venerdì 27 gennaio 2012

TANTE BELLE PAROLA MA...

Dal 2000 si ricorda la giornata della memoria per lo sterminio di milioni di ebrei,zingari,comunisti e dissidenti e malati,insomma di quelli diversi dallo standard ariano che considero la macchia e l'episodio più tremendo al pari della schiavitù che l'umanità sia stata in grado di concepire.
Tante belle parole anche oggi da parte di tutti...forse troppi,e se l'esempio preso oggi(Repubblica.it)è il discorso del presidente del consiglio Monti devo pensare che anche Alemanno oppure qualche altro pezzo grosso della politica italiana dirà pubblicamente parole di reprimenda e cordoglio verso le vittime dell'olocausto.
Ed intanto queste frasi vengono dette meccanicamente,come automi inconsci cui viene schiacciato il tasto play,perchè se davvero queste parole fossero dettate dal cuore e soprattutto fossero recepite con l'animo aperto non si parlerebbe di nuovo di una costante ascesa dei movimenti di estrema destra che celano veri e propri nazifascisti in tutta Europa e con più pericolosità in quella dell'est.
Il"ma"del titolo del post è riferito anche a tutti gli altri olocausti che costellano il mondo intero,riferendomi particolarmente a quello del popolo palestinese perpetrato proprio da quello che ha avuto la grande maggioranza della perdita di vite durante l'obbrobrio dei campi di concentramento e di sterminio.
Voglio aggiunere il link che riporta a quelli dei post precedenti negli anni e che trattano di questo argomento:(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2011/01/se-questo-e-un-uomo.html )
aggiungendo solo una frase:ciò che salva le vittime è solo la determinazione a non diventare aguzzini.

GIORNATA DELLA MEMORIA

Monti: "Occorre vigilare
contro rigurgiti antisemitismo"Il messaggio del presidente del Consiglio per ricordare la Shoah: "Momento molto delicato per Italia ed Europa, xenofobia e intolleranza non intacchino i nostri valori fondanti".
ROMA - Il momento che Italia ed Europa stanno vivendo è molto delicato e "in questo contesto, più che mai,
occorre vigilare perché rigurgiti di antisemitismo, xenofobia, intolleranza non intacchino i nostri valori fondanti, vanificando lo sforzo che tutti insieme stiamo compiendo per consolidare la nostra convivenza civile". E' netto il richiamo del presidente del Consiglio Mario Monti in occasione della giornata della memoria.

Sottolineando la necessità di non dimenticare, in una ricorrenza consolidata "che vede la comunità ebraica dolorosamente protagonista nel ricordo della disumana criminalità nazista che ha generato la tragedia della Shoah", Monti ha anche ricordato le celebrazioni dell'Unità d'Italia appena passate, con il "giusto e grato rilievo al contributo apportato dalla comunità ebraica e da tanti illustri italiani ad essa appartenenti".

Il 150esimo anniversario dell'unità d'Italia, si legge nel messaggio del premier, "secondo le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stato occasione di un compiuto esame di coscienza collettivo e momento per interrogarsi sul valore della convivenza civile e sulla credibilità delle istituzioni, non di meno la Memoria cui ci richiama il 27 gennaio offre l'occasione per ancor più ampie riflessioni, dischiudendo l'orizzonte europeo. E' proprio nell'Europa unita che Alcide de Gasperi e i Padri fondatori hanno visto l'unica possibilità di scongiurare
il ripetersi degli eventi tragici che l'avevano marchiata: il nazismo e il fascismo, la guerra, la deportazione e lo sterminio di milioni di esseri umani".

Il ricordo della Shoah, dice ancora è alla base dei valori della Ue. "Il nostro Paese ha tratto insegnamento dagli errori e dagli orrori del passato e da questi ha costruito la sua identità sui valori di dignità umana, libertà, democrazia e uguaglianza: gli stessi valori sui quali è nata e si è rafforzata l'Unione europea". E oggi più che mai, secondo il presidente del Consiglio, "la storia e la sua memoria chiedono l'impegno ed il coraggio di tutti ad ogni livello".

Monti ricorda di avere avuto già modo di dire che "la crisi (ogni crisi, aggiungo) per essere superata in tutti i suoi gravi profili richiede di guardare in avanti con coraggio, con speranza, ma anche di riscoprire le proprie radici; lo ribadisco oggi, anche con maggiore forza. La memoria della Shoah", dice ancora, "è la parte costitutiva di queste radici, ancoraggio che impedisce di abbandonare la meta, che resta sempre quella della pace, della giustizia, della libertà per ogni uomo e per ogni popolo".

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