mercoledì 15 febbraio 2012

GHISA VITTIME E CARNEFICI

I fatti delittuosi che hanno insanguinato Milano e che hanno avuto come protagonisti negli ultimi giorni nel bene e nel male due agenti della polizia municipale hanno fatto discutere molto a livello mediatico con tante voci,tante opinioni e spesso tante cazzate.
Partiamo con l'uccisione del vigile Nicolò Savarino caduto sul lavoro durante un controllo di routine trasformatosi in tragedia in seguito alla fuga di un veicolo che stava tentando la fuga e che lo ha investito a bordo della sua bicicletta:dopo alcuni giorni sono stati identificati e catturati due giovani nomadi arrestati dagli inquirenti in attesa del processo.
L'uccisione del ragazzo cileno Marcello Valentino Gomez Cortes sembra quasi un regolamento di conti da parte di un giustiziere dei vigili famoso nel suo ambito per essere un esaltato patito di armi e arti marziali che a quanto le ultime notizie sostengono abbia sparato alla schiena ad un uomo disarmato:ora al posto d'essere in carcere attendendo il processo percepisce ancora uno stipendio pubblico.
Grandi differenze di trattamento verso due assassini che hanno visto i ghisa protagonisti su due fronti,nel primo caso vittima e nel secondo carnefice:articolo del Corriere della Sera preso da Indymedia Lombardia.
Cercano di sfuggire ai vigili, spari in strada: ucciso un 29enne cileno.
 
dal corriere
Uno dei due fuggitivi ha puntato l'arma contro l'agente. La vittima, disarmata, è stata colpita al petto dal colpo di pistola di un vigile, 36enne, indagato per eccesso colposo di legittima difesa in via orbetello
MILANO - Un pregiudicato clandestino cileno di 29 anni, Marcello Valentino Gomez Cortes, è morto a Milano dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola esploso da Alessandro A. agente 36enne della polizia locale. Secondo una prima ricostruzione, quattro agenti, impegnati in un servizio anticontraffazione e antiabusivismo in corso Buenos Aires, in borghese a bordo di una vettura della polizia locale sono intervenuti in zona Crescenzago dove era stata segnalata una rissa. Ma quando sono giunti sul posto hanno visto una Seat Cordoba blu, con targa spagnola, fuggire contromano in via Orbetello. Non avendo rispettato l’alt intimato, i vigili urbani l'hanno inseguita in via Crescenzago. L'auto avrebbe compiuto pericolose gimkane, tentando anche di speronare la macchina degli agenti. Giunta all'altezza del civico 100 (palo luce 43) nei pressi del parco pubblico Lambro, i due fuggiaschi hanno abbandonato la vettura per dileguarsi nei giardinetti dove, uno dei due, si sarebbe girato e avrebbe puntato una pistola contro il vigile che lo inseguiva.
IL COLPO DI PISTOLA - A quel punto, l'agente ha esploso un colpo di pistola che però non ha colpito il ragazzo armato, ma il suo complice che stava scappando. Il ferito è stato lungamente rianimato sul posto dai soccorritori del 118 e poi trasportato a bordo di un'automedica in codice rosso all'ospedale San Raffaele, dove è deceduto. È caccia al complice che è fuggito brandendo una pistola. Non sono state trovate armi sul posto. Non ci sono tracce di altri colpi di pistola sparati dal bandito. Tutto è accaduto a pochi metri di distanza. In un primo momento, invece, la polizia, arrivata sul luogo della sparatoria, aveva interrogato quattro uomini nordafricani che si trovavano sul posto, ma completamente estranei ai fatti. L'agente della polizia municipale e il collega che era con lui a bordo di un'auto con i colori d'istituto, vengono ascoltati in Questura dagli agenti della Squadra mobile. Secondo il comandante della polizia locale, Tullio Mastrangelo, intervenuto sul posto, la vittima si sarebbe «inserita nella traiettoria del proiettile» esploso dall'agente il quale in realtà puntava l'uomo che lo minacciava con la pistola.
I PRIMI ACCERTAMENTI - Le prime analisi medico-legali condotte sul cadavere confermerebbero la versione del vigile che ha sostenuto di aver esploso un solo colpo con la sua pistola d'ordinanza. Sul corpo della vittima sarebbero infatti stati trovati due fori causati dal proiettile, uno di entrata e l'altro di uscita. Bisognerà ora stabilire quale sia quello d'entrata e quale di uscita. Uno dei fori sarebbe sul torace. Il vigile che ucciso Valentino Gomez Cortes è indagato per eccesso colposo di legittima difesa A. A. L'uomo sarebbe interrogato dal pm Roberto Pellicano, il magistrato che sul caso ha aperto un fascicolo.
I COMMENTI - «I fatti sono ancora in corso di accertamento - premette l'ex vicesindaco, Riccardo De Corato, - ma quello che appare chiaro è che uno dei due sudamericani ha puntato un'arma contro i due vigili che li inseguivano, i quali da regolamento, quando la vita viene messa in pericolo, possono usare l'arma di ordinanza». Il deputato Pdl, ora vicepresidente del Consiglio comunale, attacca invece la politica del sindaco Giuliano Pisapia sulla sicurezza ricordando l'uccisione del vigile Nicolò Savarino, travolto mentre cercava di fermare un suv, e le 250 aggressioni subite dalla polizia locale l'anno scorso. «Queste aggressioni - secondo De Corato - sono possibili perché Pisapia e l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli hanno disattivato quella rete di sicurezza composta da militari, polizia e carabinieri, dai volontari della sicurezza, tutti smantellati dall'attuale giunta».

Nessun commento: