martedì 24 maggio 2011

ELEZIONI AMMINISTRATIVE SPAGNOLE

Le elezioni amministrative svoltesi in Spagna hanno visto un crollo del Psoe(partito socialista operaio spagnolo)ed un redivivo PP(partito popolare)che vince nettamente portando a se quasi tutte le regioni dello stato iberico.
La politica di Zapatero paga la crisi economica spagnola ed europea oltre ad alcune scelte prettamente politiche a scapito della destra in quello che sembra sempre più un voto di protesta che un vero e proprio cambio di rotta in previsione delle elezioni politiche del 20102.
Inoltre la protesta degli indignados delle ultime settimane ha sempre più eco nelle notizie dei telegiornali,tant'è che questa forma di dissenso potrebbe essere esportata pure in altre nazioni.
Al di fuori dal coro ecco che in Euskal Herria si è avuto il botto da parte di Bildu,che anche se ha sempre addosso la spada di Damocle sulla testa per via delle illegalizzazioni che spuntano come funghi nei paesi baschi(uno dei motivi della sconfitta del Psoe),ha ottenuto un risultato storico.
Per vedere le tabelle di queste elezioni rimando al link cui ho attinto per il successivo contributo(Senza Soste):http://www.senzasoste.it/internazionale/elezioni-spagnole-stravince-la-destra-ovunque-nel-paese-basco-exploit-storico-della-sinistra-indipendentista mentre per le vicende che ormai da più di dieci anni vede legato indissolubilmente il Psoe con Zapatero rimando a Wikipedia:http://it.wikipedia.org/wiki/Zapatero dove oltre al profilo del leader(per non molto)del partito spagnolo vi è un resoconto del Psoe in questi ultimi anni,molte cose positive e altre non certo passabili,degne di un Aznar!
Per ultimo il freddo,anzi inesistente commento della politica della destra italiana,che per i comodi propri non può certo appoggiare la richiesta del PP di elezioni anticipate visto le vicende nostrane.

Elezioni spagnole, stravince la destra ovunque. Nel Paese Basco exploit storico della sinistra indipendentista.
Crollo verticale del PSOE alle elezioni amministrative e regionali. Il partito di Zapatero ottiene oltre due milioni di voti in meno rispetto al PP, una differenza in termini percentuali di quasi il 10%. Solo briciole per le altre coalizioni, con Izquierda Unida che non va oltre il 6%.

La destra vince ovunque tranne che nelle Asturie, regione tradizionalmente operaia. Ottiene la maggioranza assoluta a Madrid e persino il municipio di Siviglia, città da sempre in mano al PSOE. I socialisti perdono complessivamente qualcosa come 9mila consiglieri comunali in meno rispetto alle precedenti elezioni.

I nazionalisti conservatori di CiU conquistano per la prima volta la Catalogna. Un dato-shock ma in linea con l'involuzione che ha visto protagonista Barcellona negli ultimi anni: finisce l'era socialista, che ha distrutto la città riducendo al minimo ogni aspetto della vita sociale e vince la destra che governerà in linea di continuità con lo slogan "ordine e progresso".

Malgrado il trionfo del PP segnaliamo a Madrid l'ottimo e inaspettato risultato di Izquierda Unida, la coalizione di comunisti e verdi, che prende il 10%.

Continua intanto nella centralissima Puerta del Sol il presidio permanente de Los Indignados, a cui sembra generalmente importare ben poco dei risultati elettorali, convinti (a ragione) che PP e PSOE altro non siano che due facce della stessa medaglia.

Un discorso a parte lo merita il Paese Basco dove emerge il clamoroso exploit della sinistra indipendentista, ripresentatasi alle elezioni dopo anni di assenza forzata per le ben note vicende legate all'illegalizzazione. Presentatasi con la coalizione Bildu insieme ai socialdemocratici indipendentisti di EA e ad Alternatiba (i fuoriusciti di Izquierda Unida), ha ottenuto uno storico 22%, un punto percentuale in meno del PNV, i nazionalisti conservatori. Bildu è anche la forza che ottiene il maggior numero di consiglieri (1100, un risultato incredibile), risultando essere la più votata in decina di comuni (tra cui quello di San Sebastiàn) e conquistando in alcuni di essi la maggioranza assoluta

Viene premiata quindi dal proprio elettorato di riferimento la rinuncia di ETA alla lotta armata. Storicamente la formazione abertzale ha sempre ottenuto i milgiori successi elettorali in concomitanza della tregua, ma mai, nemmeno negli anni d'oro di Herri Batasuna, aveva preso così tanti voti come oggi. (red.)

23 maggio 2011

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