domenica 28 febbraio 2010

IL TERZO POLO COMPROMESSO

Mancava giusto il piccolo ma importante terzo polo televisivo italiano sotto gli artigli del premier telecratico,fatto già cominciato qualche mese fà(vedi l'approdo del pidiellino Luca Barbareschi conduttore di un programma in prima serata su La7)e conclusosi in settimana con l'elezione di Piero Vigorelli presidente di Timb(Telecom Italia Media Broadcasting),di proprietà di Telecom Italia che controlla direttamente l'emittente ex Tmc e Mtv.
Questo fedelissimo di Berlusconi,anch'egli pidiellino e craxiano della prim'ora,non scavalcherà direttamente Antonello Piroso alla guida del telegiornale de La7 come pronosticato ma sarà il manager capo della parte che riguarda direttamente la branca televisiva del gruppo Timb.
Articolo tratto dal sito"Senza Soste"firmato dalla redazione e contributo di cronaca di"Repubblica.it".

Mentre Cosimi pensa a Senza Soste, Berlusconi conquista La7 e MTV.

Incredulità, scherno e molti attestati di solidarietà. Sono queste le reazioni che hanno accompagnato la giornata della redazione di Senza Soste dopo cheil sindaco Cosimi ha annunciato una richiesta di 30.000 euro per i danni d'immagine che gli avrebbe causato un manifesto della campagna associativa di Senza Soste che lo ritrae. Ma la cosa che più ha colpito l'interesse della nostra redazione oggi, è che mentre il nostro sindaco intraprende una guerra assurda contro un media indipendente e autofinanizato, nelle alte sfere delle telecomunicazioni di questo paese, Berlusconi ha conquistato, come in un Risiko infinito, La7 e MTV come spiega questo articolo apparso oggi su repubblica.it.
Siamo arrivati alla dittatura sotto forma di telecrazia. Ma non vi preoccupate fra un mese ci sono le elezioni e tutto si sistema. Elezioni che sono sempre più un orpello di pura testimonianza di un sistema dove invece i poteri e gli obiettivi sono molto chiari...e non elettivi.

Il giornalista, fedelissimo di Berlusconi, al vertice di un settore strategicoLa società possiede le frequenze concorrenti di Cologno Monzese, La7 e Mtv.
Piero Vigorelli presidente di Timb.L'uomo-Mediaset conquista Telecom.

ROMA - Nel 1994, quando il centrodestra vinse le politiche, lui festeggiò girando per i corridoi di Saxa Rubra avvolto in una bandiera di Forza Italia. Piero Vigorelli, classe 1944, figlio dello scrittore cattolico Giancarlo Vigorelli, uomo-Mediaset per eccellenza, vicinissimo a Silvio Berlusconi, una lunga e prestigiosa carriera a Cologno Monzese, vicedirettore uscente del Tg5, è stato cooptato alla presidenza di Timb, Telecom Italia Media Broadcasting. Si tratta della società che gestisce gli impianti e le reti analogiche del gruppo. Proprietaria di ripetitori televisivi e delle frequenze in concorrenza con le reti Mediaset, ovvero La7 e Mtv (ma è anche socia al 9% degli svedesi Wallemberg in Dahlia, tv a pagamento che sfida Mediaset Premium). Un punto-chiave, insomma, dell'universo Telecom Italia. Di certo più strategico della direzione del Tg di La7, dove si diceva fosse destinato e dove invece resta ben saldo Antonello Piroso.La notizia, che circolava da qualche giorno, è stata ufficializzata oggi. Vigorelli farà il manager e si occuperà della parte televisiva del gruppo, soprattutto di La7. Di fatto, con il giornalista, Telecom - che possiede gran parte delle infrastrutture digitali nel nostro paese - fa un altro passo in direzione del presidente del Consiglio. Chi ha la memoria lunga se lo ricorda negli anni d'oro della Prima Repubblica. Nel 1979 era a Torino, al Congresso del Partito socialista, perché faceva il cronista per il Messaggero ma scriveva anche le sintesi, per le agenzie di stampa, degli interventi dell'onorevole Enrico Manca. Craxiano di ferro (fu l'anima di una corrente, "Svolta professionale", considerata il "braccio armato" dei fedelissimi di Bettino), col quotidiano romano divenne corrispondente da Parigi e in Francia strinse rapporti importanti, tanto che quando Berlusconi tentò l'avventura di La Cinq, fece da mediatore nei contatti con la stampa d'oltralpe. E' stato anche vicesegretario nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana.
Lasciato il Messaggero, entrò in Rai ("perché un giorno ho incontrato per caso, al Museo Picasso, Giampaolo Sodano", quest'ultimo all'epoca direttore socialista di RaiDue) e nel 1994 diventò - prendendo il posto di Barbara Scaramucci - direttore della testata giornalistica regionale, cioè l'informazione locale, venti tg per un totale, all'epoca, di circa seicento giornalisti. Anche nella primavera dell'anno scorso il nome di Vigorelli aveva ricominciato a circolare nella riorganizzazione della Rai targata Berlusconi. Per lui s'era parlato di un ritorno alla testata giornalistica regionale nella roulette delle nomine passata alla cronaca e tradotta in polemica perché giocata in casa del premier, a Palazzo Grazioli a Roma. Ma dai tempi del post-craxismo e del suo ingresso in Forza Italia a oggi, la sua carriera si è consumata tutta in casa Mediaset, dov'è entrato nel 1997, quando la Rai passò dalla Moratti a Enzo Siciliano. Il primo incarico fu di rafforzare la redazione giornalistica di Italia1 (per la rete, Mediaset aveva deciso di puntare sull'informazione), redazione della quale faceva parte, all'epoca, anche Michele Santoro. Curò il rotocalco politico Parlamento In, e quando ne parlò in un'intervista a La Nuova Sardegna spiegò che "il nostro motto è togliere i veli ai fatti e le veline alle idee". Fu vicedirettore di Maurizio Crippa per la testata Videonews, nel 2005 passò alla vicedirezione del Tg5 con delega al programma Verissimo (condotto dal 2006 da Silvia Toffanin, la fidanzata di Pier Silvio Berlusconi), nel 2006 Verissimo passò alla testata Videonews e Vigorelli rimase in carica alla vicedirezione del Tg5. Sua figlia Ilaria lavora nella redazione di Studio Aperto, il notiziario di Italia1.

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