martedì 8 luglio 2014

PADRON POLETTI



Breve commento all'articolo di Infoaut cui suggerisco pure questo che racchiude il curriculum vitae di Giuliano Poletti(http://www.informarexresistere.fr/2014/02/22/solo-in-italia-un-fankazzista-puo-fare-il-ministro-del-lavoro/ ),attuale ministro del lavoro del governo Renzi,e da come si evince dal link questo personaggio posto alla guida di uno dei ministeri più importanti nella sua vita non ha mai lavorato.
Riferendomi alle dichiarazioni qui sotto invece l'ex presidente di Legacoop è un membro dell'esecutivo dichiaratamente anti operaio,anzi per il padronato assoluto,per la libertà di licenziare data alla modifica dell'articolo 18,che vede nella flessibilità l'opportunità principe non per il lavoratori ma per i padroni di avere sempre più nelle loro mani il potere e la decisione sul futuro della classe operaia.


Due dichiarazioni di Padron Poletti.


Ad una intervista al Quotidiano Nazionale il ministro del lavoro in quota Legacoop Giuliano Poletti si scatena e dice a chiare lettere qual'è la sua idea di paese e di uscita dalla crisi soffermandosi su quelli che sono due temi davvero scottanti nell'agenda politica del paese e che per milioni di persone sono il dato di realtà su cui confrontarsi quotidianamente. Sostanzialmente i temi sono quelli dell'occupazione e del lavoro per i giovani e quindi il mondo dei non-garantiti e quello delle tutele per i lavoratori dipendenti ovvero il mondo dei garantiti.
E il ministro ne ha per tutti. Ai giovani viene detto a chiare lettere che le garanzie sindacali e welfaristiche che erano previste dal sistema produttivo italiano ora se le possono sognare, e che sarà un processo da cui non si tornerà più indietro. Il nostro infatti, ammantandosi di becero paternalismo, dichiara “E' un momento difficile per i giovani, quando ero ragazzo ho avuto opportunità che loro oggi non hanno, per questo dico che il lavoro, anche manuale, è un'opportunità di formazione e crescita per i giovani, anche mentre studiano. L'Italia deve diventare il Paese delle opportunità". Opportunità – aggiungiamo noi – per i padroni e per chi vuole rilanciare i profitti abbassando il costo della forza lavoro fregandosene di cosa significa in termini di cancellazione di diritti e abbassamento del tenore di vita di milioni di persone.

Con frasi come "Il tema dell'articolo 18 sta dentro la ridefinizione delle regole e dei contesti del mercato del lavoro. Non va isolato e non è un totem" parla direttamente ai lavoratori garantiti facendo pesare il fatto di avere usufruito fino ad oggi dei “privilegi” contenuti nello Statuto dei Lavoratori tra cui spicca l'ingiustizia dell'articolo 18 che limitando la possibilità di licenziare senza giustificati motivi un lavoratore nelle imprese con più di 15 dipendenti impedisce agli imprenditori di usufruire di quella flessibilità che Renzi ha sbandierato a Bruxelles come paracadute alle politiche del rigore. Flessibilità che si gioca ovviamente nelle possibilità di lasciare a casa - sempre che ce l'abbia - un lavoratore senza nessuna garanzia sociale. Infatti anche cassa integrazione e mobilità per Poletti sono privilegi di una classe operaia parassita che sfrutta le casse dello stato e presto ci saranno nuove sforbiciate che colpiranno ancora di più famiglie e disoccupati.



Nonostante questo governo si ammanti dell'aurea di essere di sinistra e attento alle esigenze dei lavoratori è chiaro come invece sia un nuovo tentativo di gestire l'impoverimento del paese agito questa volta da una socialdemocrazia entusiasta del suo triste ruolo anti-operaio, insomma davvero un bel lavoro Padron Poletti!

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