mercoledì 18 maggio 2011

CONDANNA PER IL CROCIATO ALLAM

E'passata in sordina la notizia della condanna al risarcimento dei danni a favore dell'intellettuale islamista Rachid Gannouchi diffamato dal ben più noto Magdi Cristiano Allam,giullare mediatico fomentatore d'odio e ineffabile crociato che fa dello scontro tra civiltà(quella cristiana e quella musulmana)un cavallo di battaglia o meglio occasione per poter lucrare con apparizioni televisive,articoli di giornale e stampa di libri.
E proprio in uno di questi,"Viva Israele",che il prode Allam ha accusato a torto Gannouchi di essere un provocatore e istigatore d'odio contro lo stato della stella a sei punte:ripropongo un link tra i primi della serie di"neuro-deliri"dove il folgorato di Cristo Allam aveva appena pubblicato un'altra sua opera fondamentale,ovvero"Grazie Gesù-La mia conversione dall'islam al cattolicesimo".(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2008/10/magdi-cristiano-allam.html)
Articolo preso da Indymedia Lombardia dove si apprende che pure la casa editrice del libro,la Mondadori,è stata obbligata a rimuovere le frasi incriminate che diffamano l'islamista tunisino.

Magdi Cristiano Allam condannato dal tribunale di Milano per diffamazione.

MILANO / Magdi Cristiano Allam, scrittore ed editorialista impegnato politicamente, è stato condannato dal tribunale di Milano per diffamazione ai danni dell’intellettuale e leader democratico islamista, Rachid Gannouchi di origini tunisine.
Nel suo libro edito da Mondadori, “Viva Israele”, Allam ha accusato Gannouchi di essere un fondamentalista, fautore di odio e di istagazione all’aggressione nei confronti di Israele.
Il tribunale di Milano ha stabilito che le accuse sono del tutto infondate, basate su fonti di cui Allam non ha saputo dare conto.
“Una condanna che rende giustizia alle accuse infondate e gratuite che Allam nel suo libro, ha rivolto al mio cliente”, ha detto Luca Bauccio, legale di Gannouchi.
Il processo ha dimostrato come l’intellettuale e democratico Gannouchi fosse un perseguitato del regime tunisino di Ben Ali, caduto nel frattempo e come per molti anni da esiliato in Gran Bretagna abbia fatto appello alla tolleranza e al riformismo dell’Islam.
“Sarebbe il caso di evitare di strumentalizzare il pericolo islamista”, ha ribadito Bauccio, “perché quando si lanciano accuse infondate, specie da parte di chi ha accesso ai media come Allam, è difficile dimostrare che sono false, quando lo sono come in questo caso”.
Allam è stato condannato ad un risarcimento di 38 mila euro e la casa editrice Mondadori, a rimuovere dal testo le frasi diffamatorie nei confronti di Gannouchi.

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