Strano ma vero che nel gruppo-etichette del post che non abbia mai messo Giulio Andreotti tra i degni,i"giusti"da poter inserire dentro...strano perchè calzerebbe a pennello come personaggio barzelletta umana dell'Italia dal dopoguerra fino all'inizio degli anni novanta.
Comunque il suo grande amico Licio Gelli era già stato eletto in questo piccolo circolo di menti criminali famose appunto per la loro ingegnosità volta a delinquere,nel senso che non hanno mai fatto o solo in parte dei giorni in galera come meriterebbero appieno e non per un personale augurio ma per fatti evidenti come nel caso per l'appunto di Gelli,Schifani,Berlusconi(con ben due nomination),Mastella,etc.
Altro gruppo è quello degli sclerati di natura o proprio incapaci mentali come Cota,De Corato,Gentilini,Don Tam,Capezzone e altri ancora,ma prometto che provvederò,ed intanto fornisco un link con qualcosina sul criminale,sull'anello di congiunzione tra mafia e Stato Andreotti:http://www.societacivile.it/primopiano/articoli_pp/andreotti.html.
Dopo questa lunga divagazione eccoci al punto odierno,ovvero l'intervista di Gelli per il settimale"Oggi"in cui il venerabile stronzo(così avevo dedicato il titolo del post di un paio di anni fà:
http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/01/il-venerabile-stronzo.html)
striglia il suo pupetto piduista Berlusconi e"rivela"come se non lo sapessimo tutti che Giulio Andreotti fu proprio il tramite,il famoso"anello"tra P2,Stato e mafia...una triade in cui la mescolanza di uomini e di affari per lunghi anni e forse ancora oggi erano un tutt'uno con il primo intento di essere una forza anticomunista per il nostro paese.
Anticomunismo che comunque prima ancora della liberazione antifascista del 1945 si fece notare con il cardinale Schuster che voleva proteggere Mussolini dalla giustizia proletaria dei partigiani e che è stato un chiodo fisso dei servizi segreti fascisti italiani,portati avanti con stragi e altro,ma questa è un'altra triste storia.
Articolo suggerito da Senza Soste.
Licio Gelli: "Realizzata buona parte del mio piano. Andreotti? Era a capo di un'organizzazione rimasta sconosciuta".
«Giulio Andreotti sarebbe stato il vero “padrone” della Loggia P2? Per carità... io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l’Anello». L’Anello? «Sì, ma ne parleremo la prossima volta».
Con poche parole, clamorose, l’ex venerabile Gelli individua per la prima volta nel senatore Andreotti il referente di un’organizzazione quasi sconosciuta, un sorta di servizio segreto parallelo e clandestino che possibile anello di congiunzione tra i servizi segreti (usati in funzione anticomunista) e la società civile.
Il settimanale Oggi, che pubblica l’intervista a Gelli nel numero in uscita, ha chiesto un commento ad Andreotti, che ha fatto sapere di non voler commentare.
«L’Anello (o, più propriamente, il cosiddetto «Noto Servizio»)», spiega su Oggi lo storico Aldo Giannuli, già consulente della Commissione Stragi «fu un servizio segreto parallelo e clandestino, scoperto solo di recente nel corso della nuova inchiesta sulla strage di Brescia. Fondato nel 1944 dal generale Roatta per i «lavori sporchi» che non dovevano coinvolgere direttamente uomini dei servizi, subì diverse trasformazioni, scissioni e nuove entrare, per sciogliersi definitivamente intorno al 1990-91. La storia di questo servizio si incrocia con molte delle vicende più oscure della storia del nostro paese: da piazza Fontana al caso Moro al caso Cirillo. Il termine Anello non compare in alcun atto ma è citato da alcuni appartenenti all’organizzazione che si attribuiscono il ruolo di anello di congiunzione tra i servizi segreti (usati in funzione anticomunista) e la società civile».
Nell’intervista a Oggi, Gelli dice anche che «se avessi vent’anni di meno mobiliterei il popolo, bloccherei ferrovie e autostrade per protestare contro l’ingerenza dell’Europa. Per bloccare chi vieta di esporre il Crocifisso negli edifici pubblici». Sulla P2 dice: «La rifarei. Anche se tanto del mio Piano di rinascita è stato realizzato. Mi sarebbero bastati altri quattro mesi. Solo quattro. E avrei cambiato il sistema politico senza colpo ferire». L’ex venerabile dà giudizi su Berlusconi («La sua politica non mi piace. Si è dimostrato un debole, ha paura della minoranza e non fa valere il potere che il popolo gli ha dato. Oggi il Paese è in una fase di stallo. Molto pericolosa. Berlusconi è stato troppo goliardico, avrebbe dovuto dedicare più tempo ad altri incontri, ad altre cene») e su Fini: «È un uomo senza carattere».
Alla domanda se ci siano suoi documenti segreti, magari all’estero, Gelli risponde sibillino: «Non me lo ricordo... I servizi segreti italiani hanno pagato per avere un mio archivio, falso, nascosto a Montevideo. 400 milioni di vecchie lire. Una valigia piena di cartacce, giornali, inutili fogli». E nega «nel modo più assoluto» di conservare dossier su personaggi politici.
tratto da www.oggi.it
16 febbraio 2011
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