domenica 24 marzo 2013

VOLO DI SOLA ANDATA

L'articolo proposto oggi preso da Don Zauker(http://donzauker.it/2013/03/15/solidarieta/ )come al solito con ironia e sarcasmo offre una chiave di lettura che nessun mezzo d'informazione di massa italiano ha fin'ora fornito e mai fornirà riguardo la vicenda dei marò assassini che fanno ping pong tra l'Italia e l'India,sperando che questa farsa(naturalmente non come la intendono i politici e i giornalisti nostrani),termini al più presto con il processo e l'inesorabile e giusta condanna di due pericoli per la società.
La solidarietà del titolo del contributo deve essere espressa nei confronti dei familiari e degli amici dei due pescatori morti per mano dei due coglioni dal grilletto facile,che hanno rotto le palle con i continui loro spostamenti aerei pagati dai contribuenti:devono stare in India e lì devono essere giudicati e non essere eletti come eroi o altre minchiate simili.

Solidarietà.

Nel collage di immagini sopra si possono individuare due vittime.
Chi sono?
Se avete risposto i due fagotti nell’immagine al centro, avete indovinato.
Per la precisione, i due fagotti sono due persone uccise a colpi di fucile mitragliatore.
Due pescatori indiani, Ajesh Binki e Valentine Jelastine.
Un ragazzo di 21 anni e un uomo di 50.
Nessuno (o quasi) in tv e sui giornali, ha mai mostrato i loro volti. Nessuno (o quasi) in tv e sui giornali, ha mai riportato i loro nomi. Nessuno (o quasi) in tv e sui giornali, ha mai parlato delle loro famiglie.
Tutti hanno invece sempre, costantemente, categoricamente, esclusivamente parlato solo dei due poveri marò, vittime della prepotenza indiana.
Sì, salviamoli!
Come se fossero in ostaggio di un qualche gruppo di terroristi e non sotto custodia (non in prigione) in uno Stato sovrano per aver ucciso due pescatori.
Ma poi chi erano questi pescatori? Di loro non esistono neanche immagini su internet, erano due straccioni, brutti, col naso schiacciato, i capelli unti e pettinati come Apu dei Simpsons e con le mani nere sopra e bianche sotto.
Com’è possibile mettere sullo stesso piano le vite di questi due pezzenti, olezzanti di curry, con i nostri due valorosi e pettinatissimi soldati?
E com’è possibile mettere sullo stesso piano la legge di un Paese, l’India, dove ci sono le fogne a cielo aperto, le vacche che girano per strada invece che nelle cene eleganti e si venera un dio con la testa di elefante, invece di un vecchio con la gonnella?
No, non ci fidiamo di quei selvaggi. Si tengano i loro morti e ci restituiscano i nostri eroi, senza rompere tanto i coglioni!
Ecco, questo velato e ridicolo razzismo da colonizzatori è, secondo noi, il senso di tutte le chiacchiere fatte sulla vicenda dei due marò.
Ora, senza entrare nel merito e specificando che anche noi siamo convinti che i due abbiano sparato per errore e che comunque Massimiliano Latorre e Salvatore Girone meritano un processo regolare che tuteli i loro diritti e, se nel caso, evidenzi le loro responsabilità, ci sembra che l’intera vicenda sia stata affrontata in maniera un tantinello vergognosa.
E non tanto da parte dei fascisti di Casapau o del PDL che, vogliamo dire, cosa c’era da aspettarsi?… ma piuttosto da tantissima parte (la quasi totalità) dei mezzi d’informazione del nostro Paese, per non parlare dei rappresentanti delle istituzioni.
Ma, anche in questo caso: cosa c’era da aspettarsi?
Per questo abbiamo deciso di scendere in campo e offrire il nostro aiuto ai tanti giornalisti, politici o semplici passanti e cittadini in fila alle poste che non sono in grado di provare vergogna.
Tranquilli, ci pensiamo noi.
Noi, infatti, ci vergognamo per (e di) loro.
15 marzo 2013

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