venerdì 8 marzo 2013

ULTIMI SDOGANAMENTI DEL FASCISMO

Uno dei luoghi comuni più in voga da sempre in Italia è quello,a detta anche di persone che si possano ritenere neutrali politicamente oppure anche con"elevati valori morali",è quello di dire che il fascismo ha avuto anche dei risvolti positivi durante la sua breve ma devastante presenza nella storia sociale e politica italiana.
Poi dicono tutti d'accordo sull'infamia delle leggi razziali,sull'entrata in guerra e altro ma...ed è quel"ma"che è pericoloso e quasi legittimante di un ventennio abbondante di catastrofi per le sorti del nostro paese,di persecuzione religiosa e politica di milioni di persone,del cancellamento della libertà individuale e per tutto il lungo elenco di terribili atti di cui il fascismo fu unico artefice.
Dopo le esternazioni del capogruppo del M5stelle Roberta Lombardi che afferma:"Da quello che conosco di Casapound,del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica(se vogliamo dire così),razzista e sprangaiola.Che non comprende l’ideologia del fascismo,che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo,un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia",oggi si parla del sottosegretario del Ministero dell'economia Gianfranco Polillo a sdoganare l'era più oscura dell'Italia.
L'articolo di Senza Soste preso da Contropiano parla delle sue dichiarazioni che definire da bar è un'offesa per tali locali,in cui ancora per una volta il fascismo ha fatto del bene e del male,almeno fino al 1935,ovvero dopo una quindicina di anni di varie nefandezze aggiungendo che da tale zozza ideologia nacquero le basi per il welfare,ovvero la pietra tombale per quanto riguarda il lavoro in Italia.
L'unica cosa buona che fece il fascismo fu quella di essere annientato dalla gloriosa Resistenza partigiana,anche se non tutti la pensano così iniziando da gente che ancora bazzica in Parlamento.

Se il viceministro ‘tecnico’ rivaluta il fascismo.
 
Parlando del più e del meno durante una trasmissione a Radio 2 l’esponente del governo Monti, Gianfranco Polillo, rivaluta il fascismo "almeno fino al 1935". E se non avesse perso la guerra…
In un suo intervento sul quotidiano la stampa, tempo fa Massimo Gramellini gli affibbiò l’appellativo di ‘sottosegretario alle chiacchiere’.
Ma questa volta quelle di Gianfranco Polillo, sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono ben più di innocenti chiacchiere. Perché quello che dovrebbe essere un ‘repubblicano’ ha speso inequivocabili parole di elogio nei confronti del fascismo e di Mussolini. Utilizzando i più banali e triti luoghi comuni sul regime di solito appannaggio del discorso revisionista berlusconiano. I fascisti delle varie correnti hanno di che fregarsi le mani, visto che il forse inatteso intervento di Polillo è arrivato a pochi giorni di distanza da un simile sdoganamento da parte della neocapogruppo dei 5 Stelle alla Camera. A dimostrare che in Italia la classe politica ha un problema con la storia, e con la memoria, ben oltre la cosiddetta ‘destra’. Polillo non è un politico qualunque: laureato in Economia, con una tesi di laurea discussa con il prof. Federico Caffè, prima di diventare sottosegretario aveva già ricoperto altri incarichi istituzionali, tra cui quello di Capo del Dipartimento per gli Affari Economici, quello di segretario di diverse commissioni parlamentari, di consigliere economico per il gruppo parlamentare del Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati, di funzionario della Camera. È attualmente presidente di Enel Stoccaggi e membro del Consiglio di Amministrazione della SVIMEZ e collabora con Il Sole 24 Ore e altri quotidiani. Se un siffatto personaggio decide di sdoganare “i lati positivi” del fascismo, conscio degli strali e delle polemiche che avrebbe suscitato, non lo fa certo per sbadataggine o superficialità.
Per lanciare il suo messaggio - "come tutti i governi il fascismo ha fatto alcune cose bene e alcune cose male" - Polillo ha scelto una tribuna inusuale, quella della trasmissione di Radio 2 ‘Un giorno da pecora’. Cosa ha detto l’esponente del Partito Repubblicano?
Che il fascismo ha creato le basi del welfare. Che ha fatto delle cose positive e che gli si debbano riconoscere anche meriti, almeno fino al 1935. Assai più in là di quanto aveva osato spingersi la deputata grillina Lombardi. Sdoganando ben 15 anni di pestaggi, omicidi, chiusure col fuoco di sedi politiche e sociali, assalti ai giornali e alle camere del lavoro, guerre coloniali con conseguenti eccidi di popoli africani, incarcerazione e confino per i dissidenti, divieto e scioglimento di tutti i partiti e i sindacati, censura sulla stampa e così via. Se non fosse che l’antisemitismo in questo paese è ancora un tabù e che le relazioni con Israele non sono un elemento da bypassare con non-chalance, c’è da giurare che lo sdoganamento del regime dell’allegro sottosegretario avrebbe tranquillamente potuto comprendere anche l’infamia delle leggi razziali, per Polillo ‘conseguenza dell’alleanza con la Germania’. E magari a quel punto l’unico elemento a discapito di Mussolini sarebbe l’aver perso la guerra e di non essersi fatto, ad esempio, i fatti suoi come fece il lungimirante Francisco Franco. “Le cose disastrose sono state l’entrata in guerra con la Germania, la sottovalutazione e il non aver capito quella che era la forza dell’America” chiarisce.
Il viceministro ha parole di apprezzamento soprattutto per lo sviluppo dell’economia, delle arti e della scienza durante la dittatura. “Per esempio lui – il Duce - si è inserito in tutta quella che è stata l’elaborazione politica degli anni Trenta: Roosvelt, il keynesismo. E ha creato le basi del welfare in Italia, questa è stata una cosa estremamente positiva – ha dichiarato a Radio2 – Ha favorito il processo di conversione industriale, ha avuto una grande attenzione a quelli che erano gli aspetti del futurismo, che non era solo arte, ma anche scienza”.
Per giustificare le proprie castronerie il tecnico Polillo cita, a sproposito, nientemeno che Palmiro Togliatti. “Ricordate che diceva Togliatti del fascismo? Diceva che c’era un controllo del governo autoritario però c’era un grande consenso nel paese. Se lo diceva Togliatti…”.
Togliatti aveva ragione. Mussolini ha avuto, durante il ventennio, un enorme consenso sociale. E da certe dichiarazioni pare che ce l’abbia ancora oggi…
Luca Fiore
tratto da http://www.contropiano.org
7 marzo 2013

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