Mentre per diversi anni i team di Mosca si sono divisi i campionati nazionali,dopo il 1960 anche squadre del resto dell'Urss misero le mani sul campionato,e fino ad oggi proprio una compagine non della capitale detiene il maggior numero di tronei vinti,la Dynamo Kiev.
A Mosca giocatori e tifoserie erano divise in sorte di corporazioni con lo Spartak che era il team del sindacato e praticamente del popolo,la Dynamo quella della polizia,il Cska dell'esercito mentre il Lokomotiv e la Torpedo rispettivamente delle ferrovie e del settore automobilistico.
Tra imprese nazionali ed internazionali,conquistando titoli anche europei e con storie che rasentano la leggenda,il calcio moscovita e sovietico fa parte della storia del calcio europeo e mondiale,e lo spirito di cui erano animate molte squadre era quello di compagni che amavano i propri colori con passione e determinazione(e anche una sorta di masochismo aggiungerei per certi casi!)così come in tutto il mondo.
Su tutti gli aneddoti vorrei ricordare una trasferta della Dynamo Mosca a Barcellona in pieno franchismo per giocare una finale di Coppa delle Coppe contro gli anticomunisti del Rangers Glasgow assieme alla storia dei calciatori della Dynamo Kiev che giocarono da prigionieri di guerra contro una rappresentativa di nazisti e dopo la vittoria tre dei compagni vennero fucilati.
Articolo di Tito Sommartino preso da Senza Soste:gli splendidi stemmi appartengono rispettivamente al Cska ed allo Spartak.
Back in the Ussr: storia e squadre del calcio sovietico.
Il massimo campionato sovietico di calcio, la Vysšaja Liga (Prima divisione) si disputò tra il 1936 ed il 1991, anno dello scioglimento dell’Unione Sovietica. Vi prendevano parte squadre rappresentanti le varie repubbliche sovietiche.
Un po’ di storia
Fino ai primissimi anni ‘60, la Vysšaja Liga è stata dominata dalle squadre moscovite. Tra 1936 e 1960 le quattro squadre principali di Mosca si spartiscono tutti i titoli: la Dynamo trionfa 9 volte, lo Spartak sette, il CSKA cinque e la Torpedo Mosca tre. Bisogna andare all’edizione 1961, vinta dalla squadra ucraina della Dynamo Kiev, per avere una vincitrice che non sia della città capitale dell’Unione. Curiosamente, la Dynamo Kiev diverrà alla fine la squadra che in assoluto vincerà più campionati sovietici. Al di fuori della Dynamo Kiev, altre sei squadre non moscovite si aggiudicheranno il massimo titolo calcistico: i georgiani della Dynamo Tbilisi nel 1964 e nel 1978, la matricola ucraina dello Zorya Voroshilovgrad nel 1972, gli armeni dell’Ararat Yerevan un anno più tardi, i bielorussi della Dynamo Minsk nel 1982, gli ucraini del Dnipro Dnipropetrovsk nel 1983 e nel 1988 e lo Zenit Leningrado nel 1984.
La squadra del popolo…
La più grande rivalità nella storia del calcio russo era quella fra Spartak Mosca e Dynamo Mosca. Soprannominata “La carne” dal cibo inscatolato dall’industria moscovita che per molti anni possedette il club, lo Spartak era il club del popolo. Mentre la maggior parte delle squadre era stata creata o successivamente controllata da reparti di polizia, esercito o da industrie automobilistiche, metallurgiche o ferroviaria, in controtendenza lo Spartak Mosca fu costituita come società sportiva di un sindacato operaio, che si richiamò a Spartaco, lo schiavo romano che aveva capeggiato una rivolta contro i potenti per la conquista della libertà. Il sindacato era il Komsomol, l'Unione comunista della gioventù; la classe operaia di Mosca ne è fin dall'inizio la platea di tifosi più numerosa.
Nel 1936 la Piazza Rossa viene coperta da un enorme tappeto di feltro verde, sul quale la prima e la seconda squadra dello Spartak giocano una partita dimostrativa davanti a Stalin in persona. Nemmeno la Dynamo ha mai ottenuto tanto e nessuno potrebbe immaginare l'entusiasmo di Stalin, che la partita invece suscita: lo Spartak non è più solo la squadra amata dagli operai ma è adesso anche la squadra che ha imposto il calcio all'attenzione di Stalin ed emana appeal e fascino anche verso il mondo della cultura, dell'arte e dello spettacolo (2).
Nel suo palmarès figurano 12 campionati (seconda solo alla Dynamo Kiev) e 10 Coppe sovietiche. Ha anche raggiunto la semifinale nella Coppa dei Campioni 1990-1991.
È opinione diffusa che i suoi tifosi fossero i più caldi dell’intera Unione e che furono loro, negli anni ’80, a dare vita ad un nuovo modo di tifare in Unione Sovietica. Stando alle cronache, però, sembra che fossero anche i più odiati.
Nel 1936 la Piazza Rossa viene coperta da un enorme tappeto di feltro verde, sul quale la prima e la seconda squadra dello Spartak giocano una partita dimostrativa davanti a Stalin in persona. Nemmeno la Dynamo ha mai ottenuto tanto e nessuno potrebbe immaginare l'entusiasmo di Stalin, che la partita invece suscita: lo Spartak non è più solo la squadra amata dagli operai ma è adesso anche la squadra che ha imposto il calcio all'attenzione di Stalin ed emana appeal e fascino anche verso il mondo della cultura, dell'arte e dello spettacolo (2).
Nel suo palmarès figurano 12 campionati (seconda solo alla Dynamo Kiev) e 10 Coppe sovietiche. Ha anche raggiunto la semifinale nella Coppa dei Campioni 1990-1991.
È opinione diffusa che i suoi tifosi fossero i più caldi dell’intera Unione e che furono loro, negli anni ’80, a dare vita ad un nuovo modo di tifare in Unione Sovietica. Stando alle cronache, però, sembra che fossero anche i più odiati.
…quella della polizia segreta…
La Dynamo Mosca, fondato come squadra di una fabbrica nel 1887 dall’inglese Clement Charnock, dopo la rivoluzione del 1917 venne posto sotto il controllo del Ministero dell’Interno prima e della Čeka (1) poi http://it.wikipedia.org/wiki/%C4%8Ceka. Per la sua vicinanza alla politica era particolarmente malvista dai tifosi degli altri club che soprannominarono la squadra come “i ladri”. Il termine Dynamo faceva riferimento ai reparti di polizia.
Al termine della seconda guerra mondiale la Dynamo fu anche la prima squadra a effettuare un tour in Occidente, durante la visita nel Regno Unito nel 1945: completamente sconosciuti, i giocatori sovietici impressionarono la stampa e i tifosi inglesi, pareggiando per 3-3 contro il Chelsea, vincendo per 10-1 contro il Cardiff City, e battendo l’Arsenal, rinforzato dalla presenza di Stanley Matthews e Stan Mortensen per 4-3, per concludere poi la tournée per 2-2 contro i Rangers.
Gli anni ‘50 videro un predominio quasi incontrastato della Dynamo a livello nazionale, con la vittoria di ben cinque campionati sovietici tra il 1949 e il 1959. Nel 1972, a distanza di 27 anni, la Dynamo incontrò nuovamente gli scozzesi dei Glasgow Rangers, ma per un incontro molto più importante: la finale della Coppa delle Coppe. A Barcellona, in una cornice già particolarmente ostile nei loro confronti a causa della dittatura franchista, i pochi tifosi moscoviti che ebbero la fortuna di seguire la propria squadra oltrecortina furono oggetto di violenze da parte dei ben più numerosi tifosi dei Rangers, tradizionalmente antisocialisti e anticomunisti. La Dynamo Mosca è celebre anche per il fatto che la sua porta fu difesa, dal 1949 al 1970, dal portiere Lev Jascin, detto il Ragno Nero, senza ombra di dubbio il miglior portiere del XX secolo.
Gli anni ‘50 videro un predominio quasi incontrastato della Dynamo a livello nazionale, con la vittoria di ben cinque campionati sovietici tra il 1949 e il 1959. Nel 1972, a distanza di 27 anni, la Dynamo incontrò nuovamente gli scozzesi dei Glasgow Rangers, ma per un incontro molto più importante: la finale della Coppa delle Coppe. A Barcellona, in una cornice già particolarmente ostile nei loro confronti a causa della dittatura franchista, i pochi tifosi moscoviti che ebbero la fortuna di seguire la propria squadra oltrecortina furono oggetto di violenze da parte dei ben più numerosi tifosi dei Rangers, tradizionalmente antisocialisti e anticomunisti. La Dynamo Mosca è celebre anche per il fatto che la sua porta fu difesa, dal 1949 al 1970, dal portiere Lev Jascin, detto il Ragno Nero, senza ombra di dubbio il miglior portiere del XX secolo.
… quella dell’esercito…
Il CSKA Mosca (Club Sportivo Centrale dell’Esercito) era invece la squadra del ministero sovietico della Difesa, cioè dell’Armata Rossa. L’immediato secondo dopoguerra ha rappresentato il periodo più fecondo nella storia del club, che ha conquistato per ben cinque volte in sei anni il titolo sovietico e in tre occasioni si è aggiudicata anche la coppa nazionale. Essendo entrambe legate al Ministero degli Interni, vigeva un’amicizia tra CSKA e Dynamo Mosca.
… quella delle ferrovie…
La Lokomotiv Mosca era invece considerate la più “povera” delle cinque sorelle muscovite, forse per il fatto di non essere mai riuscita a conquistare il campionato. La Lokomotiv fu fondata il 12 agosto 1923 come “Club della Rivoluzione d’ottobre” ma nel 1931 cambiò nome in Kazanka (Moskovskaya-Kazanskaya Zh.D, ferrovie Mosca - Kazan), per poi, nel 1936, ricambiarlo con quello attuale. Storicamente era la squadra dell'ente pubblico delle Ferrovie Russe, direttamente controllata dal ministero delle Ferrovie.
Nel 1955 la Lokomotiv ebbe la fortuna di trasformarsi in ambasciatrice calcistica del calcio sovietico all’estero disputando incontri amichevoli in tutto il mondo, Nord America compresa.
Nel 1955 la Lokomotiv ebbe la fortuna di trasformarsi in ambasciatrice calcistica del calcio sovietico all’estero disputando incontri amichevoli in tutto il mondo, Nord America compresa.
…e quella delle automobili
La Torpedo Mosca è attualmente la meno famosa tra le cinque sorelle moscovite a causa della crisi di risultati arrivata dopo il crollo del comunismo (attualmente milita in seconda serie), ma ai tempi dell’Urss il suo blasone cittadino era secondo solo a quello di Spartak e Dynamo. Il club fu fondato nel 1924 sotto il nome di Proletárskaya kúznitsa (Forza Proletaria) e cambió la sua denominazione attuale nel 1936, quando la squadra fu di fatto acquistata dal settore automobilistico, in particolare dall’impresa statale ZIL, dedicata principalmente alla fabbricazione di camion. La Torpedo raggiunse ottimi livelli soprattutto durante gli anni ’60. Nel complesso la Torpedo ha conquistato tre campionati e sei coppe sovietiche. Una volta giunta l’economia de mercato, la ZIL si trovò costretta a vendere la Torpedo a metà degli anni ‘90 alla società proprietaria dello stadio Olimpico Luzhnikí, che cercava una squadra che giocasse le partite interne sul proprio campo (solitamente “casa” dello Spartak). Dopo pochi anni, la Torpedo tornò a giocare (con scarsi risultati) allo stadio Torpedo, ufficialmente Eduard Streltsov in onore di uno dei più grandi giocatori russi di tutti i tempi, il più grande della storia della Torpedo.
La Dynamo Kiev
Ma la squadra più titolata non è moscovita, bensi ucraina: la Dynamo Kiev. Fondata nel 1927 come branca sportiva della polizia e del Ministero degli Interni sulla scia di quanto accadeva in Russia con la Dynamo Mosca (legata però anche alla Čeka). Come nel caso degli omonimi moscoviti (ma anche georgiani e bielorussi, come vedremo in seguito), i giocatori erano dipendenti del ministero, cui il club era subordinato.
Durante la seconda guerra mondiale molti giocatori della Dynamo non riuscirono a mettersi in salvo dagli occupanti tedeschi e vennero impiegati come prigionieri di guerra; venuti a conoscenza della presenza di questi calciatori i tedeschi decisero di sfidare una selezione formata da otto giocatori della Dynamo. La selezione ucraina travolse i nazisti per 4 a 0. Allora i nazisti programmarono una nuova partita un mese dopo. Leggenda narra che sul 5-3 un certo Klimenko salta come birilli mezza squadra avversaria, portiere compreso, ed invece di depositare la palla in rete, si ferma sulla linea di porta, si gira su se stesso e la calcia verso il centro del campo: uno sfregio bello e buono. Klimenko morirà fucilato a sangue freddo insieme ad altri due compagni di squadra.
La Dinamo vince il suo primo campionato solo nel 1960 portando per la prima volta il trofeo fuori da Mosca dove era rimasto sino ad allora. Tra i giocatori un certo Valeri Lobanovski, soprannominato “il colonnello”che dal 1971 assumerà la guida tecnica della squadra a cui insegnerà metodologie basate su una preparazione fisica sconosciuta sino ad allora e sul concetto di squadra, al cospetto del quale tutte le individualità perdevano d’importanza. Saranno queste innovazioni a portare la Dynamo a realizzare l’accoppiata campionato-Coppa nel 1974 (prima squadra dell’ex URSS a riuscire nell’impresa). Nel 1975 la Dynamo vince un altro campionato (il settimo), e la Coppe delle Coppe battendo in finale gli ungheresi del Ferencvaros, conquistandosi in tal modo il diritto di contendere al Bayern Monaco la Supercoppa europea conquistata ai danni sempre dei tedeschi.
Nel 1976 il suo calciatore di maggior lustro, l’attaccante Oleg Blochin, vinse l’ambito Pallone d’oro come miglior giocatore europeo di quell’anno. La Dynamo continuò ad inserire giovani talenti su di un telaio collaudato continuando a mietere successi in patria, e continuando a formare l’ossatura (8 giocatori su 11) della nazionale sovietica che partecipò al Mondiale spagnolo del 1982. Nel 1985 la Dynamo vinse il suo 11º titolo e nella stagione 1985/86 la Coppa delle Coppe battendo per 3-0 in finale l’Atletico Madrid.
Durante la seconda guerra mondiale molti giocatori della Dynamo non riuscirono a mettersi in salvo dagli occupanti tedeschi e vennero impiegati come prigionieri di guerra; venuti a conoscenza della presenza di questi calciatori i tedeschi decisero di sfidare una selezione formata da otto giocatori della Dynamo. La selezione ucraina travolse i nazisti per 4 a 0. Allora i nazisti programmarono una nuova partita un mese dopo. Leggenda narra che sul 5-3 un certo Klimenko salta come birilli mezza squadra avversaria, portiere compreso, ed invece di depositare la palla in rete, si ferma sulla linea di porta, si gira su se stesso e la calcia verso il centro del campo: uno sfregio bello e buono. Klimenko morirà fucilato a sangue freddo insieme ad altri due compagni di squadra.
La Dinamo vince il suo primo campionato solo nel 1960 portando per la prima volta il trofeo fuori da Mosca dove era rimasto sino ad allora. Tra i giocatori un certo Valeri Lobanovski, soprannominato “il colonnello”che dal 1971 assumerà la guida tecnica della squadra a cui insegnerà metodologie basate su una preparazione fisica sconosciuta sino ad allora e sul concetto di squadra, al cospetto del quale tutte le individualità perdevano d’importanza. Saranno queste innovazioni a portare la Dynamo a realizzare l’accoppiata campionato-Coppa nel 1974 (prima squadra dell’ex URSS a riuscire nell’impresa). Nel 1975 la Dynamo vince un altro campionato (il settimo), e la Coppe delle Coppe battendo in finale gli ungheresi del Ferencvaros, conquistandosi in tal modo il diritto di contendere al Bayern Monaco la Supercoppa europea conquistata ai danni sempre dei tedeschi.
Nel 1976 il suo calciatore di maggior lustro, l’attaccante Oleg Blochin, vinse l’ambito Pallone d’oro come miglior giocatore europeo di quell’anno. La Dynamo continuò ad inserire giovani talenti su di un telaio collaudato continuando a mietere successi in patria, e continuando a formare l’ossatura (8 giocatori su 11) della nazionale sovietica che partecipò al Mondiale spagnolo del 1982. Nel 1985 la Dynamo vinse il suo 11º titolo e nella stagione 1985/86 la Coppa delle Coppe battendo per 3-0 in finale l’Atletico Madrid.
Le altre
La Dynamo Tbilisi non è ricordata soltanto per aver avuto tra le proprie fila anche il capo dei servizi segreti sovietici Lavrentij Pavlovic Berija, quanto per essere stata una delle più forti compagini nell’era sovietica (2 campionati e due coppe nazionali). Il più importante successo fu la vittoria per 2-1 in Coppa delle Coppe nel 1981 nella“finale comunista” di Düsseldorf contro i tedeschi orientali del Carl Zeiss Jena.
Gli ucraini del Dnipro Dnipropetrovsk conquistarono due titoli nel 1983 e nel 1988, mentre lo Zenit Leningrado (oggi san Pietroburgo) soltanto uno nel 1984. La storia dello Zenit è ricordata anche per uno scandalo: nel 1967 lo Zenit finì ultimo in campionato ma venne salvato dalla politica che decise che non era il caso di far retrocedere un club di Leningrado proprio nell’anno del 50º anniversario della rivoluzione bolscevica.
Gli ucraini del Dnipro Dnipropetrovsk conquistarono due titoli nel 1983 e nel 1988, mentre lo Zenit Leningrado (oggi san Pietroburgo) soltanto uno nel 1984. La storia dello Zenit è ricordata anche per uno scandalo: nel 1967 lo Zenit finì ultimo in campionato ma venne salvato dalla politica che decise che non era il caso di far retrocedere un club di Leningrado proprio nell’anno del 50º anniversario della rivoluzione bolscevica.
NOTE
(1) La Čeka (Črezvyčajnaja Komissija, Commissione straordinaria) fu un corpo di polizia politica creato da un decreto del 20 dicembre 1917 da Lenin e Feliks Edmundovič Dzeržinskij per combattere i nemici del nuovo regime russo. La Čeka è stata la prima di numerosi servizi segreti operanti nello stato sovietico ed antenata del ben più celebre KGB. Dopo la Čeka si realizzò il GPU, successivamente l’NKVD e poi fu trasformata nel KGB.
(2) Alessandro M. Curletto, Spartak Mosca. Storie di calcio e potere nell'URSS di Stalin, Il Nuovo Melangolo, 2005, pp. 158
(1) La Čeka (Črezvyčajnaja Komissija, Commissione straordinaria) fu un corpo di polizia politica creato da un decreto del 20 dicembre 1917 da Lenin e Feliks Edmundovič Dzeržinskij per combattere i nemici del nuovo regime russo. La Čeka è stata la prima di numerosi servizi segreti operanti nello stato sovietico ed antenata del ben più celebre KGB. Dopo la Čeka si realizzò il GPU, successivamente l’NKVD e poi fu trasformata nel KGB.
(2) Alessandro M. Curletto, Spartak Mosca. Storie di calcio e potere nell'URSS di Stalin, Il Nuovo Melangolo, 2005, pp. 158
Tito Sommartino
tratto da Senza Soste n.65 (novembre 2011)
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