sabato 21 gennaio 2012

PASSI AVANTI NEL CREMASCO

Oggi si parla di importanti traguardi conquistati nel campo sociale da parte di Crema e di Rivolta d'Adda cominciando a parlare dall'ultimo importante passo avanti portato a termine dal comune al confine tra il cremasco e le province bergamasche e milanesi.
Notizia dell'inizio dello scorso mese è il riconoscimento da parte del comune delle coppie di fatto che potranno usufruire degli stessi diritti riservati alle unioni matrimoniali con evidenti vantaggi in termini economico-sociali per coloro che scelgono di stare assieme senza il vincolo coniugale.
Invece la municipalità cremasca su proposta di Franco Bordo ha approvato quasi all'unanimità una mozione con la quale si invita da subito il parlamento italiano ad approvare leggi specifiche contro ogni forma di violenza e discriminazione verso tutti gli orientamenti sessuali impegnandosi immediatamente per approvare in sede locale una serie di provvedimenti per la prevenzione e la repressione di tali discriminazioni.
Il"quasi"di prima è dovuta al ducetto cremasco Fulvio Lorenzetti che si è astenuto dal voto,e sinceramente mi scuso col buon Franco di aver messo il suo nome nello stesso post assieme a quello di questo uomo picoolo piccolo(vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/05/il-circolo-destronzo-del-boss-apre.html ).
Gli articoli seguenti sono presi dal sito"Crema on-line"(http://www.cremaonline.it/primopiano.asp ).


Consiglio comunale. A Crema è stata approvata la mozione per la prevenzione e la lotta all'omofobia
alla transfobia
di Andrea Galvani
 
Crema - Il Consiglio Comunale di Crema nella seduta di ieri, 19 gennaio, ha approvato quasi all'unanimità, con una sola astensione, la mozione per la prevenzione e la lotta all'omofobia e alla transfobia presentata dal capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà Franco Bordo.

La specifica norma
Dando seguito alla mozione, il consiglio comunale sollecita il Parlamento all'approvazione di una normativa specifica che tuteli le cittadine e cittadini contro ogni forma di manifestazione di tipo omofobico e transfobico, invita il Governo a contrastare il fenomeno e impegna la Giunta ad adottare una serie di provvedimenti.

Cultura delle differenze
Concretamente dovranno essere messe in pratica "iniziative utili a far si che la giornata mondiale contro l’omofobia abbia nel territorio comunale un’adeguata risonanza e veda il coinvolgimento delle istituzioni regionali e provinciali e a promuovere, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore educativo e scolastico, iniziative destinate a sensibilizzare l'opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica".

Uguaglianza e cultura
In consiglio comunale Stefania Bonaldi ha espresso il proprio parere favorevole alla mozione di Bordo sottolineando la necessità di superare il timore della diversità. Dello stesso avviso, citando il "diritto all’uguaglianza", il capogruppo dell'Udc Martino Boschiroli, seguito a ruota dal candidato sindaco dei Verdi Gianemilio Ardigò. Per Gianni Risari - educatore e capo scout - è necessario richiamare con forza al "rifiuto delle discriminazioni ed al supporto educativo da fornire alle giovani generazioni”. La cultura potrà contribuire al superamento delle discriminazioni, ha aggiunto Walter Della Frera in chiusura di dibattito. Sottoposta al voto la mozione ha quindi raccolto il parere favorevole di tutti, Lega e PdL compresi.

L'astensione
Unico astenuto Fulvio Lorenzetti, PdL, spiega: "Mi sono astenuto perché ho trovato il tutto un po' suspicioso, soprattutto quando durante il dibattito si è discusso dei campi di concentramento, degli zingari e di cose che sinceramente non c'entrano niente con la mozione. In sostanza non trovo corretto che per riconoscere una categoria si finisca per discriminare le altre. Comunque sia, io personalmente non ho proprio niente contro nessuno e sono convinto che ciascuno possa dar seguito alle proprie preferenze sessuali a casa propria".
FILES ALLEGATI:
Scarica il testo della mozione
Coppie di fatto, Rivolta d'Adda dice sì. Entro gennaio verrà istituito il registro delle unioni civili. Piazzoni: "segno di grande civiltà"
di Rebecca Ronchi
Rivolta d'Adda - Il Consiglio Comunale di Rivolta d'Adda ha approvato l’istituzione del Registro delle Unioni Civili. L'iniziativa ha preso le mosse dalla mozione presentata da Mino Melini e sostenuta dal sindaco Fabio Calvi, dando il via libera al riconoscimento delle cosiddette 'coppie di fatto' ed aprendo la strada ad una equiparazione tra i conviventi, anche dello stesso sesso e le coppie sposate, almeno nell’accesso ad alcuni servizi regolati a livello comunale.

I numeri
La proposta di Rivolta delle Idee è passata per tre voti a due grazie alle cinque astensioni di RivoltiAMO e ai voti favorevoli del primo cittadino e dell’assessore Piero Palella. Contrari Marianna Patrini e Paolo Cremascoli della Lista per Rivolta. Cinque gli astenuti: Boschetti, Carera, Cirtoli, Nava, Vergani.

Diritti alle coppie di fatto
"Con questo atto - spiega il presidente di Arcigay Cremona Gabriele Piazzoni - le coppie conviventi da almeno un anno, anche dello stesso sesso, potranno vedere riconosciuto il proprio legame; un segno di rispetto verso forme di convivenza fondate sull’amore e sulla solidarietà, che non trovano riconoscimento nella normativa nazionale. Nonostante spetti al legislatore statale la creazione di uno status giuridico nuovo, il Consiglio Comunale di Rivolta d’Adda ha dimostrato la propria disponibilità a garantire, almeno a livello locale, alcuni importanti diritti anche per le coppie non sposate. Le coppie di fatto, dopo un anno di iscrizione nel registro, potranno presentare domanda per gli alloggi popolari".

In altri Comuni
"Con l’approvazione della proposta il Consiglio Comunale, oltre ad impegnare la Giunta all’istituzione del Registro delle Unioni Civili, ha sostenuto la necessità di assicurare a chi si iscriverà al Registro “l’accesso a tutti i procedimenti, benefici e opportunità amministrative di varia natura, alle medesime condizioni riconosciute dall’ordinamento alle coppie sposate o assimilate”. Auspichiamo che anche altri comuni della Provincia seguano il virtuoso esempio di Rivolta d'Adda" ha concluso Piazzoni.

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