lunedì 21 febbraio 2011

PRIMI VELENI A CREMA SUL PROSSIMO 25 APRILE

Viste le scandalose polemiche dello scorso anno nel giorno della festa nazionale del 25 aprile giornata della Liberazione dell'Italia dal giogo degli oppressori nazifascisti,a Crema ci si prepara con un paio di mesi in anticipo con un susseguirsi di comunicati dell'Anpi,risposte del capogruppo Pdl Martelli e puntualizzazioni del presidente del consiglio comunale Agazzi.
Ecco un link che racchiude tutto quello che accadde a Crema lo scorso 25 aprile e pure oltre:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/05/denunce-ad-antifascisti-crema.html mentre proseguo con la dichiarazione che giustamente vuole l'associazione partigiana cremasca protagonista organizzativa dell'evento di quest'anno e non il coordinamento per la celebrazione delle feste pubbliche istituita dal comune di Crema.
Con l'attuale giunta in seno al comune di Crema sarebbe come fare organizzare ai dirigenti del Milan una possibile vittoria dello scudetto degli interisti,visto il fascistume anche non troppo recondito di molti appartenenti alla maggioranza della giunta stessa ammanta il municipio cremasco.
Cominciando proprio da Martelli palese nostalgico del ventennio,ed anche se ora ricopre la carica di capogruppo del Pdl in molti sanno che fece i suoi primi passi politici in Alleanza Nazionale,e che con la sola frase in cui sottolinea che ormai i partigiani viventi non siano ancora molti e che quindi non abbiano più la titolarità di poter proporre l'organizzazione di questi festeggiamenti,spiega già tutto del suo bagaglio umano.
Naturalmente il concetto della memoria storica propria della Resistenza italiana a certa gente non fà nè caldo nè freddo,l'insegnamento di ricordare affinchè certi abomini contro l'umanità non possano più accadere cade nel vuoto,anzi...
Per contro il presidente del consiglio comunale Agazzi,pure lui sponda Pdl e accusato di dare troppo appoggio all'Anpi,dimostra maggior coerenza democratica così come in altri interventi impartisce una lezione,una ripetizione nemmeno poi tanto incomprensibile al suo collega di partito.
Articoli a firma di Andrea Galvani per Crema On-line(qui il link sul primo comuinicato dell'Anpi di Crema:http://www.cremaonline.it/articolo.asp?ID=13321)e successivamente le dichiarazioni di Martelli e di Agazzi.

Feste pubbliche, Francesco Martelli difende la Giunta: "iniziativa di buon senso". Il capogruppo del PdL lancia una stoccata ad Agazzi e bacchetta l'opposizione


di Andrea Galvani
Crema - Continua a far discutere la decisione dell'amministrazione comunale di dar vita ad un Coordinamento per la celebrazione delle feste pubbliche. Una scelta che ha sollevato le proteste del centrosinistra, secondo la quale il Comune di Crema ha così deciso di estromettere tutte le forze d'opposizione. Al dibattito, dopo la richiesta dell'Anpi di continuare ad organizzare la festa del 25 Aprile, si aggiunge ora il capogruppo del Popolo della Libertà Francesco Martelli: "Trovo l'iniziativa della Giunta piena di buon senso".
I partigiani

"Non capisco per quale ragione le iniziative per questo tipo di feste debbano essere appannaggio di associazioni in cui peraltro nessuno più può dirsi titolato. Non mi sembra che i partigiani, quelli che ancora sono rimasti, siano attualmente in carica come presidenti, questo per evidenti limiti d'età. Sono cose da vedere: alla riunione dei giorni scorsi c'erano tutti segretari di partito o consiglieri comunali di centrosinistra. Allora, a me sembre che l'Anpi sia diventato lo strumento delle minoranze per gestire le feste pubbliche. Va beh che in Italia son sempre state appannaggio di qualcuno.. ma ora è tempo che la cosa cambi".
La stoccata ad Agazzi

Il capogruppo del PdL non lesina una stoccata al presidente del consiglio comunale: "non mi torna l'appoggio di Agazzi all'Anpi". I bene informati dicono che Agazzi abbia deciso di correre alla carica di primo cittadino nel 2012. Potrebbe anche candidarsi con una lista civica, quindi lasciando il Popolo delle Libertà. Martelli svicola: "sono scelte autonome. Se fosse vero che Agazzi ha deciso così, allora capisco perché c'è andato, in fin dei conti ognuno cerca voti dove può, ma conoscendolo non credo possa essere il suo caso". Il presidente del consiglio comunale ha infatti tenuto un intervento super partes in difesa dei valori della Costituzione.
Coordinamento al Comune

"Mi sembra ragionevole che il comune coordini le feste pubbliche in un anno così importante, dato che festeggiamo il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Non capisco - prosegue Martelli - perché l'Anpi sia invece l'unica titolata a fare le feste. Io sono convinto che il Comune, che è un'istituzione con la i maiuscola, sia il soggetto più deputato, poi che alla sinistra venga da stracciarsi le vesti perché l'ha ritenuto un suo diritto inalieabile, questa è un'altra storia".
Scelte differenti

A chi spetta decidere quali siano le persone deputate a far parte del Comitato? "Il coordinamento spetta al sindaco. Chi meglio di lui può assumersi questa responsabilità?" Secondo il capogruppo del PdL, che tiene a precisare "sia chiaro, io non ce l'ho con l'Anpi", la vicenda rischia di divenire inutilmente assordante. "Mi sembra che si stia facendo un gran chiasso per niente. Ora spetta all'amministrazione di centrodestra decidere. Toccherà poi alla sinistra, sempre che prima o poi riesca a vincere le elezioni, decidere come organizzare le feste pubbliche".

Dopo le polemiche di Martelli sull'Anpi e sui Comitati per l'organizzazione delle feste pubbliche l'intervento del presidente del consiglio comunale Antonio Agazzi


di Andrea Galvani
Crema - Il dibattito sull'organizzazione delle feste pubbliche si aggiunge il presidente del consiglio comunale Antonio Agazzi. "Ho letto ciò che dice Martelli in merito all'Anpi, punto di vista legittimo il suo, come ogni punto di vista. Per quanto concerne, tuttavia, le sue valutazioni in merito alla presenza e all'intervento del presidente del consiglio comunale al XV° Congresso dell'ANPI sezione di Crema, Agazzi spiega che "il capogruppo PDL non sa, evidentemente, che la mia presenza è figlia di un invito che ho ricevuto e cui ho ritenuto di corrispondere. La logica che mi ha ispirato - dopo averlo spiegato al capogruppo di SeL Bordo, evidentemente, devo chiarirlo anche a Francesco Martelli - è stata, ancora una volta, quella di fornire un piccolo contributo all'affermarsi di una memoria condivisa, in seno alla nostra comunità locale; una logica, quindi, unitiva, non divisiva".
Il Comitato Unitario di Difesa Democratica

Il presidente del consiglio comunale aggiunge: "ho proposto di recuperare la denominazione che il professor Elia Ruggeri - nominato dal sindaco Bruno Bruttomesso, non dal suo predecessore - ideò, in sostituzione di quella in uso fino all'amministrazione guidata da Claudio Ceravolo (Comitato Unitario di Difesa Democratica), ovvero Comitato per la difesa della Costituzione e dell'Ordine Democratico".
La Carta Costituzionale

"Almeno attorno alla Costituzione Repubblicana, in quanto cornice che racchiude in sé principi, valori e regole concepiti per essere quadro di riferimento unitario di un popolo e di una nazione, le forze politiche e sociali dovrebbero ritrovarsi; anche perché la nostra Carta Costituzionale - prosegue Antonio Agazzi - è frutto di una mediazione alta tra differenti culture politiche: cattolico-democratica, socialista, comunista, laica, liberale, repubblicana, azionista".
Strumento unitario

"Se un Comitato incaricato di collaborare con il Comune all'organizzazione delle cerimonie civili più importanti per la vita della città e dell'intero Paese, riconoscendosi nella pertinente denominazione voluta dal professor Elia Ruggeri, radunasse 'intorno al tavolo' le realtà sociali che da tempo si impegnano a favorire la memoria e la riflessione sul percorso democratico del nostro Paese, con l'aggiunta di un'adeguata rappresentanza delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, avremmo a disposizione uno strumento e un luogo unitari, da tutti riconosciuti, ed eviteremmo di dividerci e di polemizzare sulle date fondative della nostra Italia e sugli eventi commemorativi delle medesime".
Discorsi prematuri ed indelicati

"Io la penso così - ribadisce Agazzi - questo e null'altro ho detto, ho fatto solo il presidente del Consiglio Comunale, cercando - come sempre - di unire; non ho tentato di procacciarmi consensi perché a nulla sono candidato, essendoci un sindaco in carica ed essendo alcuni discorsi, in questa fase, prematuri se non, per certi versi, indelicati".

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