Ma il fatto che queste persone di merda che picchiano immigrati e gay,accoltellano trans e negli Usa i loro cuginetti del movimento pro-life ammazzano i medici abortisti,deve far stare all'erta contro questi fanatici che comunque è un movimento di poche decine di fissati con la religione,tant'è che per la loro manifestazione farsa di Roma hanno dovuto"comprarsi"delle ragazze tramite un'agenzia.
L'articolo preso da Senza Soste non ha peli sulla lingua contro Militia Christi e contro il bigottismo,i medici obiettori di coscienza e la scarsa informazione sui metodi contraccettivi.
Altro che prolife, a Roma hanno marciato gli assassini.
"Per difendere la vita" e "contro l'aborto" con queste parole d’ordine si è rinnovata anche quest’anno la 'marcia per la vita' che si è svolta in occasione della cattolicissima Festa della Mamma a Roma. Organizzata dal movimento pro-life, un movimento internazionale che negli USA si è più volte distinto per aver giustiziato a colpi di pistola medici rei di aver praticato aborti, al quale hanno aderito politici di diversi schieramenti (Pdl. Pd e Terzo Polo) con l’adesione tutta speciale di Roma capitale: Alemanno in testa al corteo. E poi Ferrara, Gasparri, …
“Non uccidiamo il futuro”, “194: già 5 milioni di morti” e “Aborto omicidio di Stato”sono alcune delle scritte portate in piazza. A marciare sono famiglie, giovani e anziani. Non grandi numeri però. E se lo aspettavano tanto che sono state reclutate giovanissime ragazze tramite InfoJobs per 37 euro, per fare numero e bellezza, donne sfruttate contro le donne.
Manco a dirlo sfilano contro il divorzio, l’eutanasia, e l’aborto. Le donne sarebbero assassine, per alcuni vere e proprie figlie di satana (come si legge nei blog dei più ferventi). Sembrano veramente venuti fuori da un buco nero, un’altra dimensione temporale ancora ferma al medioevo.
“Non uccidiamo il futuro”, “194: già 5 milioni di morti” e “Aborto omicidio di Stato”sono alcune delle scritte portate in piazza. A marciare sono famiglie, giovani e anziani. Non grandi numeri però. E se lo aspettavano tanto che sono state reclutate giovanissime ragazze tramite InfoJobs per 37 euro, per fare numero e bellezza, donne sfruttate contro le donne.
Manco a dirlo sfilano contro il divorzio, l’eutanasia, e l’aborto. Le donne sarebbero assassine, per alcuni vere e proprie figlie di satana (come si legge nei blog dei più ferventi). Sembrano veramente venuti fuori da un buco nero, un’altra dimensione temporale ancora ferma al medioevo.
Lungo il percorso del corteo le compagne hanno fatto trovare striscioni in difesa della 194 . E sul web, Femminismo a sud ha lanciato nei giorni scorsi la vera campagna pro-life chiedendo a tutt* di contribuire con un pezzo del proprio corpo per la realizzazione di manifesti in difesa dell’autodeterminazione delle donne.
A Roma invece, come previsto c’erano tutti quelli che dovrebbero dar conto di legnate date agli immigrati, linciaggi alle trans, coltellate ai gay, stupri punitivi alle lesbiche. Gente compassionevole che se muore un bimbo immigrato chissenefrega e se muore scannata una donna costretta a ricorrere allìaborto clandestino a causa della presenza massiccia di medici obiettori nelle strutture pubbliche, figuriamoci.
Diciamo da sempre che a furia di sdoganare le parlamentari con cilicio o la versione di Casapound nel loro “tempo di essere madri” (Paola Concia docet), e con loro i vari militanti di Forza Nuova e gli integralisti, fanatici e volgarissimi fascisti di ogni risma ci saremmo trovati con questa gente dentro le nostre mutande. Questa è solo gente di merda, altro che pietà cristiana. Se hai in pancia un feto deforme te lo devi tenere perché così impongono loro; se stai per morire per “dare alla luce” un sacro figlio della retorica maternalista pazienza, tu non conti; se vuoi che venga applicata una legge dello Stato (laico) che tutela e garantisce l’aborto assistito in strutture sanitarie pubbliche queste sono letteralmente occupate da medici obiettori. E la domanda è sempre la stessa: se sei cattolico fai l’otorino non il ginecologo.
E ancora. Guai a parlare di educazione sessuale. Bigotti e ipocriti come sono. Vale la legge del “si fa ma non si dice” un mantra che ha contaminato tutte le sfere dell’agire politico peraltro. Le persone devono essere educate ad una sessualità libera e consapevole prima di tutto per non patirne mai le conseguenze. A tal proposito Mario Puiatti, presidente nazionale dell'Associazione Italiana per l'Educazione Demografica (Aied) dichiara: "La vera lotta contro l'aborto è l'informazione sui metodi contraccettivi. Ancora una volta assistiamo a una manifestazione ambivalente dei movimenti antiabortisti religiosi, perché‚ a sostegno del loro appello alla vita contro l'aborto non consegue una proposta politica liberale ed efficace, bensì, come sempre, un imperativo dogmatico, ovvero l'astinenza sessuale o l'accettazione di una gravidanza anche quando non è desiderata. Essere contrari alla contraccezione significa di fatto promuovere l'aborto, visto che l'appello all'astinenza non funziona nemmeno per chi ha fatto sacro voto di castità". In Italia, denuncia l'Aied, ''l'informazione sui metodi contraccettivi è ancora carente, i consultori pubblici e privati sono ancora scarsamente sostenuti e, secondo le ricerche più recenti, una adolescente su due non ricorre a sistemi contraccettivi sicuri per prevenire una gravidanza indesiderata''. Di questo, rileva Puiatti, ''dovrebbe occuparsi il ministro della Salute, di attuare cioè una seria politica di informazione e prevenzione senza moralismi sulla sessualità''. Inoltre, a 34 anni dall'entrata in vigore della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza, nonostante dal 1982 a oggi gli aborti in Italia si siano ridotti di più del 50%, la legge, conclude il presidente Aied, ''fatica a trovare la sua piena applicazione a causa del sempre più esteso ricorso all'obiezione di coscienza da parte dei medici''.
Insomma la cronaca di una giornata che si spera di non dover più rivivere perché ci fa veramente ribrezzo. Anche basta. Zitti e muti tornatevene nelle fogne.
Insomma la cronaca di una giornata che si spera di non dover più rivivere perché ci fa veramente ribrezzo. Anche basta. Zitti e muti tornatevene nelle fogne.
Per Senza Soste, Leila Chinapoli
(grazie alle compagne di femminismoasud per il report dal quale tante info sono state prese)
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