sabato 23 novembre 2013

LA RISPOSTA GENOVESE ALLE PRIVATIZZAZIONI

Le proteste di questi giorni che hanno paralizzato Genova sono solo il primo atto di una protesta contro le privatizzazioni selvagge che il governo Letta sta facendo nascere nella nuova manovra finanziaria,che oggi i più chiamano patto di stabilità.
Hanno scioperato,protestato e manifestato assieme i lavoratori dell'azienda municipale dei trasporti,i lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti e quelli che si occupano delle manutenzioni,assieme ad altri lavoratori e studenti,pensionati e gente comune che non vogliono che lo Stato svenda i basilari servizi pubblici non solo nel capoluogo ligure ma anche in tutto il paese.
Come un avvoltoio si è calato dal cielo pure Grillo il populista che voleva salire sul carro dei vincitori,e pure stamattina le prime pagine dei giornali di destra hanno stranamente appoggiato questi eventi che solitamente non solo non tollerano ma che denunciano pubblicamente.
L'articolo è preso da Infoaut e allego anche questo tratto da Senza Soste:http://www.senzasoste.it/lavoro-capitale/atm-di-genova-il-fallimento-della-privatizzazione .

Quello che ci insegna la lotta di Genova.

Una risposta situata e dal basso all'ansia privatizzatrice: una lotta che può vincere!
IV giorno di mobilitazione: oggi verso La Regione, domani  per le vie della città.

La battaglia iniziata a Genova dai dipendenti dell'Amt ha un ché di esemplare: per i nodi politici e sociali che investe, per come polarizza gli attori sociali, per la linea di demarcazione che traccia tra chi sta al di qua e al di là della barricata, per come sbugiarda la politica istituzionale e le sue politiche di cortissimo respiro, per come arriva a porre la questione di un bene comune (il diritto alla mobilità per tutti) in termini concreti e non meramente legislativo-formali. Il tutto non a partire da supposti interessi generali (che sono quelli cui si appella il sindaco in quota Sel Doria) ma dalla difesa di un interesse molto parziale qual è il diritto ad un salario (cioè alla sopravvivenza) dei lavoratori del comparto trasporti pubblici genovesi.
E' una vicenda in cui sembrano riecheggiare temi e toni dei grandi scioperi francesi dell'autunno-inverno 1995. Come allora la lotta sembra travalicare il confine chiuso della difesa del posto di lavoro per porsi come battaglia più generale per un diritto alla città e all'uso delle sue risorse differente da quella che hanno in mente i gestori istituzionali, uguali nelle loro differenze (qui di nuovo Sel mostra la sua assoluta omologazione col PD) nel mettere sempre di fronte a tutto la necessità di "avere i conti in equilibrio".
Oggi in piazza, con gli autisti sono scesi anche i lavoratori delle altre partecipate, Aster (azienda di manutenzioni) e Amiu, impegnata nella raccolta rifiuti e molt* cittadin* che sentono questa battaglia come propria. E' un buon primo passo nel deserto che ci circonda, potremmo dire: una prima risposta al nuovo pacchetto di privatizzazioni messo in campo dal governo di larghe intese.
Ma quello che questa lotta ci insegna è soprattutto che solo uniti e determinati si può tentare di vincere. Non diciamo "si vince!" perché troppa è ancora l'asimmetria tra le forze in campo... ma almeno questa battaglia sta avendo il merito di mostrare come solo vendendo cara la pelle si può pensare di difendere e ottenere qualcosa. I lavoratori dell'Amt non sono andati al tavolo di trattativa fino a quando questa non ha aperto uno spiraglio di possibilità reale: la trattativa l'hanno imposta con un rapporto di forza costato 4 giorni di blocco totale della mobilità cittadina. Solo allora il "benecomunista" Doria è tornato sui suoi passi..
Nelle ultime assemblee i lavoratori hanno ribadito la volontà di proseguire ad oltranza. Ieri il Sindaco Doria aveva confermato la volontà di mantenere l’azienda pubblica nel 2014, paventando però tagli agli stipendi e contratti di solidarietà, per ripianare i bilanci e svendere Amt nel 2015. Oggi si rimangia tutto e apre un tavolo di trattativa in Prefettura alle 17.30.
Vedremo come andrà a finire.
Per domani, intanto, resta per ora confermato un presidio itinerante di solidarietà coi lavoratori in lotta.
Avanti Genova!
 
riportiamo qui due interviste-collegamenti realizzate oggi:
(radio blackout) Ascolta la diretta con Giacomo
(radio onda d'urto) La corrispondenza con Simone, uno dei lavoratori AMT in lotta

1 commento:

neupaul ha detto...

Gentilmente avrei bisogno di essere contattato via mail neupaul@neupaul.it Grazie