mercoledì 7 gennaio 2009

PACCO SICUREZZA

POLIZIA DAPPERTUTTO GIUSTIZIA DA NESSUNA PARTE!
Appello dei compagni romani contro il "pacchetto sicurezza"che si discuterà in senato il prossimo 19 gennaio,un atto legislativo degno di un regime dittatoriale e totalitario,un abominio contro i diritti umani.
APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UNA MOBILITAZIONE CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA (Ddl 733) PER GENNAIO 2009

Il 19 gennaio prossimo è prevista in Senato la discussione del "Pacchetto sicurezza" (DdL 733), che provocherà una grande trasformazione del quadro normativo italiano, già fortemente repressivo e discrezionale nel suo impianto. Le norme contenute nel Pacchetto, infatti, prevedono una politica esplicitamente fondata su misure segregazioniste e razziste per le persone migranti, con o senza permesso di soggiorno, le prime a essere additate come figure pericolose e causa di "allarme sociale", e su nuove e ancora più drastiche misure repressive contro chiunque produca conflitto e non rientri dentro le strette maglie del controllo.
Le norme del pacchetto sicurezza colpiscono in primo luogo le persone migranti. Se il Pacchetto sarà approvato chi è senza permesso di soggiorno non potrà più: andare al Pronto Soccorso e ricevere cure mediche, riconoscere figli e figlie, sposarsi e inviare soldi a casa. Il Ddl introduce inoltre: la detenzione nei CIE (ex CPT) per 18 mesi; la tassa di 200 euro su richiesta e rinnovo del permesso di soggiorno; controlli ancora più stretti per acquisire la cittadinanza; il reato d’ingresso illegale nello stato.
Altre norme, alcune già sperimentate sui/sulle migranti, vengono estese al resto dei cittadini e delle cittadine che non si adeguano alla retorica del "decoro urbano": l'obbligo di dimostrare l'idoneità alloggiativa per ottenere l'iscrizione anagrafica (che colpisce migranti, senzatetto, occupanti e chiunque non possa permettersi un'abitazione “idonea”); le norme anti-graffito; l'inasprimento delle norme per il reato di danneggiamento.
Questo delirio securitario esplode mentre i governi decidono di sostenere le aziende e le banche in difficoltà, invece di pensare a nuove politiche sociali di sostegno alla cittadinanza colpita dalla crisi. Scaricando, tra l'altro, tutto il lavoro di cura sulle donne: in quest'ottica, l'unica immigrazione che sembra piacere è quella delle “badanti”. Ai sindaci e ai prefetti sceriffo si attribuiscono nuovi poteri, mentre il Ddl Carfagna criminalizza e stigmatizza le prostitute, imponendo norme di comportamento a tutte e tutti.
La loro risposta alla crisi è il governo della paura. La risposta, in Italia come in Europa, da Milano a Castelvolturno, da Atene a Malmöe... è stata un grido di rabbia e libertà:
NON ACCETTIAMO LA SOCIETÀ DEL RAZZISMO, DELLO SFRUTTAMENTO E DEL CONTROLLO !
Crediamo che sia importante continuare a stare in piazza oggi per rifiutare questo stato di cose e rivendicare libertà, diritti e autodeterminazione. Per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare a un'assemblea pubblica che si terrà l’8 gennaio 2009 alle ore 20.00 nei locali dell’ex–Snia (Via Prenestina, 173) a Roma, per autorganizzare sia il corteo che un sit-in di protesta davanti al Senato nei giorni della votazione del disegno di legge 733.

Contro il Pacchetto Sicurezza e il modello di società che impone
Per l'abolizione immediata della Bossi/Fini, perché perdere il lavoro a causa della crisi rappresenta per le persone migranti una condanna alla clandestinità
Per la regolarizzazione di tutte e tutti
Contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dispositivo di controllo che imprigiona i migranti e le migranti e rende precaria la vita di tutte e tutti
Contro le classi separate per i bambini e le bambine stranieri
Contro la militarizzazione dei confini e delle città
Contro l'ansia e la paura in cui vorrebbero farci vivere
Per ripensare insieme un'idea di cittadinanza che garantisca a tutti i diritti fondamentali e la libertà di scelta e di movimento

GIORNATA DI MOBILITAZIONE A ROMA
SIT-IN DAVANTI AL SENATO NEI GIORNI DELLA VOTAZIONE

Invitiamo tutti e tutte - migranti, studenti e studentesse, scuole in mobilitazione, associazioni, movimenti di lotta per l'abitare, centri sociali, movimenti di donne, femministe e lesbiche, comitati di cittadini e cittadine, precari e precarie, lavoratori e lavoratrici, personale medico e sanitario, artisti e artiste - a partecipare, a moltiplicare le iniziative anche nelle altre città e a coordinarci per dare più voce alla nostra rabbia.

NOI… NON ABBIAMO PAURA !
RETE CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA




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