Dall'articolo proposto da Infoaut si capisce che la giustizia,che già è dalla parte di chi se la può permettere,da un mesetto circa è sempre più a disposizione dei ricchi a scapito dei poveri.
Infatti il patrocinio gratuito per chi purtroppo,e sono molti,che guadagnano meno di diecimila Euro lordi l'anno,verrà pagato il 30% in meno dallo Stato ai difensori d'ufficio.
Sommando questo al fatto che i rimborsi verso questi avvocati da parte dello Stato possono protrarsi per parecchi anni,sempre meno difensori sono disponibili ad effettuare tali prestazioni.
Sempre meno"giustizia"per chi non ha soldi.
"Sempre meno giustizia per chi non ha soldi". Così titola così un recente
comunicato dell'Associazione nazionale dei Giuristi Democratici che, entrando
nel merito delle modifiche che il governo Letta potrebbe imporre a breve col
voto di fiducia sulla legge di stabilità, denuncia i tagli nel settore giustizia
che potrebbero cancellare il gratuito patrocinio, quindi il diritto alla difesa
per coloro, e sono in aumento, che non hanno le possibilità economiche di
pagarsi un avvocato.
Infatti, anche se in sordina, nella nuova legge
di stabilità sono state già introdotte, e approvate in Senato, alcune importanti
variazioni economiche che riguardano la giustizia. Si parte con la riduzione di
un 30% dei compensi per i difensori (ma anche per i consulenti tecnici, gli
ausiliari e gli investigatori autorizzati) dei soggetti ammessi al cosiddetto
"gratuito patrocinio". Si tratta però di una ulteriore e drastica riduzione
perché, le spettanze da liquidare per la difesa dei soggetti che ne hanno
bisogno, erano però già state decurtate del 50%.
"Gli effetti - scrivono i GD di Torino, Roma,
Napoli, Bologna, Padova - sono facilmente prevedibili: sempre meno avvocati,
consulenti, investigatori privati si renderanno disponibili a difendere chi si
trova nelle condizioni per accedere al patrocinio a spese dello stato". Il
riferimento è a tutte quelle persone che possono vantare il non invidiabile
primato di percepire un reddito lordo di poco più di 10.000 euro l'anno. Tra
l'altro, denunciano i GD, i compensi per il gratuito patrocino vengono
materialmente erogati dopo qualche anno dalla conclusione dei procedimenti.
Insomma all'orizzonte c'è sempre meno difesa per chi non può, sempre meno
garanzie, sempre meno diritti. Verso il basso, ovviamente.
L'associazione dei GD punta inoltre il dito anche
contro altre disposizioni contenute sempre nella legge di stabilità (art. 18
commi da 15 a 20), in particolare quelle che introducono un contributo
obbligatorio per l'ammissione all'esame per l'abilitazione all'esercizio della
professione di avvocato e per l'iscrizione all'Albo dei Cassazionisti, ma anche
per i concorsi abilitativi alle altre professioni (notai e magistrati). Ed è già
pure previsto che tale contributo ogni tre anni venga aumentato in base agli
indici Istat. Aumentati anche i costi di notifica e, in caso di ricorsi con i
quali vengono impugnati più atti, il contributo unificato va conteggiato in
relazione ad ogni singolo atto impugnato, anche in grado d'appello. Si tratta
dei ricorsi in materia amministrativa, in cui è ordinario impugnare l'atto
principale unitamente ai presupposti. Quando si pensa che il contributo
unificato in queste materie è normalmente di 600 euro, ben si comprende che la
giustizia amministrativa diventa veramente un lusso per pochi.
I Giuristi Democratici ritengono intollerabile
l'attacco continuo alla giustizia operato sempre verso il basso, a scapito dei
soggetti più deboli che incappano nel sistema giustizia o che al sistema
giustizia non possono accedere. "Pensiamo cosa significa - scrivono -
l'applicazione di questi tagli in danno delle migliaia di detenuti prodotto
delle leggi criminogene di cui la legislazione ha fatto autentico abuso in
questi anni, in materia di stupefacenti, in materia di ingresso e soggiorno
degli stranieri, in materia di recidiva. Pensiamo cosa significano questi
aumenti per le centinaia di comitati di cittadini che si muovono contro grandi e
piccole opere devastanti nei territori". Concludono esprimendo una profonda e
ragionata avversità alle misure economiche che il governo vuol mettere in campo
nel settore giustizia e chiedendo la cassazione senza rinvio di queste
disposizioni "che rappresentano un vero e proprio attentato al diritto di
giustizia dei cittadini meno abbienti".
da PopOff
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