L'articolo de"Il Gazzettino.it"parla dell'infelice ma cercata frase dettata al cagnolino Vespa nel suo ultimo libro che è sempre più cronaca rosa che uno scritto di un giornalista,da sempre al soldo del maniaco di Arcore da quando è entrato per nostra disgrazia in politica.
Le reazioni come anticipato sono state molte e tutte di sdegno,e questa futilità nel voler descrivere una situazione che non sta né in cielo né in terra,sommano a questo abominio di persona un altro tassello di spregevolezza alla già cotanta merda che è.
Berlusconi, l'ira delle comunità ebraiche:"Banalizzata la Shoah".
ROMA - Hanno avuto un'eco mondiale le parole di Silvio Berlusconi che nel libro di Vespa definisce lo status dei suoi figli. "Dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler". Il riferimento è chiaramente alla persecuzione giudiziaria di cui il Cavaliere sarebbe fatto oggetto. Sdegnate le comunità ebree.
"SI SCUSI". "Sdegnati da parole Berlusconi, il paragone è fuori luogo, ora rettifichi", così il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, ha commentato le parole di Silvio Berlusconi. "Confidiamo in una sua pronta rettifica". "Inoltre - ha avvertito Pacifici - non è la prima volta che volti noti della politica italiana banalizzano la storia del nazismo e della Shoah".
"RIDICOLO". «L'incredibile uscita di Silvio Berlusconi, che paragona i suoi figli agli ebrei perseguitati da Hitler ha perlomeno un merito: risolve il dubbio su dove spedire il pregiudicato a scontare la pena alternativa dei servizi sociali. Mandiamolo ad Auschwitz, dove per qualche mese potrà constatare di persona che tipo di persecuzione riservassero i nazisti agli ebrei». È quanto dichiara Roberto Della Seta, esponente di Green Italia, commentando le ultime dichiarazioni dell'ex premier.
"OFFENSIVO". "Il paragone delle vicende ebrei tedeschi sotto Hitler con la famiglia Berlusconi è offensivo della memoria di milioni di morti": così il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna commenta l'anticipazione del libro "Sale, zucchero e caffè" in uscita venerdì 8 novembre in cui Silvio Berlusconi, rispondendo a Bruno Vespa, racconta che i suoi figli dicono di sentirsi "come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler". "L'Italia repubblicana è un paese democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura governata da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro l'umanità", ha sottolineato il presidente dell'Ucei, aggiungendo: "Contro gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei dovettero contare oltre sei milioni di morti. La vita degli ebrei d'Europa sotto il nazismo fu segnata da un vortice nero di violenza, persecuzione, morte. Una catastrofe che non è soltanto del popolo ebraico ma dell'umanità intera". Quindi "ogni paragone con le vicende della famiglia Berlusconi è quindi non soltanto inappropriato e incomprensibile ma anche offensivo della memoria di chi fu privato di ogni diritto e, dopo atroci e indicibili sofferenze, della vita stessa".
Mercoledì 6 Novembre 2013
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