domenica 19 febbraio 2012

SOLDATI STUPRATORI ED ASSASSINI

I valorosi soldati italiani,che appartengano all'artiglieria o al battaglione San Marco,si sono resi ancora una volta protagonisti negativi nella cronaca nera con fatti che sono avvenuti nella lontana India e nel vicino Abruzzo.
Il secondo articolo,preso da Indymadia Abruzzo,narra le eroiche gesta di tre commilitoni che hanno stuprato assieme alla fidanzata di uno di loro una studentessa di ventun'anni all'uscita di una discoteca,lasciandola seminuda e ferita gravemente in mezzo alla neve rischiando una morte quasi certa se il titolare del locale non fosse intervenuto.
Nel lontano Kerala innanzi le coste di Kochi invece i baldanzosi marò(l'equivalente fascista dei parà della folgore)hanno preso come bersaglio due marinai locali e ora finalmente sono stati arrestati dalle autorità indiane che non hanno creduto una sola parola tra quelle proferite dai militari italiani(articolo preso da Indymedia).

INDIA: finalmente arrestati i due mercenari ASSASSINI dei pescatori.

la polizia del Kerala ha arrestato i due militari italiani presenti sulla petroliera italiana rimasta coinvolti nella morte di due pescatori 1 scambiati per pirati, mercoledì, al largo delle coste indiane.
Secondo fonti indiane non confermate i due sono Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo riferisce la tv all news indiana Times Now. La polizia di Kochi aveva dato un ultimatum per la consegna degli italiani, ultimatum che è scaduto nella notte italiana senza alcuna novità. Ma in mattinata il commissario di polizia di Kochi, Ajith Kumar, è salito a bordo della nave, ormeggiata in porto, e ha interrogato l'equipaggio.
Inizialmente la polizia voleva arrestare sei membri dell'equipaggio, ma poi ne ha fermati due, ritenendo che siano stati i due uomini della Marina militare italiana a sparare sui pescatori disarmati.
e adesso speriamo che li condannino all'ergastolo per omicidio e che non gli permettano mai più di uscire da un carcere indiano.
La ragazza stuprata: "Mi volevano uccidere".

Dissequestrata l'auto di uno dei sospettati Nuova ondata di interrogatori dei quattro indagati I carabinieri stanno sentendo per la seconda volta, dopo domenica, i militari che avrebbero una posizione meno grave: un campano e un aquilano, di stanza al 33mo reggimento artiglieria Acqui. Si aggrava la posizione del terzo militare della provincia di Avellino

ROMA - "Ho capito che potevo morire. Quelli mi volevano uccidere". Ha detto così la ragazza di 21 anni che è stata brutalmente aggredita 1 vicino la discoteca 'Guernica' di Pizzoli, in provincia dell'Aquila, la notte tra sabato e domenica scorsi 2. Originaria di Tivoli, la ragazza si è confidata con i suoi familiari. In queste ore sta cercando di ricostruire quanto accaduto. L'avvocato Enrico Maria Gallinaro la assiste e cerca di proteggerla da questa "orribile vicenda che l'ha fatta diventare un oggetto", ha detto il penalista.

L'avvocato ha aggiunto: "la natura e la gravità delle lesioni riportate dalla giovane rendono il quadro indiziario estremamente grave. La mia assistita è stata abbandonata semi nuda e gravemente ferita, alle tre del mattino, in un parcheggio, nella neve e nel ghiaccio. E' stato un miracolo che si sia riuscita a salvare". Ma "ringrazio, a nome di chi vuole veramente bene alla mia assistita, i medici dell'ospedale dell'Aquila, il pubblico ministero, i carabinieri. Tutti stanno cercando di avere il massimo rispetto", ha detto Gallinaro invitando "gli organi di stampa al massimo rispetto".

Oggi è stata dissequestrata l'auto del giovane militare aquilano coivolto insieme ad altre tre persone nello stupro. Dei quattro, tre, due campani e un aquilano, sono militari del 33esimo reggimento artiglieria Acqui, mentre la quarta è una giovane, forse fidanzata dell'aquilano. Nel provvedimento si evidenzia che gli investigatori hanno terminato di rilevare le tracce, di sangue e biologiche, per ricostruire il fatto e stabilire se sia avvenuto o meno nell'auto. I quattro sono stati infatti fermati dal gestore del locale e dai buttafuri che avevano trovato la ragazza seminuda e infreddolita.

Nella mattinata di oggi i carabinieri hanno continuato un nuovo giro di interrogatori, sentendo per la seconda volta, dopo domenica, i militari che avrebbero una posizione meno grave:il campano e l'aquilano di stanza al 33/mo reggimento artiglieria Acqui. I due sostanzialmente hanno ribadito di non avere avuto a che fare con l'aggressione.Non si sa se sarà interrogato anche il terzo militare indagato, della provincia di Avellino.

E' su quest'ultimo che si riversano i sospetti più gravi. L'uomo era stato bloccato con la camicia e una mano sporca di sangue dal gestore del locale e dai buttafuori subito dopo il ritrovamento fuori dalla discoteca della giovane svenuta in mezzo alla neve e insanguinata. Dai primi risultati degli esami del Ris di Roma è emerso che il sangue è della giovane studentessa, come le tracce biologiche trovate su camicia, mano e braccialetto da polso del 21enne militare, iscritto sul registro degli indagati da ieri.

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