lunedì 11 maggio 2020

IL TERZO MARTIRE DEL GRUP YORUM


Grup Yorum: battaglia per la libertà e per la vita | Kaleydoskop
La parola martire è sempre stata strumentalizzata a scapito di una battaglia combattuta per avere dei miglioramenti che siano diritti della persona,lavorativi,di salute oppure legata alla guerra,a persecuzioni religiose e politiche,sta di fatto che implica sempre la morte di innocenti.
In poco più di un mese tre componenti del Grup Yorum sono deceduti a causa dello sciopero della fame per protestare contro la loro carcerazione politica accusati di terrorismo dal sultano Erdogan(vedi:madn mustafa-kocak e link relativo),il bassista Ibrahim Gokçek ha seguito la sorte di Helin Bölek e Mustafa Koçak anche loro morti dopo quasi un anno di privazione del cibo.
Tutte e tre fantasmi di loro stessi,i loro corpi spariti come quelli dei detenuti dei campi di concentramento nazisti,per loro scelta e tale determinazione ha permesso di rendere la loro storia famosa in tutto il mondo.
Appena due giorni prima della morte Ibrahim aveva cessato il proprio sciopero dopo la promessa di fare suonare nuovamente il gruppo(infoaut ibrahim-goekcek-del-grup-yorum-conclude-lo-sciopero-della-fame )che ha comunque altri componenti in arresto tra cui la moglie,ma le condizioni ormai gravissime non ne hanno impedito la morte.
Nell'articolo gli scontri avvenuti ad Istanbul durante i funerali del bassista con la polizia che ha impedito il corteo sequestrando la salma e scortandola con camionette e soldati armati fino alla località della sepoltura(contropiano /la-polizia-turca-attacca-il-funerale ),un ultimo vile atto contro non solo Ibrahim e il Grup Yorum ma contro il popolo turco.

La polizia turca attacca il funerale e arresta” la salma di Ibrahim Gokçek.

di  Redazione Contropiano 
Dopo la morte a causa delle gravissime condizioni di salute dovute ad uno sciopero della fame durato 323 giorni, la salma del bassista del Grup Yorum, Ibrahim Gökçek, è stata trasportata giovedì dall’obitorio dell’ospedale, dove era stato ricoverato a seguito dell’interruzione della sua forma di protesta, al Cemevi (Casa di Culto Alevita) nel quartiere Gazi di Istanbul.

Per tutta la notte tra giovedì e venerdì, il corpo di Ibrahim è stato sorvegliato, grazie alla presenza di numerosi compagni e attivisti presenti davanti al Cemevi, per impedire qualsiasi attacco fascista o rapimento della salma.

Nella giornata di ieri, era prevista la cerimonia funebre, alla quale però non ha potuto partecipare Sultan Gökçek, moglie di Ibrahim, anch’ella membro del Grup Yorum e detenuta in carcere da 4 anni. Sin dalla mattina, la polizia turca ha assediato il quartiere di Gazi, impedendo l’accesso alla strada dove si trova il Cemevi.

L’intera zona circostante è stata isolata da centinaia di poliziotti, assediata da camionette e auto blindate della polizia. Uno scenario simile a quello a cui si è assistito durante il funerale di Helin Bölek, cantante del Grup Yorum.

Di fronte al clima di repressione generale, il Grup Yorum ha chiamato a partecipare politici del partito HDP, artisti e attivisti per denunciare quanto stesse accadendo e dar prova della solidarietà popolare nei confronti dei membri del gruppo, accusati di terrorismo dal regime fascista guidato dall’AKP di Erdogan.

Migliaia di poliziotti hanno circondato il quartiere dove si sarebbe dovuta svolgere la funzione funebre. Nessuno è riuscito ad entrare, neppure i giornalisti.

La polizia ha attaccato, con lanci ripetuti di lacrimogeni e proiettili di gomme, la folla accorsa per partecipare alla cerimonia per onorare il sacrificio portato avanti da Ibrahim e dagli altri membri del Grup Yorum, che si battono per la libertà d’espressione e contro le persecuzioni giudiziarie e poliziesche. Una trentina di persone, tra cui il padre di Ibrahim Gokçek, sono state arrestate dalla polizia.

«La polizia è a caccia di persone che assistono al corteo funebre nel quartiere. Stanno usando munizioni di plastica e minacciano di sparare, se le persone non lasciano il luogo dove sono radunate per celebrare il Grup Yorum» ha detto in un video-messaggio l’avvocato Aysegül Cagatay.

«Ai poliziotti assassini, che continuano ad attaccarci, diciamo che non smetteremo di resistere! Non andremo da nessuna parte finché non adempiremo alla volontà di Ibrahim!», gridano dalla folla.

Dopo aver disperso numerosi manifestanti accorsi per la cerimonia funebre, la polizia turca ha fatto irruzione nell’edificio del Cemevi, portando via il corpo del bassista Ibrahim Gokçek e procedendo all’arresto dell’avvocato Didem Baydar Ünsal e di altri membri del Grup Yorum.

In seguito a questo gesto spregevole gesto, Bahar Kurt del Grup Yorum ha annunciato in un video che si stava recando alla caserma militare Mehmetcik Vakfi con la famiglia di Ibrahim. Un enorme contingente di polizia era in attesa della famiglia. Il carro funebre con la salma è partito poi scortato da diversi veicoli della polizia, in viaggio verso Kayseri, città natale di Ibrahim.

“Ancora una volta, l’AKP non poteva sopportare che migliaia di persone si prendessero cura del corpo di un musicista rivoluzionario e tenessero il loro servizio funebre secondo le proprie tradizioni e i propri desideri. Anche in questo caso, come per Helin Bölek, la salma dell'”avversario politico” è stata sequestrata con la forza e l’illegalità per impedire ad amici e parenti di piangere insieme ed esprimere la loro protesta contro l’ingiustizia. L’AKP non riuscirà mai a usare questa illegalità per impedire alle persone di sostenere Grup Yorum e tutti coloro che rischiano la vita per la libertà e la giustizia”, scrive in un comunicato il Comitato Solidale Grup Yorum, denunciando il ricorso al braccio armato e violento della polizia da parte del governo di Erdogan.

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