mercoledì 11 maggio 2011

IL GIRO A LIVORNO

Intreccio tra sport e politica in questo post odierno che parla di una grande mia passione che arriva appena dietro al calcio,ovvero il ciclismo,visto che non mi perdo nessuna(o quasi)gara che venga trasmessa alla televisione.Vedi:(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/05/il-giro-bergamo.html).
Innanzitutto vorrei onorare la memoria del corridore Wouter Weylandt deceduto tragicamente due giorni fa durante la terza tappa del Giro d'Italia,che lascerà un alone di tristezza su tutta la prosecuzione del Giro anche se continuerà così come anche lui avrebbe voluto.
Ieri la quarta tappa partita da Quarto dei Mille e che è giunta a Livorno e corsa a velocità ridotta da tutto il gruppo è stata onorata degnamente da tutto il pubblico presente lungo il tragitto,e cosa non detta da tutti i media(forse a ragione per evitare polemiche in una giornata così triste ma degna di nota comunque ora)è il fatto che undici persone siano state denunciate nei pressi della pinetina del Castellaccio in prossimità di Livorno per una scritta che recitava"Berluska pezzo di merda".
Ben cinque volanti hanno svegliato dal sonno le persone presenti vicino alla salitella dove è stata vergata la scritta irriverente al neoduce,subito cancellata prima della diretta televisiva per non creare scompiglio alla nazione italiana nel mondo:oltre a commemorazioni per la morte del ciclista belga erano state scritte
altri slogan per far partecipare la gente ai prossimi referendum del 12 e del 13 giugno,sulla Palestina e qualche"Pisa merda"(non cancellata).
Ben presenti le Ikurrine e bandiere palestinesi che alcuni giornalisti ignoranti hanno definito(quella basca)simboli di terrorismo dell'Eta(!?)mentre non dicono nulla delle bandiere folkloristiche della Padania(non istituzionale e quindi direi goliardica)e le scritte anti-italiane,contro i "terroni"e gli immigrati che spesso vengono viste nelle enclavi nordiche degli integralisti del sole delle alpi.
Articolo preso e scritto dalla redazione di Senza Soste.

Un bel giro…e 11 denunce.
Livorno ospita il Giro d’Italia in una giornata purtroppo di lutto. Una tappa che sulla carta doveva essere movimentata e piena di spettacolo e che invece, giustamente, è stata neutralizzata per ricordare Wouter Weylandt, il ciclista della Leopard deceduto ieri dopo una brutta caduta.
Una giornata tuttavia onorata dai livornesi che si sono riversati in massa sulle strade a salutare il Giro.

Purtroppo i poteri livornesi e il loro provincialismo non sono stati all’altezza della gente livornese. Nella notte 5 volanti si sono recate al Castellaccio a prendere i documenti e a denunciare persone che avevano avuto la sola colpa di ritrovarsi a dormire in un pezzo di salita dove erano state fatte alcune scritte. Come è nello spirito del giro da decenni sono state vergate sulla strada con tinta bianca alcune scritte fra cui: "Ciao Wouter" (in onore al ciclista morto), "W il Giro", "W Pantani" a cui sono stati “affiancate” le scritte "12-13 giugno vota Sì", "Palestina Libera" e l’immancabile "Pisa Merda". Ma la scritta che ha fatto mobilitare le forze dell’ordine locale è stata una sola, la classica “Berlusconi pezzo di merda”. E per questa scritta si sono mobilitate 5 (cinque) volanti della polizia nella notte di lunedì andando a chiedere i documenti e denunciare 11 persone che stavano prendendo il posto per il giorno dopo alla pinetina del Castellaccio. E nella mattina della gara si sono recati sul luogo assessori, polizia, digos e vigili urbani per cancellare la fantomatica scritta. La scusa ufficiale è una sola: “Non si deve mischiare politica e sport”. Ridicolo in un contesto in cui la persona offesa è quella che con la vittoria dello scudetto milanista ha guadagnato almeno il 2% alle amministrative, quello che vende Kaka il giorno dopo le elezioni. Senza considerare che la Lega al nord infesta gli arrivi del Giro con bandiere padane, scritte con Padania Libera e Viva Bossi oltre alle offese all’Italia.

La ridicolaggine delle istituzioni livornesi si è quindi realizzata con la cancellazione della parola Berlusconi (anzi, c’era scritto Berluska) in mezzo alle offese della gente comune che era presente e a un operatore dell’Aamps in imbarazzo che ha anche dichiarato: “Ma Pisa Merda non la cancello”.
In questo contesto ridicolo e pieno di Digos la giornata si è sviluppata fra passione, braci, diretta del Giro con casse e impianto e un applauso generalizzato ai corridori quando sono passati.

Ma in questa situazione non potevano mancare i raccattati de Il Tirreno e di Qui Livorno. Secondo loro la semplice bandiera dei Paesi Baschi (la famosa Ikurrina, una bandiera che ha la stessa valenza istituzionale della bandiera della Regione Toscana) è stata definita come bandiera “terrorista” di Eta (ricordiamo che la bandiera di Eta consiste in un martello con un serpente che lo avvolge, molto differente dalla bandiera simil britannica Basca). Fra l'altro le due ammiraglie della squadra basca Euskaltel hanno salutato, come da tradizione, le bandiere basche con colpi di clacson e saluti ai tifosi. Oppure i giornalisti hanno scambiato la scritta in basco che significa "Paese basco e libertà" per un simbolo (?) di Eta. Insomma, c'era da fare notizia e come sempre l'hanno fatta partendo dalla disinformazione.
Insomma, sono bastate qualche bandiera della Palestina, dei Paesi Baschi, del Livorno, degli antifascisti e che invitavano il voto SI’ ai prossimi referendum, per mobilitare tutte le forze dell’ordine e la politica locale.
Altro che Giro d’Italia, questa gente al massimo può presidiare una gara cittadina sulla teglia di torta più buona.

red. 10 maggio 2011

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