lunedì 12 ottobre 2009

FASCI INVIDIOSI DI CHI SA AMARE,MA...


Evidentemente l'invidia di chi guarda il mondo sotto l'interferenza della xenofobia e dell'intolleranza propria del fascismo non fa permettere loro di capire le sfumature di un sentimento come l'amore che esula il fatto del legame affettivo eterosessuale come standard obbligatorio di due persone che si amano.
L'Italia e soprattutto per via dei reati denunciati soprattutto Roma,si sono riscoperte allergiche all'amore omosessuale visto che episodi di violenza,intimidazioni verso persone e cose e veri e propri pestaggi riempiono la cronaca di questi ultimi mesi.
E sottolineo reati denunciati poichè come nei casi di stupro e di violenza carnale o comunque di crimini legati alla sfera sessuale sono solo la punta dell'iceberg di quelli effettivamente commessi.
Il"ma"aggiunto alla fine del titolo del post sta ad indicare la refrattarietà di tutti i giorni anche di gente che si ritiene tollerante e rispettosa del pensiero altrui come potrebbero e dovrebbero essere i compagni;tante volte nei discorsi con amici si parla con"finocchi"e"froci" piuttosto che"culattoni"e non mi sembra che siano dei termini di riguardo verso delle persone gay.
In numerosi casi si sono visti cartelli e striscioni durante manifestazioni gay con scritte come quella della foto centrale,ma penso proprio che l'uso di termini forti sia per accentuare il messaggio che gli omosessuali vogliano dare al mondo ovvero che siano delle persone normali degne di rispetto come qualsiasi altro(a parte i fasci)e che questi appellativi in fondo in fondo li offendano anche se ormai l'abitudine dell'ignoranza della gente sia ormai un dato di fatto piuttosto sopportabile.
L'articolo de"Repubblica.it"è stato segnalato da"antifa"e racconta la storia dell'ultimo pestaggio avvenuto ieri da un branco di idioti fascisti pronti ad agire come al solito in tanti contro uno-pochi visto che la vigliaccheria è un dono di cui sempre fanno uso e sfoggiano apertamente.
Roma, coppia gay aggredita in centro "Ci insultavano urlando slogan fascisti" ·

Nuovo episodio di intolleranza nella capitale. Una delle vittime colpita alla testa e all'inguine. Tutti giovanissimi i sei aggressoriRoma, coppia gay aggredita in centro"Ci insultavano urlando slogan fascisti"Alemanno condanna l'episodio, il Pd lo attacca accusandolo di reticenza"Dovrebbe sottolineare anche la matrice politica, da Svastichella a oggi"Roma, coppia gay aggredita in centro "Ci insultavano urlando slogan fascisti"

ROMA - Ancora un episodio di violenza di carattere omofobo, ancora una volta nella capitale: una coppia gay è stata aggredita questo pomeriggio, nei pressi di via del Corso. I due sono stati avvicinati da sei giovanissimi, a bordo di 3 scooter. Il più giovane delle vittime dell'assalto - Francesco, 25 anni - è stato colpito con il casco alla testa e all'inguine.A raccontare l'accaduto è Massimo Fusillo, compagno di Francesco e presidente di un'associazione di orientamento Gay "Leather Club Roma". "Eravamo appena usciti da Palazzo Venezia - ha riferito - dopo aver visitato la mostra l'intenzione era quella di andare a pranzare in un ristorante al Pantheon. Ci siamo incamminati lungo via del Corso e abbiamo deciso di tagliare per una delle stradine laterali quando siamo stati avvicinati da 6 ragazzi in motorino: erano giovanissimi, forse dai 16 ai 18 anni".Secondo il racconto di Fusillo, probabilmente ad attirare l'attenzione degli aggressori è stato l'abbigliamento della coppia, con vapi in stile Skinhead sharp (l'acronimo di skinhead against racial prejudice, ovvero contro il pregiudizio razziale), tra cui anche i classici lacci delle scarpe gialli. "Forse - ha spiegato - hanno visto il nostro modo di vestire come un affronto o forse hanno solo capito che siamo una coppia gay, anche se in quel momento non ci stavamo scambiando effusioni"."Ci hanno avvicinato - ha continuato - erano alle nostre spalle, ci hanno fatto il saluto romano ma noi non abbiamo risposto, poi ci hanno più volte gridato 'camerati'. Io ho cominciato a correre verso via del Corso pensando che anche il mio compagno lo stesse facendo ed invece è rimasto indietro. Il tempo di accorgermene e lo avevano già aggredito. 'Io non sono fascista' ha gridato Francesco mentre i suoi aggressori fuggivano in sella agli scooter diretti verso piazza Venezia. 'Appunto, lo siamo noi', hanno risposto".Un episodio per il quale il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo ha espresso "sconcerto e rabbia: a colpirci è l'età dei giovanissimi aggressori, e anche il fatto che l'aggressione sia avvenuta a poche ore dalla manifestazione Uguali, che ieri ha portato a Roma migliaia di persone per rivendicare pari diritti per le persone lesbiche, gay e trans".Ma solidarietà è giunta anche dal mondo della politica e delle istituzioni locali. Col Pd che ha accusato di "omissioni" il sindaco. Gianni Alemanno ha dichiarato infatti che "quello che è successo è inaccettabile e intollerabile, soprattutto per la giovanissima età degli aggressori". Provocando una dura replica del segretario Pd del Lazio, Roberto Morassut: "Episodio gravissimo, soprattutto se venisse confermata la matrice fascista degli aggressori. Ora Alemanno ci risparmi le solite generiche frasi sugli idioti e condanni fermamente non solo l'episodio, ma la sua matrice politica, perchè non può essere un caso che, da Svastichella in poi, certe violenze vedano coinvolti sempre personaggi vicini all'estrema destra".Per il resto, il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, ha definito quanto accaduto "un atto legato al fanatismo, di chi non capisce nulla della vita". E il governatore Piero Marrazzo ha sottolineato come l'episodio dia "il segno dell'enorme vuoto di prospettive che avvolge le giovani generazioni". Infine la Cgil, che attraverso il suo segretario di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino, ha proposto di "convocare gli stati generali contro l'omofobia".

1 commento:

Unknown ha detto...

Meglio Fascio che Frocio malato...