Ma visto che di mezzo ci sono undici denunce nei confronti di alcuni manifestanti per le solite comode e ridicole motivazioni,c'è da stare un attimino all'erta nonostante Radio Onda d'Urto(da cui prendo l'articolo sottostante)sia in possesso di filmati,testimonianze e comunicazioni che smembrano una ad una le teorie dei digossini e dei questurini bresciani.
Questo articolo è molto simile a quello postato un paio di giorni fà riguardante la contestazione al corteo della Lega a Crema e che ha visto ben ventisette dimostranti denunciati(vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/05/quando-alla-lega-il-digossino-va-bene.html):a differenza con i fatti avvenuti a Brescia però qui non ci sono stati feriti,mentre una ventina circa di manifestanti hanno dovuto richiedere cura nei pronto soccorso del capoluogo bresciano,soprattutto studenti,ragazze e donne.
Come al solito la supponenza,l'arroganza e la brutalità che contraddistinguono celerini,Digos e questori è venuta alla luce in un contesto in cui non doveva esserci nessuno scontro:la violenza l'hanno cercata ed ottenuta loro,poveri piccoli"uomini"bastardi.
28 MAGGIO 1974: 38 ANNI DOPO NESSUNA GIUSTIZIA, NESSUNA PACE.CARICHE AL CORTEO DEGLI STUDENTI.
Aggiornamento 29 maggio: Questa mattina i media mainstream riprendono la versione della Questura, che giustifica le manganellate con un presunto assalto ad un cantiere in corso Matteotti da parte del corteo. La versione sarà contestata, immagini e video alla mano, nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi davanti ai giornalisti alle 15.15 a Radio Onda d’Urto.
L’intervento di Giorgio Cremaschi, storico esponente della Fiom nazionale. Ascolta
Ore 16: arrivata la notizia di 11 antagonisti denunciati. Dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni, accensioni pericolose, in concorso tra loro. Domani, alle 15.15, Radio Onda d’Urto ospiterà invece una conferenza stampa che, con immagini e filmati, punta a smentire la ricostruzione offerta oggi a mass media dalla Questura di Brescia
Ore 14: 28 maggio 1974-28 maggio 2012. Nessuna giustizia nessuna pace. Con queste parole d’ordine il movimento bresciano è sceso oggi in piazza in occasione dell’anniversario della strage fascista, di stato e della nato di Piazza Loggia. In mattinata manifestazione del Kollettivo Studenti in Lotta e Centro Sociale Magazzino 47, per ribadire le responsabilità dello Stato nella strage del 28 maggio, oltre che per contestare le politiche neo liberiste del governo Monti, rappresentato in questa occasione dal ministro dell’interno Cancellieri, presente in città per le commemorazioni istituzionali.
Gli studenti, partiti da piazza Garibaldi, si sono inizialmente diretti verso il palazzo di giustizia dove era prevista l’udienza per lo sfratto del magazzino 47, rinviata per il prossimo 25 giugno. Il corteo è successivamente ripartito alla volta di piazza della Loggia lungo il percorso autorizzato dalla questura: in via Vittorio Emanuele sono cominciate le provocazioni poliziesche per impedire alla manifestazione di proseguire normalmente.Il cordone di celerini, che si trovava davanti ai manifestanti, rallentava l’andatura per far ritardare il corteo ed impedire che arrivasse nei pressi di piazza loggia mentre era ancora in corso la commemorazione ufficiale. L’agguato poliziesco è scattato in corso matteotti, nel primo tratto, dove la via è stretta e senza negozi, quindi senza scomodi testimoni oculari: poco prima dell’incrocio con via Bronzetti i celerini si schieravano in assetto antisommossa e bloccavano la strada; inutilmente è stato fatto presente ai dirigenti della questura ed al capo della Digos che stavano bloccando, in modo assolutamente arbitrario, una manifestazione autorizzata.
Gli studenti a quel punto avanzavano lentamente e quando sono arrivati a contatto con gli scudi i celerini cominciavano a manganellare le prime fila, accanendosi in particolare su alcune ragazze e donne del corteo; gli studenti riuscivano a tenere la posizione non indietreggiando e solo a questo punto dopo una seconda carica si dotavano di una rete metallica presente nel cantiere di una casa in ristrutturazione, per frapporla tra loro e i celerini.
Attraverso radio onda d’urto, in piazza della Loggia si veniva a conoscenze delle cariche; appena un compagno, proprio durante il minuto di silenzio, gridando, avvertiva i presenti, gruppi di decine di persone abbandonavano la piazza per raggiungere gli studenti. Il servizio con la testimonianza delle cariche di Elena, compagna dell’Associazione Diritti per tutti e di una studentessa del Leonardo del Kollettivo studenti in lotta
Da corso Matteotti il corteo ha quindi raggiunto una Piazza Rovetta blindatissima dalla polizia e completamente transennata per bloccare l’accesso dei manifestanti a Piazza della Loggia. In quell’istante dal palco stava facendo il suo discorso la leader della Cgil Susanna Camusso. Dopo un primo impatto per entrare in piazza, respinto dalle manganellate dei celerini protetti dalle transenne, cominciava una trattativa tra manifestanti, dirigenti della camera del lavoro e responsabili della questura, tra i quali il famigerato dottor Ricifari, quello delle cariche sotto la gru di via san faustino durante la lotta dei migranti per la sanatoria.
I dirigenti della questura cercavano di scaricare la responsabilità sulla cgil dicendo che se non c’erano obiezioni da parte dell’organizzazione sindacale i celerini si sarebbero spostati. In realtà nonostante fossero arrivati membri della segreteria della camera del lavoro i celerini restavano schierati a bloccare il passo. Allora per allentare la tensione, un gruppo di lavoratori del servizio d’ordine della cgil si poneva alla testa del corteo degli studenti per frapporsi tra questi e i poliziotti. Nonostante questo fatto, mentre il corteo avanzava lentamente i celerini restavano fermi facendo scoppiare così nuovi tafferugli; i manifestanti a questo punto sfondavano il cordone poliziesco conquistando l’agibilita’ politica di piazza loggia, per poi ricompattarsi e al termine dell’intervento della segretaria cgil Camusso , raggiungere la stele posta in ricordo delle vittime della strage di 38 anni fa rendendole omaggio.
Almeno una ventina di studenti e studentesse sono rimasti feriti e contusi: uno degli ragazzi del kollettivo studenti in lotta di 16 anni è stato trasportato in ospedale in autombulanza, altre ragazze si sono recate con mezzi propri al pronto soccorso per le medicazioni.
Ore 10:39: il corteo degli studenti si è ricompattato in piazza della Loggia e sta raggiungela stele delle vittime di piazza della Loggia
Ore 10.34: nuove cariche della polizia in piazza della Loggia al corteo che era riuscito ad entrare in piazza dopoche si era ormato un cordone del sindacato che avrebbe dovuto garantire il passaggio degli studenti. Ascolta la cronaca dell’ingresso degli studenti in piazza della Loggia e le cariche.
Ore 10.17: Moltissime persone stanno lasciando Piazza della Loggia per raggiungere gli studenti.
Ore 10.11: caricato il corteo degli studenti in corso Matteotti. Ascolta la corrispondenza con Umberto, della redazione.
Ore 10.10: Il corteo degli studenti dal Palazzo di giustizia dove era prevista l’udienza per lo sfratto del Magazzino 47, rinviato al prossimo 25 giugno,
Ore 9.30: il corteo degli studenti del Kollettivo stuenti in lotta è partito da Piazza Garibaldi. 500 gli studenti diretti verso palazzo di giustizia. Numerose le provocazioni della polizia come ci racconta Umberto, della redazione con questo primo collegamento. Ascolta.
A Brescia questa mattina è atteso il Ministro dell’Interno Cancellieri, in occasione delle commemorazioni istituzionali. Kollettivo Studenti in Lotta e Centro Sociale Magazzino 47 hanno indetto un corteo con concentramento alle ore 9 in Piazza Garibaldi. La manifestazione vuole ribadire le responsabilità dello Stato nella strage del 28 maggio, oltre che contestare le politiche neo liberiste del governo Monti, rappresentato in questa occasione dal ministro Cancellieri. Dalla Questura sono arrivate prescrizioni liberticide che vorrebbero impedire l’arrivo in Piazza Loggia del corteo auto organizzato.
In piazza Loggia la mattina ci saranno anche i migranti bresciani del “Presidio sopra e sotto la Gru”, che hanno deciso di essere presenti alla commemorazione in segno di solidarietà ai lavoratori e lavoratrici colpiti dalla bomba di stato quel giorno e consapevoli che, oggi come allora, è solo scendendo in piazza a manifestare che si possono ottenere i diritti negati. Al loro fianco l’Associazione “Diritti per tutti”.