domenica 13 febbraio 2011

MAESTRI DELLA DEMAGOGIA

Prendendo spunto da un articolo di Infoaut postato su quello di Senza Soste condivido pienamente il titolo del pezzo"Uno spettacolo noioso"che in tre parole esprime sinteticamente ed in maniera perfetta l'evento dello scorso sabato tenutosi a Milano e organizzato dal movimento di Libertà e giustizia.
Iniziativa nata per dire per l'ennesima volta a Berlusconi di andarsene a casa,o per lo meno in una delle sue case e non occuparsi più di politica ma di altro che non turbi e che non sia illecito per la giustizia e per il popolo italiano.
Quindi iniziativa lodevole nei fatti,belle parole,anche troppo e che secondo il mio parere affondano le proprie radici nel qualunquismo e nel populismo più spregevole e fastidioso,nellla pura demagogia,che vedono in Saviano e soprattutto in Grillo i due rappresentanti più autorevoli.
L'articolo di Bada Nasciufo bacchetta principalmente Saviano che di bla bla facili e da applausi di chi dice cose ovvie e che tutti vogliono sentire è maestro,infamone di prima classe quando ha sputtanato tutti i giovani che lo scorso autunno hanno invaso Roma e molte città italiane manifestando contro la Gelmini in primis e contro il regime in generale.
Personaggi come questi non possono rappresentare un'alternativa seria a Berlusconi,e checchè lui si lamenti dei continui attacchi(giustificatissimi!)contro la propria persona e la propria politica,intimamente si sfrega le mani come una mosca sulla merda perché sa che un leader vero l'opposizione non ce l'ha.
E nemmeno la"sinistra"istituzionale non può avere in persone come Bersani un interlocutore da contrapporre alla destra,occorre fare un sincero e vero confronto interno per decidere chi possa essere un vero leader,che personalmente a mio modo di vedere potrebbe essere allo stato attuale delle cose Vendola,sempre che non si antepongano pareri personali,affari di poltrone e altro all'interesse comune di mandare a casa il regime ed i suoi tiranni ed essere davvero d'aiuto a questa povera Italia.

Uno spettacolo noioso.
La televisione, come peraltro ci insegna anche Umberto Eco, è cambiata negli anni. Se quando è nata, la diretta televisiva poteva essere paragonata alla poetica dell'opera aperta, in cui il montaggio era appunto il gesto dell'artista che cercava di cogliere la realtà per ricostruirla sul piccolo schermo. Con gli anni si sono affermati i media events, in cui non è più la televisione che cerca di adattarsi alla realtà ma è la realtà e l'evento che sono costruiti per essere proiettati in tv. Ecco, quello di domenica del Palasharp, credo possiamo inserirlo nella categoria media event of dummies.
L'evento spettacolo di Libertà e Giustizia non fa venir la voglia di essere commentato per due motivi molto semplici: era poco interessante dal punto di vista dei contenuti e poco accattivante dal punto di vista dello spettacolo. Insomma per i mezzi che avevano potevano fare almeno qualcosa di più, e diciamolo, visto che fai uno spettacolo cerca almeno di farlo bene. E altra cosa, non farcelo passare per manifestazione.
Ma cosa commentare allora. Credo che la cosa interessante da commentare sia il pubblico che era attratto da quell'evento spettacolo (ribadiamo). Quando le telecamere facevano una panoramica sulla folla, quello che si presentava davanti era una distesa di “facce navigate” come potrebbe dire un cronista del corriere. Su un blog di una persona che era presente all'evento, e che sicuramente la pensa diversamente da noi leggiamo:
“Al Palasharp, sabato, c’erano 10.000 borghesi ben vestiti, molti intellettuali con due o tre giornali sotto il braccio, molti vip della Milano bene e facce da salotto: un’élite, insomma. Soltanto in una cosa la platea del Palasharp rappresentava bene l’Italia: molti capelli bianchi e pochi giovani (figli? nipoti? amici dei figli?), per un’età media che direi di 50 anni, la stessa degli italiani”.
Saviano, una domanda: ma tutti gli studenti e le studentesse che il 14 dicembre volevi difendere dai pochi facinorosi, che fine hanno fatto? Come mai non hanno partecipato all'evento che la nuova autorità morale del paese ha organizzato? Due risposte proviamo a darle noi, altre le lasciamo ai lettori.
La prima. Questa è la dimostrazione che sul 14 Dicembre ti sbagliavi, che tutto il fango che hai tirato ad apprezzarlo sono stati “10.000 borghesi ben vestiti” e niente più.
La seconda. Ormai la generazione della conoscenza, come è stata definita quest'autunno, ha trovato i suoi nuovi maestri. Sono maestri che non ci insegnano ad infamare il proprio vicino (come te ci hai voluto insegnare). Non ci insegnano ad organizzare finti spettacoli noiosi, come te sei bravo ad organizzare.
Ma ci insegnano, ad organizzare manifestazioni usando social network. Ci insegnano come aiutare i propri compagni quando se sono presi e torturati nelle caserme. Ci insegnano a come usare software per non essere rintracciati in rete. Ci insegnano, che la solidarietà può arrivare in tante forme, perfino con attacchi e sostegni telematici. E ci insegnano che i regimi possono essere abbattuti.
Questi maestri e maestre, sono come noi, e sono tutti quelli che sono scesi e stanno scendendo in piazza in tutto il nord Africa, e che sicuramente se avessero letto la tua lettera dopo il 14 Dicembre, ci avrebbero detto: "state attenti perché dopo ogni attacco i regimi liberano e organizzano sempre le proprie milizie della reazione".

Bada Nasciufo
tratto da http://www.infoaut.org/

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