lunedì 3 febbraio 2014

CONFERENZA ANPI SFRATTATA A COMO



A Como è stato vietato l'uso di una sala da parte del comune(sindaco del Pd)in quanto le proteste della sezione cittadina dei ratti neri di Militia,una sorta di congrega fascistoide con venature di integralismo cattolico(è più il tempo che ci metto per descriverli che a contarli singolarmente)hanno impedito questa concessione.
Per presunta par condicio,visto che tempi addietro l'utilizzo della sala conferenze in questione era stato negato a un gruppo di estrema destro ecco che il sindaco ha deciso di lavarsi le mani e di impedirne la fruizione all'Anpi comasca per un dibattito con la storica Alessandra Kersevan sul tema della giusta visione storica riguardo al revisionismo ultimo sul fascismo nelle terre istriane.
Fatto sta che Militia canta vittoria e comunque l'incontro pubblico dell'Anpi si è svolto lo stesso:articolo preso da Senza Soste.


Como: il sindaco Pd obbedisce ai fascisti di Militia e sfratta l’Anpi. 

La notizia è di quelle gravi, gravissime. E la dice lunga sulla degenerazione di un partito che solo in campagna elettorale continua a predicare un antifascismo strumentale che poi nega ogni giorno.

Sabato pomeriggio la locale sezione dell’Anpi di Como e l’Istituto di Storia contemporanea “Pier Amato Perretta” avevano organizzato un incontro pubblico con la storica Alessandra Kersevan all’interno della sala delle conferenze della Circoscrizione 1. Un incontro all’insegna di quel recupero della memoria storica che lo stato italiano afferma di promuovere e difendere addirittura attraverso l’istituzione di giornate ad hoc. L’incontro mirava a ricordare che “Tra il 1941 e l’8 settembre del 1943, il regime fascista e l’esercito italiano misero in atto un sistema di campi di concentramento in cui furono internati decine di migliaia di jugoslavi: donne, uomini, vecchi, bambini, rastrellati nei villaggi bruciati con i lanciafiamme. Lo scopo di Mussolini e del generale Roatta, l’ideatore di questo sistema concentrazionario, era quello di eliminare qualsiasi appoggio della popolazione alla Resistenza jugoslava e di eseguire una vera e propria pulizia etnica, sostituendo le popolazioni locali con italiani”.
Ma ai fascisti di Militia l’iniziativa volta a ricordare le responsabilità del regime fascista italiano nelle persecuzioni dei popoli della Yugoslavia occupati ed aggrediti durante l’invasione italiana e tedesca non è piaciuta. Niente di nuovo, si dirà. Senonché il sindaco di Como Mario Lucini, espressione di una giunta di coalizione tra Partito Democratico, Sel (!) e alcune liste civiche ha deciso di obbedire al diktat di quelli di Militia – che accusano Kersevan di “spiccato negazionismo sul dramma delle foibe” – e quindi decide di sfrattare l’iniziativa negando il salone della circoscrizione.
L’amministrazione di Como si è nascosta dietro una sorta di par condicio tra associazioni partigiane e antifasciste ed organizzazioni di estrema destra. Siccome nei giorni scorsi il salone della circoscrizione era stato negato ad una iniziativa di celebrazione di un esponente del regime nazista allora non lo si può concedere neanche alla “parte avversa”.
Di qui il forzato trasloco della conferenza, che alla fine si è tenuta nel salone Bertolio con qualche elemento in più di consapevolezza sull’attualità dei valori dell’antifascismo. 
Sul loro sito quelli dell'Associazione Culturale Militia cantano vittoria. 
Marco Santopadre

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