sabato 30 novembre 2013

BERLINO E BARI COMMEMORANO I COMPAGNI MORTI

In poco meno di una settimana ci sono stati due sentitissimi cortei antifascisti che hanno visto le città di Berlino e Bari unite nella commemorazione di due compagni ammazzati dalle lame fasciste rispettivamente ventuno e trentasei anni fa.
Le distanze di centinaia di chilometri tra le due città non dividono di certo il ricordo e la memoria che Silvio Meier e Benedetto Petrone rappresentano per gli amici ed i parenti,per chi nemmeno li ha conosciuti di persona e che all'epoca dei fatti magari nemmeno erano nati,ma i valori e le idee che altri dopo di loro hanno portato avanti con più rabbia ma anche con più convinzione camminano ancora.
Gli articoli sono stati presi da Infout,e nel caso del corteo tedesco ci sono stati momenti di tensione in quanto dei nazi hanno cercato la provocazione ma la presenza massiccia degli sbirri che hanno cordonato il corto antifa non ha permesso contatti tra le opposte fazioni,osservando comunque che alcuni compagni sono stati fermati.

Berlino. Migliaia di antifascisti ricordano Silvio Meier, ucciso dai nazi.

Circa 6 mila persone hanno manifestato ieri per le strade di Berlino per ricordare Silvio Meier, giovane antifascista ucciso 21 anni fa in una vile aggressione fascista. Come ogni anno, il corteo di commemorazione ha attraversato le strade della metropoli tedesca, non solo per ricordare la morte di Silvio ma per ribadire ancora una volta che nessuno spazio di agibilità verrà concesso ai gruppuscoli di fascisti e neofascisti . Grande la partecipazione al corteo, che ha visto il numero dei manifestanti raddoppiarsi rispetto agli anni precedenti. Durante il percorso, a creare alcune tensioni è stata l’apparizione di circa 150 fascisti che si sono radunati con l’intento di provocare gli e le antifasciste presenti in strada. A causa della presenza ingente delle forze dell’ordine, i due gruppi non sono arrivati al contatto, e successivamente i neofascisti si sono allontanati.
Silvio Meier  venne accoltellato a morte il 21 novembre del 1992, nella fermata della metro di Samariterstraße, a Berlino. Lo Stato provò sin dall’inizio a sminuire l’accaduto, presentandolo come una banale rissa tra giovani. Inoltre, la polizia tedesca e i media mainstream diffusero notizie false riguardo alla versione dei fatti, basate su false dichiarazioni dei neonazisti, che sostenevano che Silvio fu il primo ad attaccare con un coltello, mentre la loro fu solo legittima difesa. Gli stessi compagni di Silvio che si trovavano con lui al momento dell’aggressione, furono interrogati persino in ospedale dove si trovavano con ferite molto gravi, con il chiaro intento di far ricadere le responsabilità dell’assassinio su di loro.
Mentre lo Stato continua a investigare sul caso, gli antifascisti e le antifasciste continuano a riunirsi e a manifestare per le strade berlinesi. Quest'anno una targa in memoria di Silvio è stata posta nella fermata della metro in cui è stato ucciso e quella di oggi rappresenta una delle manifestazioni antifasciste più partecipate negli ultimi tempi a Berlino.
 
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Bari, centinaia di antifascisti ricordano Benedetto Petrone.
 
Era il 28 Novembre 1977 quando, a Bari, veniva ucciso a coltellate Benedetto Petrone. Aveva 18 anni, faceva l’operaio ed era comunista. I responsabili sono un nutrito gruppo di fascisti dell’MSI facenti riferimento alla sede Passaquindici, quella sera usciti con mazze e coltelli. L’agguato era premeditato.
Nella giornata di ieri, come in ogni anniversario dalla sua morte, gli antifascisti della terra di bari si riuniscono per un corteo in ricordo di Benedetto, perché, fin quando esisterà, il fascismo sarà sempre sinonimo di morte, perché oggi come ieri c’è necessità di non arrendersi alla violenza squadrista ed alla politica della “lama”, perché di morti ammazzati c’è ne sono troppi anche negli ultimi anni: solo quest’anno Clement Meric, 19 anni e Pavlos Fyssas, 34 anni.
Ed ecco che dalle ore 17.00 ci si dà appuntamento in Piazza Umberto tra proiezioni, dibattiti e scambi di parole. Nuova buona parte della composizione del corteo che si andrà a formare con giovani venuti per la prima volta ad ascoltare la storia di Benedetto ed a sfilare per le strade di Bari urlando “mai più fascismo”. Il corteo di circa 300 persone partirà attorno le ore 19.00 e vedrà protagonisti, tra gli altri, un gruppo di ragazzi che durante il percorso reintitoleranno i nomi delle vie con targhe per ricordare i nomi di altri compagni uccisi dal fascismo, o le stragi di Lampedusa e di Stato oltre un gruppo di Clown Army che per tutta la durata del corteo “marcerà” di fianco la squadra mobile con agguati agli stessi fatti di clave e pistole ad acqua.
La serata continuerà alle 22 a Villa Roth occupata con un concerto antifascista di autofinanziamento tra socialità, cena (antifascista anche lei) e voglia di continuare ad esserci, resistere e rispondere colpo su colpo perché l’antifascismo è una pratica quotidiana, vivendo le strade, contrastando la violenza squadrista, mettendo i propri corpi e cuori davanti, costruendo un’altra cultura oltre quella discriminatoria.
Ieri Bari ha dimostrando, ancora una volta, di poter ancora essere una città dedita alla Resistenza!
Bari, 29 novembre 2013

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