mercoledì 18 agosto 2010

INFORMAZIONI DETTATE DALLA PROPAGANDA ISRAELIANA


Domanda enigmatica come sapere se sia nato prima l'uovo o la gallina quella che si è posto Mazzetta dal suo blog ripreso da Toscana Indymedia dove si chiede quale marionetta sia più pagliacciosa del direttore del Tg1 Minzolini oppure l'inviato da Gerusalemme al soldo del regime israeliano(anche se pagato col nostro canone)Claudio Pagliara.
Personalmente propenderei per il primo in quanto,anche se in primissima linea da meno tempo,in pochi mesi ha saputo stringersi attorno al collo un guinzaglio borchiato da parte del premier burattinaio Berluscojoni,mentre Pagliara si limita a leggere dispacci informativi dell'Hasbara(una sorta di organo di divulgazione di un ministero per la propaganda come quelli che esistevano nei periodi del primo nazifascismo).
Che questi due servi del regime siano pure giornalisti lascia un'onta su questa categoria che sempre più sta scivolando nello schiavismo mediatico dettato da direttori sia di testate radiotelevisive che della carta stampata,parenti o comunque vicini al boss mafioso che è a capo del governo di questa dittatura.

È più ridicolo Pagliara o Minzolini?

Il TG1 ha da anni un inviato in Israele che sembra un portavoce israeliano. Ha sostituito anni fa Ennio Remondino; sgradito al governo israeliano perché s'interessava troppo delle sorti dei palestinesi; e in breve è diventato il primo caso di giornalista della RAI che, pur pagato dagli italiani, fa l'inviato in un paese straniero funzionando come canale per le pubbliche relazioni e la propaganda di quel paese.

Che ne ha molto bisogno, visto che la popolarità d'Israele presso le opinioni pubbliche occidentali è in caduta libera da anni. Così abbiamo visto Claudio Pagliara alla frontiera israeliana fare smaccatamente il tifo mentre l'esercito demoliva prima il Libano e poi Gaza indossando l'elmetto e raccontarci le sofferenze degli israeliani minacciati da quelli che stavano bombardando senza incontrare resistenza. Ma anche dare vita nel corso degli anni a un'altra serie di spettacoli che con il giornalismo avevano ben poco a che fare.Negli ultimi tempi, se possibile, le occasioni di dare lustro all'immagine d'Israele si sono ulteriormente ridotte. Riferire da Israele vorrebbe dire parlare delle polemiche sull'espansione delle colonie e di come i coloni compiano rappresaglie sui palestinesi ogni volta che l'esercito israeliano interviene a limitarne l'espansione, degli estremisti ebraici sempre più invadenti anche ai danni dei laici israeliani, dell'ormai prossima messa all'indice internazionale del programma nucleare israeliano e di tutta una serie di notizie che non potrebbero che nuocere all'immagine di un paese che affoga sempre di più nell'estremismo religioso e nel maccartismo contro il dissenso interno.Ecco allora che Pagliara raccoglie le indicazioni dell'Hasbara, la propaganda governativa ufficiale, che suggerisce ai propri cittadini e agli ebrei residenti all'estero d'intervenire in forum e discussioni evitando di rispondere alle accuse contro Israele vantando i pregi d'Israele: le realizzazioni tecniche e le invenzioni tecnologiche, il contributo d'Israele e degli ebrei di ogni epoca alla scienza e alla cultura. Senza dimenticare mai di ricordare la "Minaccia iraniana"; anche se l'Iran in realtà è ancor meno minaccioso e pericoloso di quanto fosse l'Iraq di Saddam Hussein; e quanto siano perfidi e barbari i musulmani, argomento utile a sfondare presso quella stessa destra razzista europea che ha ugualmente in odio gli ebrei, ma tant'è. Sono ridotti così male che si vantano, tra i pochi paesi al mondo, dell'amicizia dimostrata da Silvio Berlusconi, uno che fa l'amico di tutti, ma che è considerato e trattato come un paria da tutte le cancellerie dei paesi decenti.È per questo che nelle discussioni in rete i fan d'Israele sembrano sempre parlare d'altro, non sono impazziti o incapaci di rispondere a tono, seguono semplicemente le indicazioni del governo di Tel Aviv che suggerisce di spostare il discorso su quel poco di positivo che può offrire Israele agli occhi delle opinioni pubbliche occidentali o sui mali del resto del mondo.In mancanza di meglio, in agosto, Pagliara rifila allora agli italiani un servizio sulla movida di Tel Aviv, la città "che non dorme mai". Peccato che dimentichi di ricordare agli italiani che volessero raccogliere l'invito a visitare la città israeliana e ad approfittare delle sue spiagge, che andare in Israele significa sottoporsi a veri e propri interrogatori delle autorità israeliane, all'andata come al ritorno, e spesso subirne la durezza e i modi da Vopos.Ma il peggio è che Pagliara, solo in agosto, ha già rifilato agli italiani il servizio sulla movida di Tel Aviv quattro volte (4) in appena metà mese. Con leggere differenze nel montaggio è stato riproposto per quattro volte, due delle quali ieri e ieri l'altro, due giorni di seguito, due servizi quasi identici serviti dal TG1 all'ora di pranzo. Se si fosse trattato di un paio di volte poteva anche passare inosservato, ma così si è trasformato quasi in un oltraggio agli incolpevoli spettatori donatori di canone.Sulle pessime qualità del TG di Minzolini sono già stati spesi fiumi di parole, ma in questo caso alla desolante considerazione per la quale ci ritroviamo a pagare uno che fa propaganda per Israele; anche contro l'interesse nazionale e in opposizione alla linea politica della UE; bisogna unire lo sconcerto per l'incredibile e incomprensibile ripetizione dello stesso servizio nel giro di pochi giorni. È pur vero che Minzolini riempie il telegiornale di fuffa al fine di evitare le notizie sgradite, ma con il budget affidato alla sua direzione ci vuol poco ad evitare una sciatteria del genere. Anche a Pagliara servirebbe poco, se avesse capacità e intelligenza sufficienti, per variare un attimo la sbobba che recapita sulle nostre tavole, non è che manchino le notizie da quell'angolo di mondo. Ma nel suo caso le responsabilità sono sicuramente minori, sia perché è chiaro che la sua funzione non ha niente a che fare con quella del reporter italiano in Medio Oriente, sia perché è chiaro che risponde ad interessi localizzati in Israele e non in Italia.Secondo me la risposta alla domanda nel titolo vede quindi Minzolini, ancora una volta, aggiudicarsi la palma del più ridicolo direttore di telegiornale pubblico che la storia del nostro paese ricordi, a mani basse.

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