martedì 20 ottobre 2009

MA VA!

Perchè la notizia odierna di uno studio di Reporters sans frontieres non stupisce affatto,ovvero l'Italia perde altri due posti nella graduatoria mondiale della libertà di stampa(dal 47° al 49°posto)?
Nonostante gli sfoghi elettorali del premier e di altri componenti dell'elite del regime riguardo all'inesistente monopolio della sinistra nel campo dell'informazione,la libertà di stampa in Italia è messa in forte discussione dalla disinformazione messa in campo da Mediaset,Rai(almeno due su tre reti)e la stampa di famiglia(Berlusconi).
Ma è l'Europa in generale che perde molte posizioni nella speciale classifica mentre gli Usa fanno un balzo di venti gradini verso l'alto.
Chissà come potrebbe commentare questa notizia il dittatore,magari dando risalto alla autenticità dell'annuncio in quanto convinto di essere vittima dei media e di conseguenza della stampa"tutta"di sinistra?
Meglio stia zitto e che pensi bene ai prossimi passi politici che tenterà di compiere,puntualizzando il fatto che già oggi credo abbia subito un colpo di sole fuori stagione supportando la tesi del minisro Tremonti che fa del posto fisso lavorativo un simbolo positivo per poter vivere una vita serena e tranquilla potendo realizzare i propri desideri...ma come al solito domani rettificherà!
L'articolo sottostante è tratto da"Repubblica.it".
Il rapporto annuale di Rsf segnala un peggioramento in vari Paesi europeiCon l'arrivo di Obama gli Stati Uniti balzano dalla 40ma alla 20ma posizione.
Libertà di stampa, Italia 49.maper Reporters sans frontieres.

ROMA - La libertà di stampa sembra ancora molto lontana dall'essere un valore universalmente riconosciuto e realizzato. L'annuale rapporto di Reporters sans frontieres fornisce ancora una volta un quadro sconfortante, con situazioni che peggiorano in vari Paesi, anche nel democratico occidente e nella vecchia Europa. E' il caso dell'Italia, che scende dal 44° posto dell'anno scorso al 49° (ma nel 2007 era al 35°). I dati più rilevanti quest'anno sono l'aumento della libertà di stampa negli Stati Uniti dopo l'insediamento di Barack Obama (dal 40° al 20° posto). In testa ci sono la Danimarca (leggi qui la classifica), la Finlandia, l'Irlanda, la Norvegia e la Svezia. Fanalino di coda (su 175 nazioni monitorate) è l'Eritrea. Peggiora la situazione in Iran (73°) e resta preoccupante quella dell'Iraq e dell'Afghanistan, dove i segnali di miglioramento continuano a essere troppo deboli e scarsi. Ma ad allarmare il presidente di Rsf, Jean-François Julliard, è soprattutto l'Europa. Nel vecchio continente diversi Paesi come Francia (43° posto), Italia (49°), Slovacchia (46°) mostrano un progressivo restringersi degli spazi per la libertà di stampa e perdono progressivamente posizioni. "L'Europa dovrebbe essere d'esempio sul fronte delle libertà pubbliche. Come possiamo denunciare le varie violazioni nel mondo se non siamo irreprensibili noi stessi in prima persona?", ha chiesto Julliard.

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