giovedì 16 giugno 2011

COMPAGNO GABBIANO

Non che prima della lettura tratta dal quotidiano genovese"Il secolo XIX"i gabbiani non mi piacessero ma dopo la descrizione dell'accaduto di queste ultimi giorni mi stanno molto più simpatici oltrechè aver guadagnato molti punti nella scala delle mie preferenze animalesche.
Infatti la polizia penitenziaria ha il suo bel da fare contro dei disobbedienti gabbiani che nel carcere di Marassi attaccano le guardie ad ogni cambio turno arrivando al punto di dover indossare dei caschi protettivi.
Il motivo di tali aggressioni sta nel fatto che molti di questi uccelli hanno nidificato in alcuni anfratti del carcere e che quindi cercano di difendere la prole,ma come nel film"Gli uccelli"di Alfred Hitchcock c'è una frase che dice:"Ma signora,assalire è una parola un pò grossa:gli uccelli non hanno mica l'abitudine di assalire la gente senza motivo"e voglio sognare che questi gabbiani attacchino gli sbirri proprio perchè siano dei compagni pure loro,per difendere a loro modo i carcerati stipati tra le celle in numero quasi il doppio del consentito.
E dopo i barbagianni decantati dai Punkreas ecco ora i leggiadri,ispiratori e protagonisti di tante storie di mare i gabbiani,che dall'alto del loro planare ci guardano e proteggono contro chi ci vuole del male.

Gli uccelli contro le forze dell’ordine.

I gabbiani all’attacco dei poliziotti di Marassi.

Genova - Dal mare al penitenziario: i gabbiani reali di Marassi, ad ogni cambio di guardia
degli agenti, non perdono occasione per attaccarli. A parte i noti problemi delle Case Rosse,
che ospitano, con carenza di personale, oltre 800 detenuti contro i 450 posti regolamentari, la polizia si trova davanti a questa ulteriore «fastidiosa criticità».  
 
Gli uccelli, non proprio uccellini, con un’apertura alare di circa 150 centimetri e un becco potente, hanno nidificato sul tetto del carcere, e quando i poliziotti della penitenziaria si danno il cambio di guardia nelle garitte collocate vicino al luogo dove sono stati costruiti i nidi, un gabbiano alfa lancia un grido dal muro dello stadio. Accorrono quindi i compagni, e aggrediscono l’agente che si avvicina al nido.
I poliziotti sono stati così costretti a dotarsi di caschi al momento del cambio della guardia.
«La cosa può far sorridere - scrive Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sappe -, ma crea non pochi problemi ai colleghi, tanto che, per garantirne l’incolumità, sono stati messi a loro disposizione dei caschi che abitualmente non usiamo per quel tipo di servizio armato». La questione è già da tempo stata posta all’attenzione alla Direzione del carcere, ma in Liguria c’è una legge regionale che tutela la nidificazione, e non sarà possibile rimuovere il nido, almeno fino a quando i piccoli non saranno cresciuti.

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