In soldoni si tratta di aver negato un importante contributo che aveva però come controparte un prelievo forzoso per tutti quelli che hanno un conto bancario a Cipro,con una ribellione generale sia di chi abbia piccoli e grandi depositi:c'è da aggiungere che parecchi Stati e banche europee hanno belle somme investite nell'isola,la cui cifra,com'è in questi casi,non è ancora accertata.
L'articolo di Senza Soste racconta di questo rifiuto del governo cipriota ai ricatti della trojka che sta portanto sfracelli in Europa,con i possessori di conti correnti che intimoriti da queste voci vorrebbero prosciugare i propri conti prima che lo facciano le banche...sempre che queste ultime riaprano visto che sono chiuse da inizio settimana e forse fino a domani.
Cipro: parlamento boccia piano UE.
Nel tardo pomeriggio di oggi, a sorpresa, il Parlamento di Nicosia ha respinto in modo schiacciante il piano di cosiddetti aiuti dell'Unione europea - del valore di circa 10 miliardi di euro - condizionato ad un prelievo forzoso sui conti bancari nell'isola che oscillava dal 6 al 10% e che aveva scatenato già le proteste di tutte le opposizioni parlamentari, dei sindacati e di altri settori sociali.
Secondo quanto si è appreso, a votare contro il piano targato Berlino-Bruxelles non sono stati soltanto i deputati dei partiti all'opposizione - i comunisti di Akel, gli ecologisti ed altri - ma anche quelli appartenenti a forze interne alla coalizione di governo di centrodestra. Su un totale di 56 parlamentari dell'Assemblea Legislativa del piccolo paese, il piano è stato alla fine respinto con 36 voti contrari, 19 astenuti e nessun voto a favore, mentre un parlamentare non era presente alla votazione.
Anche il presidente del Parlamento, il socialista Yiannakis Omirou, aveva invitato i deputati a votare contro il salvataggio "ricattatorio" proposto dall'Unione europea. "Ci può essere una sola risposta: no al ricatto" aveva detto, e poi "Questa decisione non é altro che una rapina dei depositi bancari". "La nostra richiesta - ha detto Omirou - dev'essere che questo accordo va rinegoziato. Se approviamo questa tassa non ci sarà più nessun investitore estero che lascerà da noi i suoi soldi". Prima del voto anche il presidente di centrodestra, Nicos Anastasiades, aveva annunciato la decisione del principale partito di governo di astenersi e il ministro delle Finanze, Michakis Sarris aveva smentito le voci di dimissioni circolate nella giornata di oggi.
In mattinata il governo aveva provato a mettere a punto alcune modifiche alla legge imposta dall'UE per rendere più progressivo e meno duro il prelievo forzoso per le fasce basse della popolazione. In particolare, la bozza di legge dell'esecutivo cipriota prevedeva l'esenzione per i depositi bancari fino a 20.000 euro, fissa al 6,75% la tassazione per i conti tra 20.000 e 100.000 euro e manteneva al 9,9% quella sui depositi oltre i 100.000 euro. Ma le relative modifiche - criticate comunque dalla Banca Centrale di Nicosia perchè inficiavano l'obiettivo di arrivare a raccogliere i 5,8 miliardi di euro chiesti da Bruxelles - non sono state sufficienti a far passare il piano in parlamento.
Secondo quanto si è appreso, a votare contro il piano targato Berlino-Bruxelles non sono stati soltanto i deputati dei partiti all'opposizione - i comunisti di Akel, gli ecologisti ed altri - ma anche quelli appartenenti a forze interne alla coalizione di governo di centrodestra. Su un totale di 56 parlamentari dell'Assemblea Legislativa del piccolo paese, il piano è stato alla fine respinto con 36 voti contrari, 19 astenuti e nessun voto a favore, mentre un parlamentare non era presente alla votazione.
Anche il presidente del Parlamento, il socialista Yiannakis Omirou, aveva invitato i deputati a votare contro il salvataggio "ricattatorio" proposto dall'Unione europea. "Ci può essere una sola risposta: no al ricatto" aveva detto, e poi "Questa decisione non é altro che una rapina dei depositi bancari". "La nostra richiesta - ha detto Omirou - dev'essere che questo accordo va rinegoziato. Se approviamo questa tassa non ci sarà più nessun investitore estero che lascerà da noi i suoi soldi". Prima del voto anche il presidente di centrodestra, Nicos Anastasiades, aveva annunciato la decisione del principale partito di governo di astenersi e il ministro delle Finanze, Michakis Sarris aveva smentito le voci di dimissioni circolate nella giornata di oggi.
In mattinata il governo aveva provato a mettere a punto alcune modifiche alla legge imposta dall'UE per rendere più progressivo e meno duro il prelievo forzoso per le fasce basse della popolazione. In particolare, la bozza di legge dell'esecutivo cipriota prevedeva l'esenzione per i depositi bancari fino a 20.000 euro, fissa al 6,75% la tassazione per i conti tra 20.000 e 100.000 euro e manteneva al 9,9% quella sui depositi oltre i 100.000 euro. Ma le relative modifiche - criticate comunque dalla Banca Centrale di Nicosia perchè inficiavano l'obiettivo di arrivare a raccogliere i 5,8 miliardi di euro chiesti da Bruxelles - non sono state sufficienti a far passare il piano in parlamento.
"Il progetto di legge è stato respinto", ha confermato dopo il voto il presidente della Camera Yiannakis Omirou mentre fuori dalla sede del Parlamento centinaia di persone che manifestavano contro l'UE e la troika esultavano increduli.
Per domani il presidente del governo ha previsto una serie di incontri con tutte le forze politiche per tentare di varare una controproposta all'Unione Europea.
Fatto sta che, almeno per ora, ciò che il parlamento di un paese come la Grecia - 10 milioni di abitanti - non è stato mai in grado di fare nonostante la durezza delle misure imposte dalla troika, lo ha fatto alla prima occasione possibile l'assemblea di un piccolo paese come Cipro, appena un milione di abitanti.
Da segnalare però che rispetto ai cugini greci i ciprioti hanno, dalla propria parte, le forti relazioni con la Russia. E anche un totale di depositi bancari equivalente a 70 miliardi di euro, dieci volte l'ammontare di un Pil che negli ultimi anni è andato a picco. Soldi dei miliardari russi e non solo, si è detto giustamente. Ma forse anche ingenti investimenti da parte di quelle banche europee attratte dagli alti tassi di interesse distribuiti dagli istituti di credito ciprioti - anche l'8% - e che non a caso questa mattina hanno chiuse tutte in forte ribasso.
Per domani il presidente del governo ha previsto una serie di incontri con tutte le forze politiche per tentare di varare una controproposta all'Unione Europea.
Fatto sta che, almeno per ora, ciò che il parlamento di un paese come la Grecia - 10 milioni di abitanti - non è stato mai in grado di fare nonostante la durezza delle misure imposte dalla troika, lo ha fatto alla prima occasione possibile l'assemblea di un piccolo paese come Cipro, appena un milione di abitanti.
Da segnalare però che rispetto ai cugini greci i ciprioti hanno, dalla propria parte, le forti relazioni con la Russia. E anche un totale di depositi bancari equivalente a 70 miliardi di euro, dieci volte l'ammontare di un Pil che negli ultimi anni è andato a picco. Soldi dei miliardari russi e non solo, si è detto giustamente. Ma forse anche ingenti investimenti da parte di quelle banche europee attratte dagli alti tassi di interesse distribuiti dagli istituti di credito ciprioti - anche l'8% - e che non a caso questa mattina hanno chiuse tutte in forte ribasso.
Nel paese la tensione rimane altissima. La polizia oggi ha presidiato in forze il Parlamento e le ambasciate di diversi paesi dell'UE, dopo che ieri un manifestante era riuscito ad ammainare la bandiera dalla rappresentanza tedesca. Le banche dell'isola sono ancora chiuse, e riapriranno forse solo giovedi', per evitare una corsa a prelevare il denaro dai depositi. Anche le contrattazioni in borsa rimarranno sospese oggi e domani.
Marco Santopadre
tratto da http://www.contropiano.org19 marzo 2013
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