domenica 11 ottobre 2009

SPUTTANAMENTO E VERITA'

La stampa estera ci sputtana o sta dicendo la verità?
La risposta da 1 fisso del premier beota può essere vera,ma pure la seconda lo è visto che sì alcuna stampa nostrana ed estera effettivamente con articoli e commenti mettono in croce l'Italia,così come scrivono di fatti veritieri e che sono sotto gli occhi delle persone tutti i giorni.
Che poi la maggioranza di queste(dicono il 68%)vivano col paraocchi e la presa del digitale terrestre infilzata diretta in culo è una questione scottante e vergognosa per l'Europa ed il mondo intero,altro che fermarsi solo al belpaese!
Berlusconi non ha ancora capito che è sì il legittimo rappresentante della coalizione che ha vinto le ultime elezioni,ma che non ha l'appoggio del 100%degli italiani,anzi,questo appoggio diretto di preferenze rappresenta solo il 9%dei votanti e contando solo il Pdl la cifra si aggira al 37%,Lega esclusa che credo non veda l'ora d'apprendere la notizia della caduta di Berlusconi,Lega sempre più invischiata in affari ed alleanze con i fascisti(lontani i tempi dei manifesti come quello proposto alla fine del post,vero?).
Oggi a Benevento ha spaziato su vari campi spandendo merda un poco su tutto,da Napolitano ai magistrati,dalla mafia alle opposizioni,dal nucleare alle ricostruzioni e dalle intercettazioni alle nuove proposte di riforma della giustizia.
Argomenti riassunti nell'articolo del Corriere.it che propongo sotto,dove oltre alla solita autocelebrazione da dittatore riemergono alcuni scatti d'ira appena parla di giudici e stampa estera che ci ricordano beatamente le sue reazioni alla bocciatura del Lodo Alfano.
Berlusconi dimettiti a vai in galera per il bene dell'Italia e degli italiani!
Alla Festa della Libertà di Benevento: «da consulta comportamento sleale»
Berlusconi: «La stampa estera sputtanapremier, democrazia e il nostro Paese»
«Basta insulti e volgarità, sono stato eletto dal popolo. Cercano di fare come nel '94 ma non ci riusciranno».

Berlusconi alla festa del Pdl a Benevento (Ansa)MILANO - Stampa straniera, magistrati, Corte Costituzionale, Pd. Dal palco del PalaTedeschi di Benevento, in chiusura della Festa della Libertà del Pdl, Silvio Berlusconi ne ha per tutti.
STAMPA - «C'è un spirito anti italiano - attacca parlando degli attacchi da Oltralpe, dopo le consuete note della canzone "Meno male che Silvio c'è" -. Ci sono giornali stranieri, imbeccati da certa stampa italiana, che muovono solo accuse assurde, ridicole, che fanno male all'Italia, sputtanando non solo il presidente del Consiglio, ma la nostra democrazia e il nostro Paese, danneggiando anche i nostri prodotti». Al contrario, continua, li giornali stranieri «devono avere un'immagine dell'Italia che deve essere bella, forte e pura e non inquinata da tutto ciò che si dice sui giornali in queste settimane».
ITALIA GENEROSA - Ed è una consolazione, dice il premier, «vedere l’Italia buona, vera, generosa e audace, che si manifesta con spirito di abnegazione e lo stiamo verificando, a partire dal miracolo in Abruzzo e in tutte le situazioni difficili, di fronte a quello che leggiamo sui giornali, alle proteste e a quelli che ti gridano "vergogna" e "assassino"». Un militante del Pdl grida «Silvio Santo subito» e il Cavaliere replica: «Subito no, aspettiamo». Ma c'è anche una contestazione: mentre il premier parla, una donna dalla platea grida che lui e il governo se ne devono andare a casa. Replica: «Non seguiamo il cattivo esempio di chi grida "fuori il governo da palazzo Chigi", non rispondiamo, noi siamo liberali». La donna comunque viene allontanata. Fuori dal PalaTedeschi c'è un gruppo di manifestanti ed esponenti di Cgil, Cisl e Uil di Benevento che chiedono di incontrare il premier.
«BASTA INSULTI» - Secondo capitolo, gli attacchi interni. «Non credo che si possa consentire di rivolgere infamie, improperi, insulti e volgarità a un premier eletto direttamente dal popolo, bisogna cambiare questa situazione» incalza Berlusconi. Tornando sulla bocciatura del Lodo Alfano da parte della Consulta, sostiene di «non aver detto una parola fuori luogo perché non si può continuare così; non si può far lavorare il Parlamento per molto tempo e poi intervenire su questa decisione negando se stessi e negando una decisione che la Corte prese quattro anni fa». «In moltissime democrazie - ha aggiunto - non c'è bisogno di questa norma (l'immunità per le alte cariche, ndr) perché in Francia e Inghilterra i pm non sono autonomi e indipendenti nel più alto arbitrio, ma sono sottoposti al ministro della Giustizia e all'esecutivo». Il Cavaliere cita gli ultimi sondaggi in suo possesso: «Nei miei confronti c'è il 68% dei consensi. Dobbiamo essere sereni perché il governo sta lavorando bene».
«PD NON DEMOCRATICO» - Pesante l'attacco all'opposizione, impegnata nella convention romana con i tre candidati alle primarie: «Ci troviamo di fronte a un'opposizione che non si sa più cosa sia, di certo non corrisponde al suo nome, Partito Democratico. Sono ancora i comunisti di sempre, non credono nella democrazia e non credono che i cittadini possano indicare coloro che devono governare, pensano che il popolo sia un bue narcotizzato dalle televisioni e che il governo debba essere portato avanti da élite. Un partito che vede come leader outsider l'editore dell'Espresso».
MAFIA - Capitolo mafia: «Nessun governo ha mai fatto quanto questo nel contrasto alla mafia. Ho detto a Maroni che se passerà alla storia se sconfiggerà quella patologia dell’Italia che ci perseguita da sempre» ha aggiunto, facendo peraltro un lapsus sul nome del ministro dell'Interno (Renato anziché Roberto).
MAGISTRATURA - Capitolo magistrati e nuovo attacco. «Venendo qui e leggendo i giornali mi sono chiesto cosa davvero sia cambiato dal 1993, quando l'intervento della magistratura fece fuori tutti i partiti e tutti protagonisti di quei partiti furono costretti a lasciare, qualcuno anche l'Italia. Mi sono risposto che oggi, di diverso, c'è il fatto che abbiamo il consenso del 68% degli italiani e il fatto che abbiamo il Popolo della libertà: insomma di diverso ci siamo noi». Quindi ricorda il '94, quando dovette dimettersi dopo l'avviso di garanzia durante la conferenza dell'Onu sulla criminalità e si andò poi al governo Dini: «Stanno cercando di fare ora la stessa cosa, ma state sereni su questo, non accadrà, non c'è nessun dubbio; vi do la più ampia garanzia che porteremo a termine mandato che ci è stato affidato dagli italiani. Dobbiamo trovare il modo di dare la possibilità al governo di governare per un'intera legislatura».
INTERCETTAZIONI - Nella lunga carrellata di tutti gli argomenti che gli stanno a cuore, Berlusconi non tralascia le intercettazioni: «In una democrazia la privacy e la riservatezza sono un bene primario di ogni cittadino, perché il primo diritto è quello della privatezza e della inviolabilità delle conversazioni e corrispondenza: in Italia questo diritto non è tutelato e posso dire anzi che è quasi calpestato, le intercettazioni sono una patologia tutta italiana». Per questo, spiega, il governo sta lavorando a una riforma con la quale «permetteremo le intercettazioni soltanto in presenza di reati gravi». Quindi annuncia un piano per le carceri: «Mercoledì, con Angelino Alfano, metteremo a punto un piano per realizzare in meno di due anni prigioni civili per 20mila posti. Così l'Italia tornerà ad essere uno Stato civile». Riforma del processo penale: «Abbiamo allo studio, ma è pronta, la riforma del processo penale con la separazione tra pm e giudici, una riforma fondamentale».
NUCLEARE - Infine il nucleare e l'emergenza rifiuti. Con attacco agli ambientalisti. «Dobbiamo dire grazie agli ecologisti ossessivi della sinistra che hanno voluto che si distruggesse qualunque possibilità di andare avanti con l'energia nucleare». Citando poi la vicenda dei rifiuti in Campania, annuncia che è pronto un prototipo di inceneritore di rifiuti da realizzare anche in Sicilia, Calabria e Lazio. «L'emergenza a Napoli e provincia - spiega - è stata risolta anche grazie all'entrata in funzione dell'inceneritore di Aversa».

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