mercoledì 22 febbraio 2012

GLI SCHELETRI NELL'ARMADIO DI EMMA

Figlia parecchio benestante di uno dei più importanti capitalisti dell'impero dell'acciaio Emma Marcegaglia ha sguazzato nell'oro dei privilegi sin dai suoi primi passi e se questo non può certo essere una colpa sua(e nemmeno un suo merito)con il raggiungimento della matura età il suo piglio da imprenditrice-sfruttatrice è sempre più ostentato e fastidioso per la moltitudine della classe operaia.
Le ultime dichiarazioni contro i sindacati ed i sindacalisti sono un insulto a persone,che se almeno non nell'ultimo ventennio ma qualche decennio prima,hanno dato pure la vita per difendere i diritti di tutti i lavoratori.
Paragonare i sindacati a difensori di delinquenti poco affini al lavoro,che è solo l'ultima sua provocazione,è portare all'ennesima potenza il divario tra il padrone ed il lavoratore,un attacco diretto a tutti coloro che si sacrificano per poter mantenere altissimo lo stile di vita suo e di tutti gli imprenditori che rappresenta con Confindustria.
Pronta a calpestare l'articolo 18(ed in questo purtoppo non è l'unica visto che anche sedicenti
"compagni"hanno già la suola alzata)ed i diritti fondamentali,basilari e imperituri della manodopera di questo paese,la Marcegaglia si fa odiare sempre più e come tale è entrata appieno nella lista delle persone indesiderate:che vada nei paradisi fiscali dove nasconde i suoi soldi e non si faccia più vedere qui da noi,visto che è la prima a parlare di delinquenti quando la sua famiglia è ben fornita di rei confessi di evasioni fiscali,corrotti e tangentisti.
Articolo preso da Indymedia Lombardia.

Basta delinquenti. L'esempio della famiglia Marcegaglia...
Emma Marcegaglia, come saprete, ieri ha detto:
"Vorremmo un sindacato che lotta anche fortemente con noi per tutelare il lavoro, ma che non protegge assenteisti cronici, ladri e chi non fa bene il proprio lavoro".
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201202220949-ipp-rt10038-marceg...
La signora Marcegaglia di ladri nel campo lavorativo se ne intende. Con lei se ne intende anche la sua bella famigliola di imprenditori per bene.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/08/questa-volta-non-ci-sono-case...
Per esempio: il "processo per le tangenti Enipower in cui il pm Carlo Nocerino aveva interrogato un dirigente del gruppo Marcegaglia per capire chi nell’azienda mantovana avesse saputo delle stecche pagate a un manager dell’Eni. La maxi bustarella (oltre un milione di euro) serviva ad aggiudicarsi un appalto di caldaie del valore di 127 milioni di euro.
Per questa storia, che risale al 2003, Antonio Marcegaglia ha patteggiato (nel 2004) una condanna a 11 mesi di reclusione e un risarcimento di circa 6 milioni di euro. Ma dalle sue dichiarazioni rese ai pm è nato un filone d’indagine forse ancora più imbarazzante per la famiglia mantovana che controlla uno dei più importanti gruppi siderurgici italiani. Sì, perché grazie alla collaborazione delle autorità di Berna la Procura di Milano ha ricostruito una rete di conti svizzeri alimentati per un decennio da fondi neri dei Marcegaglia. Un vero tesoretto, che secondo la ricostruzione dei magistrati sarebbe stato utilizzato dalla famiglia della presidente di Confindustria per una lunga serie di operazioni riservate. L’inchiesta l’anno scorso è approdata alla procura di Mantova per competenza territoriale. E anche l’Agenzia delle Entrate ha aperto un’indagine."
Basterebbe poi leggere wikipedia per trovarvi scritto:
http://it.wikipedia.org/wiki/Emma_Marcegaglia
"Alcuni organi di stampa hanno fatto notare come l'azienda di famiglia Marcegaglia SpA utilizzi procedure di ottimizzazione fiscale grazie ad holdings in Irlanda e in Lussemburgo." (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/27/il-lifting-fiscale-della-marc...
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=QQZ4l5bjGbw#t=653s)
Oppure anche:
http://it.wikipedia.org/wiki/Marcegaglia#La_famiglia_Marcegaglia
Nel 2008 la Marcegaglia Spa ha patteggiato una sanzione di 500 000 euro più 250 000 euro di confisca per una tangente di 1 milione 158 000 euro pagata nel 2003 a Lorenzo Marzocchi di EniPower. La sua SpA controllata N.e./C.c.t. spa ha invece patteggiato 500 000 euro di pena, e ben 5 milioni 250 000 euro di confisca.[5]
Attualmente, su segnalazione delle autorità svizzere, sono in corso indagini per accertare l'utilizzo e la legalità di diversi conti cifrati all'estero

Nessun commento: