sabato 18 febbraio 2012

STRADE

Per strade interminabili e distratte respiro polvere che mi s’impasta nella bocca,soffocando un poco l’aria calda del mio corpo.
Ansima come un rapace strangolato il sordo suono del fruscio delle intenzioni mie,lascive quel che basta per essere pestate,striscianti a terra.
La fronte madida di sudore raffredda un attimo il bollore degli spasmi che crescono dentro,irrefrenabili senza questa barriera indistinguibile.
Una strada che ride della mia fatica. Una strada dispettosa e bastarda.
Una strada per tutti quei luoghi che non portano da nessuna parte,irte come linee rette che salgono in alto verso il puro cielo.
Ostacoli e deviazioni,pericoli e contrattempi da ogni dove,massi e fantasmi,Lamia che mi attrae con le sue lusinghe e dopo mi uccide.
Può farlo se davvero ne vale la pena,se proprio è l’unica strada possibile da percorrere senza farmi del male,se mi rende un secondo felice in minuti,
secoli e millenni di staticità opprimente.
Liberazione da un senso unico,da una via senza fondo,buia,come pece che fa sprofondare i miei passi.

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