Il Movimento 5 stelle,come già in altri casi(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/02/basta-comici-in-politica.html ),ha preferito non aderire a questa iniziativa con scuse allucinanti e accuse nemmeno tanto velate verso gli stranieri presenti in città ed in Italia in generale,visti soprattutto come molestatori di donne.
Ormai è dimostrato che i grillini abbiano simpatie in certe zone italiane verso i fascisti e le loro organizzazioni,così come è noto che all'interno della congrega la democrazia sia posta in fondo ai valori ed ai princìpi che caratterizzano la loro ideologia.
Immigrati a Pontedera: ma chi raccatta il Movimento 5 Stelle?.
Ieri (18/11) a Pontedera si è svolta una manifestazione in risposta all’irruzione dei fascisti di Forza Nuova alla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini figli di immigrati.
Il Movimento 5 stelle non ha aderito, spiegando le sue motivazioni in un comunicato che lascia francamente esterrefatti. Nel comunicato si definisce “demagogica, inutile e ipocrita la concessione della cittadinanza”, si parla di “strumentalizzazione dei bambini a fini elettorali”, si respinge “la logica manicheista dei buoni tutti di qua e i cattivi tutti di là” e si critica “il buonismo a tutti i costi”.
Nella metropoli in riva all’Era ci sarebbero “quartieri ghetto dove una donna non può camminare tranquilla la sera dopo cena per paura di essere molestata da qualcuno che magari per la sua ‘cultura’ (ma vogliamo chiamarla cosi’?) considera le donne esseri inferiori di proprietà dell’uomo”, e per finire il M5S si chiede “dov’è l’integrazione se gli africani si frequentano solo fra loro e i cinesi e gli albanesi fanno altrettanto?”.
Capiamo benissimo che per esigenze elettorali il Movimento 5 stelle deve fare e dire l’esatto contrario delle amministrazioni locali, ma non sempre la cosa funziona. Con questa logica, si potrebbero contestare anche le commemorazioni dell’Olocausto dicendo che i buoni stavano sia di qua che di là, o magari la festa della Befana rifiutando “il buonismo a tutti i costi” e la “strumentalizzazione dei bambini a fini elettorali”.
Chi scrive conosce bene la comunità senegalese di Pontedera e può testimoniare come la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria fosse molto sentita e molto attesa. Era palpabile l’emozione per questo riconoscimento, sia pure simbolico, da parte di gente che da anni lavora nel nostro Paese e paga le tasse (a differenza di tanti italiani) ma non ha gli stessi diritti dei vicini di casa o dei colleghi di lavoro.
Per non parlare delle “seconde generazioni”, ragazzi nati in Italia che parlano italiano meglio di chi ha scritto il comunicato del M5S ma che si trovano sospesi in una specie di limbo, estranei al Paese di provenienza della famiglia ma ancora respinti da quello dove hanno sempre vissuto.
Quanto al fatto che gli africani o le altre comunità si frequentano solo tra loro, per verificare che non è vero basterebbe liberarsi dalla tossicodipendenza da internet e tornare finalmente alla vita reale. Iniziative di socializzazione sono ormai largamente diffuse, ad esempio la Festa dei Popoli, vari progetti di cooperazione, corsi di italiano per stranieri, tornei sportivi, eventi culturali e mille altre iniziative che vedono insieme le diverse comunità che vivono nel nostro territorio. Staccandosi ogni tanto dalla tastiera è possibile conoscere amici di ogni nazionalità.
Naturalmente se si ritiene che gli stranieri siano una minaccia “per le nostre donne” non è una prospettiva allettante. Ma allora non è questione dei partiti e delle loro possibili strumentalizzazioni, è proprio un problema di razzismo esplicito. Strano che su internet il nostro amico non abbia trovato i dati sulla violenza contro le donne: avrebbe appreso che chi considera le donne “esseri inferiori di sua proprietà” è il più delle volte il marito, il parente o il vicino di casa, italianissimo e insospettabile ma pronto a trasformarsi in assassino in nome di quei moventi “passionali” che fanno più vittime di una guerra civile.
Il Movimento 5 Stelle sta diventando una forza politica di primo piano nel nostro Paese e probabilmente anche dalle nostre parti amministrerà diversi comuni piccoli e grandi. Da una parte la sconfitta dei partiti tradizionali può far piacere, dall’altra la prospettiva che personaggi come quello che ha scritto il comunicato si trovino catapultati da un giorno all’altro a fare l’assessore non è molto incoraggiante. Forse se i criteri di selezione non fossero la fedeltà al capo carismatico e la capacità di ripetere a pappagallo luoghi comuni si eviterebbe di creare nuovi mostri.
Perché non importa di che colore è il gatto, basta che mangi il topo, ma se il gatto ha la rogna diventa un problema.
Per Senzasoste, Nello Gradirà, 18.11.2012
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