rauti non si è candidato) partecipa alle elezioni politiche nazionali sotto il simbolo del partito di Roberto Fiore (Forza Nuova) avendo siglato un accordo elettorale, e mantenendo in piedi il Patto d'Azione. Al 2° turno delle elezioni comunali di Roma Rauti esprime il suo appoggio al candidato del PDL Gianni Alemanno.
A volte succede (solo in Italia), di ritrovare i terroristi neri, protagonisti della strategia della tensione, riciclati nel tempio d'oro della politica......
E' un po' come quando Togliatti fece l'amnistia anche per chi era condannato per crimini fascisti, nelle forze del disordine......

Francesco Storace: filo atlantista, elemento dell'entourage dell'estrema destra negli anni di Gladio è stato uno dei leader del Fuan, l'associazione degli universitari missini.
Cattolico praticante, un carattere sanguigno, Storace incarna l'anima sociale della destra.
Partecipa con convinzione all'evoluzione dell'Msi in Alleanza Nazionale, al Congresso di Fiuggi del gennaio 1995.
Storace il 16/4/2000 è stato eletto presidente della Regione Lazio, ottenendo quasi un milione e mezzo di voti (non di persone.....).
Storace ha fatto il giornalista da giovane al Secolo d'Italia, percorrendo tutti i gradini, fino ad arrivare all'incarico di capo dei servizi parlamentari. Successivamente, ha assunto l'incarico di capoufficio stampa del Msi-Dn e, poi, di Alleanza Nazionale. Eletto deputato per la 1° volta nel 1994 (nel collegio n° 21 della Circoscrizione Lazio), è stato confermato (stesso collegio) nel 1996. Ha fatto parte della commissione Antimafia e della commissione Cultura. Dal 1996 al 2000 è stato presidente della Commissione bicamerale vigilanza sulla Rai. E' stato Presidente della Regione Lazio dal 2000 al 2005. Alla sua presidenza diede un'impronta basata su una stretta collaborazione con la chiesa romana, promulgando ad esempio una legge sugli oratori cattolici al fine di influenzare la loro funzione educativa e sociale. L'impegno a lavorare col mondo cattolico ( potere assoluto) fu da lui ribadito nella stesura del nuovo Statuto della regione Lazio, in cui riconosceva come fulcro della società la famiglia fondata sul matrimonio; emendamento allora fortemente voluto da Olimpia Tarzia, consigliera regionale molto nota all'interno del mondo cattolico romano.
Nel 2003 aveva poi fatto deliberare l'istituzione del giorno del ricordo, per commemorare le vittime italiane delle foibe jugoslave, e superare vecchie divisioni, rancori mai sopiti tra partigiani bianchi anticomunisti, e partigiani rossi; insieme ad essa fu inserita la giornata di celebrazione per la proclamazione della Repubblica romana nel 1849, per «radicare nel Risorgimento quel complesso di valori e di principi universali che saranno poi trasfusi in tutte le costituzioni monarchiche borghesi, di stampo cavouriano liberale.
Nel 3° governo Berlusconi gli fu affidato il Ministero della Salute. In qualità di ministro Storace aumentò di 100 milioni i fondi per la ricerca sanitaria, fece speculazioni e inciuci sulle vaccinazioni influenzali, con virus modificati e conservati nel mercurio (....), guadagnandosi gli apprezzamenti dell'oncologo Umberto Veronesi. Tra gli altri provvedimenti, Storace fece sospendere la sperimentazione della cosiddetta "pillola abortiva" che era stata avviata all'ospedale Sant'Anna di Torino, chiedendo il rispetto rigoroso delle procedure e delle indicazioni del Consiglio superiore di Sanità. La sua ordinanza incontrò giudizi favorevoli presso ambienti cattolici.

Ma andiamo ad analizzare quel pezzo di merda di Roberto Maroni che chiede la legge reale insieme a Antonio Di Pietro, l'allievo di Dalla chiesa detentore dei tanti segreti militari degli anni 70, che si è fatto strada ricattando e occultando quei politici che facevano parte del partito del Golpe e delle stragi, giudicando delinquente e terrorista chi lotta contro un potere che da secoli specula e si ingrassa a scapito di chi nasce povero (senza camicia....).
I giovani che si ribellano, nonostante abbiano avuto la possibilità di studiare, non vedono all'orizzonte nessun futuro ......
Delinquente può essere un vanto ma terrorista NO!!! Terrorista è lo stato che ha colpito nel mucchio uccidendo civili inermi con le bombe, non chi ha imparato a difendersi contro i soprusi dell'apparato repressivo della politica.
Terroristi sono stati i servi fascisti dello stato che hanno eseguito piani militari di destabilizzazione in Italia negli anni '60/'70, assorbiti dai nuclei clandestini dello stato e pagati dal viminale. Ma gli stronzi pensano che il male peggiore in Italia sia il solo mettersi in discussione, non la repressione bestiale e assassina verso chi osa alzare la testa, esprimendo la propria rabbia, stufi di essere umiliati ed emarginati da questa società capitalista e consumi sta, che assicura ottime prospettive a pochi eletti, emarginando e costringendo i molti a essere schiavi; uomini e donne che hanno deciso di cambiare il loro crudele destino e lottare per i propri diritti senza deleghe, hanno lottato insieme e individualmente per cambiare le carte del gioco truffaldine e infide dei poteri forti.....
Ma torniamo a Maroni e il suo profilo politico e sociale che gli ha permesso l'ingresso in politica.
All'età di 16 anni, Maroni milita in un gruppo marxista-leninista di Varese; fino al 1979 frequenta il movimento d'estrema sinistra Democrazia Proletaria. Il 1990 è l’anno in cui la Lega registra il suo primo boom in Lombardia: 1 milione 183 mila voti, il 18,9% delle preferenze alle regionali. Secondo il pentito Di Bella anche grazie ai voti della ‘Ndrangheta, arriva a importanti incarichi di governo.
Maroni è stato anche imputato a Verona come ex capo delle camicie verdi, insieme ad altri 44 leghisti, con le accuse di attentato contro la Costituzione e l’integrità dello Stato e creazione di struttura paramilitare (vecchio vizio dei servizi segreti di Cavour e ripreso negli anni '70).
Maroni ottiene il non luogo a procedere nel dicembre 2009, e comunque il divieto di associazioni di carattere militare previsto dal Decreto Legislativo 14 febbraio 1948, n. 43 è stato poi abrogato dal Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (art. 2268, c. 1, punto 297).
Il 7/5/2008 Silvio Berlusconi come premio per aver ricostruito gruppi paramilitare da usare a loro piacimento, gli affida l'incarico di Ministro dell'Interno. Sua è la proposta di prendere le impronte digitali a chi non fosse in grado di documentare la propria identità, con particolare attenzione ai bambini rom. Questa discriminazione è una prova che l'ignoranza fascista, xenofoba, timorata di Dio e razzista, è rimasta la stessa che regnò prima e dopo la 2° guerra mondiale.

Ma andiamo a un altro socio in affari nel Pdl Giancarlo Fini.
Il padre, Argenio Fini (Bologna,1923 - Roma,1998), detto Sergio, fu volontario della Repubblica sociale italiana nella divisione di fanteria San Marco, e più tardi iscritto all'Associazione nazionale dei combattenti. Prima dell'ascesa politica del figlio, si dichiarò vicino al Psdi, ma dopo l'iscrizione di Gianfranco nel Msi abbandonò la militanza politica, per gli impegni correlati al suo nuovo lavoro in una compagnia petrolifera: prima presso l'Agip e poi, per più di 15 anni, in Libia per conto dell'olandese Shell, fondata in Italia dal partigiano bianco Enrico Mattei.
Il nonno paterno, morto nel 1970, faceva parte del PCI, e ne fu per anni segretario di una sezione provinciale. La madre, Erminia Marani, era figlia di Antonio Marani, presente assieme a Italo Balbo alla marcia su Roma, oltre che, alla fine delle guerra, tra i più assidui organizzatori delle sezioni e dei circoli dell'allora neonato Msi nell'area emiliana.
Il nome Gianfranco fu scelto per ricordare un cugino assassinato a vent'anni dai partigiani nei pressi di Sasso Marconi, quando era da poco passato il 25 aprile 1945.
Si iscrisse da giovane alla Giovane Italia.
Iniziò così la sua carriera politica nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.
Nel 1977 divenne segretario nazionale del FdG, per volontà di Giorgio Almirante. Al congresso giovanile era arrivato 5° su 7 eletti nella segreteria; fu Almirante, d'autorità, a sceglierlo, come prevedeva lo statuto, segretario.
Nel frattempo aveva conseguito la laurea in Pedagogia, senza frequentare i corsi.
In quegli anni divenne anche collaboratore al quotidiano di partito Secolo d'Italia e diresse il quindicinale del FdG del Dissenso.
Nel 1983 viene eletto per la prima volta alla Camera dei deputati. Rieletto nel 1987, nel settembre dello stesso anno alla festa del partito a Mirabello, Almirante lo candidò pubblicamente come suo successore alla segreteria del partito.
Gianfranco Fini sconfigge nel congresso di Sorrento del dicembre 1987 l'ala di sinistra e movimentista dell'allora Msi, di Pino Rauti e Beppe Niccolai, e viene eletto segretario del partito.
Il 22/5/1988 scompare Giorgio Almirante.
Rimane alla segreteria nazionale del MSI, fino al gennaio 1990 quando al successivo congresso di Rimini viene eletto Rauti,
Nell'autunno del '93, Fini decide di correre per la carica di sindaco di Roma, arrivando al ballottaggio contro Francesco Rutelli. Per la prima volta un esponente del MSI riceve un largo supporto. L'imprenditore Silvio Berlusconi, non ancora attivo protagonista della politica italiana, a Casalecchio affermò in quella occasione la propria scelta elettorale, asserendo: "Se votassi a Roma, la mia preferenza andrebbe a Fini. Fini ricoprirà la carica di consigliere comunale a Roma fino al 2001. Al G8 di Genova 2001 Gianfranco Fini, vice-presidente del Consiglio, insieme al capo della polizia, Gianni De Gennaro e Mortola, erano presenti alla mattanza, avvenuta durante l'uccisione di Carlo Giuliani e alla caserma di Bolzaneto: erano lì per dirigere bestie con il cervello atrofizzato, forze del disordine.
Ormai la sua ascesa politica è avviata. Dopo le vittoriose elezioni politiche del 1994, anche se Fini non farà personalmente parte del governo Berlusconi, per la prima volta nella storia della Repubblica l'esecutivo conterà 4 ministri appartenenti al suo partito, tra cui il vice presidente del Consiglio "Pinuccio" Giuseppe Tatarella.
Dal 2001 al 2006 ha ricoperto l'incarico di vicepresidente del Consiglio nel 2° governo Berlusconi, del quale è stato anche ministro degli Esteri a partire dal novembre 2004 al posto di Franco Frattini.
A lui si deve tra l'altro la Legge Bossi-Fini sulla regolamentazione degli extracomunitari, legge molto contestata. Nel febbraio 2006 fa approvare una modifica al D.P.R. n. 309/1990 (Testo Unico sugli stupefacenti), la cosiddetta Legge Fini-Giovanardi, inserita nel pacchetto sicurezza 2006. Questa abolisce la distinzione giuridica tra droghe leggere (quali la cannabis), e droghe pesanti, quali eroina, cocaina e paste.
A fine gennaio 2007 Silvio Berlusconi dichiarò Fini come suo successore in caso di creazione di un partito unico, incontrando i dissensi della Lega e dell'UDC.
La caduta del governo Prodi fa riavvicinare An a Berlusconi, con cui si accorda per presentare alle imminenti elezioni del 13 e 14 aprile, An e FI sotto il simbolo del Popolo della Libertà, passo iniziale per la costruzione di un unico soggetto politico di centrodestra.
Dopo la vittoria elettorale del 14 aprile 2008, il 30/4/'08 Fini viene eletto Presidente della Camera dei Deputati della XVI legislatura, al 4° scrutinio con 335 voti, su 611 votanti e maggioranza richiesta di 306 voti. Con l'elezione annuncia di lasciare la presidenza di An, la cui reggenza viene affidata l'11/5/'08 ad Ignazio La Russa, nell'attesa del congresso che porterà alla nascita ufficiale del partito del Popolo della Libertà.
Il 22/4/'10, durante la direzione nazionale del PdL, Fini tiene un discorso in cui ribadisce le sue posizioni critiche sulla politica del Pdl e rivendica il proprio diritto al dissenso, mantenendo al contempo il suo sostegno alla maggioranza di governo. Berlusconi risponde duramente al cofondatore del partito e lo invita a dimettersi dalla carica di presidente della Camera: viene così ufficializzata una frattura tra i due leader e la divisione del partito tra una maggioranza vicina a Berlusconi e una minoranza fedele a Fini, che crea Generazione Italia.
Nell'agosto 2010, dopo la nascita del gruppo Futuro e libertà e la crescita del dissenso nei confronti della linea di Berlusconi nel PdL, l'ex leader di AN è al centro di un'aspra campagna di stampa, capeggiata dai quotidiani Il Giornale, Libero e dal settimanale Panorama. Oggetto della campagna è un immobile di 65mq a Montecarlo ricevuto in eredità dal partito Alleanza nazionale nel 1999. Tale alloggio, venduto dal partito nel 2008 ad una società off shore dell'isola Santa Lucia, per la cifra di euro 300.000, risulta affittato all'imprenditore immobiliare Giancarlo Tulliani, fratello minore della compagna di Fini.
Chissà cosa ci organizzano i loro maestri e cosa ci combinano gli sbirri, adesso che la finanziaria ha tolto alle loro casse 60 milioni di euro.....

Bisogna ripassare la storia per scoprire i segreti .......
Vogliamo un mondo più giusto, senza gerarchie, senza sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Anarchia: teoria filosofica
Anarchismo/autogestione: libera espressione anche sul posto di lavoro!!!
“Servi di nessuno - padroni di niente”
VOI AVETE PAURA DELL' INSURREZIONE
LA SI FARA' QUANDO IL POPOLO LO VORRA'
E NON QUANDO LA POLIZIA NE AVRA BISOGNO
L. MICHEL
CULTURA DAL BASSO CONTRO I POTERI FORTI (individualità anarchiche)

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