martedì 17 agosto 2010

SEGRETI NELLA TOMBA?


Per ricordare e non dimenticare quanto ha fatto di male e di marcio cospirando contro lo Stato a braccetto con i fascisti,piduisti e americani in un valzer macabro che ora lo accompagna nel viaggio verso l'inferno.
Si riparla a distanza di pochi giorni di Kossiga che dopo un breve travaglio ci ha lasciati ancora con tutti i segreti ed i misteri di cui era a conoscenza,ma con un piccolo giallo su quattro missive postdatate e scritte nel 2007 indirizzate alle quattro più alte cariche dello Stato.
Contributo odierno tratto da Emilia Romagna Indymedia,ripassino del post di giovedì scorso:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/08/prima-di-crepare-parla.html.

Morto (per i compagni di Roma, di Bologna e per tutti quelli che ricordano).

Kossiga è morto. Ci si ricorda di un assassino, quando muore.
Con piena facoltà di pensiero, in piena Autonomia (intellettuale), ci ricordiamo chi era Francesco Kossiga: la migliore espressione del democristian-fascismo, responsabile della morte nel solo 1977 di Francesco Lorusso a Bologna e Giorgiana Masi a Roma, complice di quella Psychological Operation praticata dalla CIA, la meglio riuscita nell'Europa occidentale, nota come strategia della tensione, iniziata molto prima del 1969, fin da Portella delle Ginestre.
Pronto al colpo di stato, come poi rivelerà d'essere sempre stato pronto a fare coi gladiatori dello Stay Behind italiano, fin dal 1947, quando racconta d'aver atteso l'esito delle elezioni armato con mitra e bombe a mano nella sede della DC, in modo da poter contrastare l'eventuale vittoria del Fronte Popolare.
Kossiga che auspicò due anni fa, nel 2008, il massacro di studenti e professori, il mondo della conoscenza, che protestavano contro tutto un governo di mafiosi e contro la Gelmini, gente libera che scendeva in strada a Roma, offesa dalla presenza di relitti umani come la merda di Casa Pound, a piazza Navona.
Kossiga che, vergato con la K germanica e le SS gotiche, si può dire una vergogna politica, un servo dei potenti, un potente-stronzo, oggi morto senza ancora aver detto la Verità su tanti segreti che i Servizi, il vero governo odierno italiano, faranno (forse presto) scomparire.
Lui muore. Il mio odio, memore di tracce di ribellione che porto nella memoria degli anni settanta e contro la feccia che ogni giorno impone la corruzione ad un paese politicamente defunto, non si spegne e cresce con la conoscenza che forma la mia volontà di agire assieme ai miei compagni e con chiunque non sopporti il dominio dei consueti.
Un fiore a Francesco Lorusso, a Via Mascarella, oggi ce lo metto io.

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