mercoledì 9 luglio 2014
MORTE A GAZA
Il limite nel definire gli attacchi di Israele verso la Palestina è già stato superato passando dal grado di rappresaglia passando a quello di guerra vera secondo molti giornalisti ed esperti di cronaca che operano nel settore dell'informazione.
Effettivamente centinaia di attacchi aerei in poche ore ed una cifra di circa 400 tonnellate di missili e bombe lanciati sono dei numeri enormi per semplici attacchi e soprattutto in così poco tempo,e il numero delle vittime soprattutto di persone innocenti o che almeno non combattenti(perché a volte pure questi hanno delle ragioni proprie)continua ad aumentare.
L'articolo preso da Infoaut parla della cronaca di questa guerra che sta devastando i territori della striscia di Gaza con l'operazione israeliana chiamata Protective edge,nata sottovoce dopo l'episodio pretesto dell'uccisione dei tre ragazzi rapiti ed ammazzati quasi certamente da palestinesi legati ad Hamas,che con la lotta palestinese secondo me nulla hanno a che fare così come la reazione vile di Netanyahu e soci.
La lotta per la libertà di un popolo e di una terra non deve passare attraverso l'uccisione di tre giovani indifesi,si costruisce sì con le proteste e con l'intifada ma con coscienza e pianificazione,non con violenza gratuita ed efferata.
Detto ciò la Palestina è legittimata dalla sua storia a difendere i suoi confini e riconquistare i territori che uno Stato nato dal nulla per volere dei potenti del mondo e per una religione che ha fatto delle proprie pretese velleitarie la sconfitta,per ora,di un popolo.
Un'altra notte massacrante per la Striscia di Gaza.
Aggiornamento 15.45: Il portavoce del ministero della Salute palestinese ha reso noto che il numero delle vittime è salito a 40 e le persone ferite sono più di 350. Inoltre le autorità israeliane hanno arrestato 118 palestinesi delle zone arabe nel territorio israeliano e 19 in Cisgiordania in seguito alle proteste dall'inizio dell'offensiva "Protective Edge".
Aggiornamento ore 14.30: Il numero delle persone uccise dai bombardamenti israeliani è salito a 35, mentre si contano più di 300 feriti. Continuano i bombardamenti nella parte settentrionale della Striscia; attualmente sono state lanciate più di 400 tonnellate di missili e bombe. I gruppi della resistenza palestinese rispondono con lanci di razzi. Fonti israeliane parlano di un ferito a Haifa.
Un'altra notte di fuoco per la Striscia di Gaza dove in poche ore Israele ha effettuato 160 raids, per un totale di 430 attacchi aerei dall'inizio dell'operazione. Il bilancio delle persone coinvolte è molto pesante: almeno 28 palestinesi uccisi, tra cui una donna e cinque bambini, almeno 200 feriti e decine di case completamente distrutte - numeri in continuo aumento.
Una notte di guerra in cui non c'è stato un attimo di tregua per i due milioni di abitanti della Striscia. Come si temeva l'operazione "Protective edge" è destinata a incrementare più o meno gradualmente l'intensità dell'offensiva israeliana: se da una parte i vertici militari affermano di condurre le cosiddette “operazioni chirurgiche” per colpire ed estirpare le basi di Hamas, dall'altra parte è ben evidente che l'attacco non è affatto chirurgico, anzi, negli ultimi raids la maggioranza delle persone uccise sono civili. Nella notte la Marina israeliana ha colpito pesantemente le spiagge a nord di Gaza insieme ad alcuni porti. In seguito è stato bombardato anche l'Ospedale Europeo di Khan Yunis, provocando decine di feriti e danneggiando materiali e macchinari, nonostante il fatto che gli ospedali dovrebbero essere immuni da qualunque attacco, secondo quanto sancito dalla Convenzione di Ginevra. A Beit Hanun un raid ha sterminato tutta la famiglia del leader della Jihad islamica, uccidendo cinque persone. Duri scontri con l'esercito sionista si sono verificati nel campo profughi di Al-Jalazon, in Cisgiordania e nella zona della Tomba di Rachele.
Stamattina sono stati attaccati il campo profughi di Nuseirat, provocando la morte di un padre e suo figlio, sono state uccise altre due persone a Beit Lahiya e distrutte almeno altre 50 abitazioni. Un bombardamento al centro di Gaza ha ucciso una donna di 80 anni. L'aviazione israeliana ha ricominciato il bombardamento nel nord della Striscia.
Intanto dalla Striscia i gruppi della resistenza continuano a rispondere lanciando razzi verso Israele. Per la prima volta sono state raggiunte anche le città principali israeliane come Haifa e Tel Aviv, nelle quali sono stati riaperti i bunker per i civili.
Allo stesso tempo i ministri israeliani invocano altre sanzioni e “punizioni” per la popolazione palestinese. Il vice ministro della difesa ha proposto di tagliare immediatamente la corrente elettrica e impedire l'ingresso del carburante nella Striscia. La Ministra di Giustizia, che dovrebbe essere anche la mediatrice dei negoziati di pace ha affermato che nell'attuale scenario l'unica strada è quella militare. Inoltre è stato annunciato che l'operazione "Protective edge" non sarà di breve durata e che in questo momento si sta discutendo la possibilità di invadere via terra la Striscia. Intanto su richiesta del presidente Abbas, il presidente egiziano dovrebbe negoziare un cessate fuoco tra Hamas e Israele.
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