Breve articolo preso dal sito Il Faro sul mondo(http://www.ilfarosulmondo.it/lo-spettacolo-sulla-collina-della-vergogna-di-sderot/ )che riprende le foto pubblicate dal giornalista danese Allan Sorensen e"rubate"nella città di Sderot e che ritraggono decine di israeliani appostati sulle colline con sedie,poltrone e addirittura divani che guardano i bombardamenti verso la popolazione palestinese.
E con tifo da stadio quando gli obiettivi vengono colpiti,con applausi e grida,sorrisi e grasse risate,in un triste spettacolo che si può vivere a pochi chilometri di distanza dalla striscia di Gaza,nel contesto di una guerra che ha già visto l'ingresso di truppe a terra e che ha provocato più di cento vittime.
Lo “spettacolo” sulla collina della vergogna di Sderot.
di Giovanni Sorbello.
Ogni guerra è portatrice di orrore e di odio, spesso il nemico è oggetto di violenze e abusi. Ma la storia che ci permettiamo di presentarvi oggi va ben oltre ogni immaginaria disumanità.
Da quando è iniziata l’ultima aggressione israeliana sulla Striscia di Gaza, ogni sera gli israeliani esultano con boati da stadio nel guardare i bombardamenti che massacrano la popolazione palestinese della Striscia.
Il giornalista danese Allan Sorensen ha postato un’immagine su Twitter, che mostra i residenti guardare e celebrare i raid su Gaza. Sorensen ha confermato che ha scattato la foto la sera del 9 luglio sulla sommità di una collina nella città israeliana di Sderot, a pochi chilometri dal confine con la Striscia di Gaza.
“Gli israeliani ogni sera portano le proprie sedie sulla collina di Sderot per assistere all’ultimo spettacolo in diretta da Gaza, gentilmente offerto dal governo di Tel Aviv. Si assiste a scene di esultanza, applausi e urla seguono ogni esplosione”, ha aggiunto Sorensen.
Questo eccidio, che per qualcuno è diventato un macabro “spettacolo”, negli ultimi cinque giorni è costato la vita a 130 persone, tra cui più di 30 bambini. Proprio questa mattina un jet israeliano ha centrato un orfanotrofio per bambini palestinesi disabili a Beit Lahya, uccidendone tre e ferendone molti altri; chissà le urla di gioia sulla collina della “vergogna” di Sderot.
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