sabato 10 novembre 2012

SILENZIO



Io non pronuncerò mai più il tuo nome,fin quando come una vipera nascosta sotto ai sassi cocenti mi sentirai passare e vorrai riempire di veleno il mio sangue fino a quel momento immobile come di palude.
 
Fin quando il colore del vento non muterà dal rosso scuro spremuta di una luna appesantita e schiacciata verso il suolo,in un pallido celeste essenza di una nuvola spinta in alto da un sospiro.
 
La mia bocca non si aprirà più ed il tempo più non potrà sentire queste cinque lettere che come una tortura a cadenza quasi ritmica m'impone pericolosamente di rischiare di potermi far male,come spesso accade.
 
Io non pronuncerò mai più il tuo nome,fin quando la falsità,l'incomprensione,le trame e le astuzie dilanieranno quel che rimane del mio spazio sempre più vuoto,affamato da una carestia d'affetto e di carezze che la mia pelle s'è scordata il contatto.
 
Fin quando la notte starò ad aspettare qualcosa che non farà mai la sua presenza,fin quando il giorno non riuscirò a pensare ossessivamente ad un tuo emissario,fin quando le mie dita saranno stanche di scrivere ed i miei occhi di leggere.
 
Io non pronuncerò mai il tuo nome.