Notizia fresca l'assoluzione per i quattro poliziotti assassini responsabili della morte di Michele Ferrulli(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/09/servira-qualcosa.html )che differentemente dal link qui sopra che parlava dell'inasprimento del capo d'accusa per le merde in divisa(Francesco Ercoli, Michele Lucchetti, Roberto Stefano Piva e Sebastiano Cannizzo)hanno invece trovato la libertà,non che fossero stati incarcerati preventivamente e"lavoravano"lo stesso.
Questo ennesimo calpestamento della legge ed il superamento di certi diritti basilari da parte dello Stato sono l'ennesimo schiaffo in faccia per la giustizia con la G maiuscola in un paese dove la tortura e l'abuso di potere sono ancora un dogma incontrastato per certe categorie di mezzi uomini.
Articolo preso da Contropiano(http://contropiano.org/malapolizia/item/25036-omicidio-ferrulli-assolti-i-poliziotti-accusati-non-e-stato-nessuno ).
Michele Ferrulli, il facchino 51enne morto per arresto cardiaco durante un intervento delle forze dell'ordine il 30 giugno del 2011, "era una minaccia ed ebbe una reazione rabbiosa nei confronti degli agenti". Con queste parole si è espresso questa mattina l'avvocato Paolo Siniscalchi, uno dei legali dei quattro poliziotti imputati per omicidio preterintenzionale e falso in atto pubblico davanti alla prima Corte d'Assise di Milano. Per i quattro agenti, nelle scorse udienze, il pm di Milano Gaetano Ruta aveva invece chiesto una condanna a 7 anni di carcere.
Ma poco fa è arrivata la notizia che la Corte d’Assise di Milano ha assolto i 4 poliziotti.Secondo i giudici il fatto non sussiste. Nessuna responsabilità per gli agenti processati: Francesco Ercoli, Michele Lucchetti, Roberto Stefano Piva e Sebastiano Cannizzo.
La figlia della vittima, Domenica, ha accolto la lettura della sentenza in lacrime, abbracciando Lucia Uva, la sorella di Giuseppe – un’altra vittima di malapolizia morta nel 2008 in una vicenda che ricorda quella di Ferrulli -. L'avvocato della famiglia Fabio Anselmo ha così commentato: "E’ un momento difficile ma attendiamo le motivazioni per capire. La nostra tesi era in linea con quella della Procura e comunque resta il profondo rispetto per i giudici".
I poliziotti erano intervenuti in via Varsavia a seguito di una segnalazione per schiamazzi in strada. Secondo il pm, l'uomo venne anche "percosso" dagli agenti e subì una "violenza gratuita non giustificabile".
Michele Ferrulli ”ha subito una tortura” perché ”è stato costretto a soffrire così tanto da morire” aveva sostenuto Fabio Anselmo. Secondo l’avvocato l’uomo ”è stato picchiato”, e gli agenti hanno agito ”per la volontà di affermare con la violenza la propria autorità, con un comportamento non tollerabile in seno a un popolo civile”. ”C’è stato un esercizio della violenza terribile e feroce nei confronti di una persona inerme che chiedeva aiuto perché stava morendo – aveva denunciato il legale di parte civile – e che per questo comportamento ha perso la vita”. Il legale nel corso del suo intervento alcuni giorni fa aveva anche fatto proiettare nell’aula della prima Corte d’Assise di Milano i filmati effettuati da alcuni passanti durante l’intervento degli agenti, che dimostrerebbero ”la mancanza di un atteggiamento aggressivo da parte di Ferrulli” e ”un comportamento da parte dei poliziotti che non è giustificato neanche dalle regole d’ingaggio delle truppe di pace nelle zone di guerra”.
Ma non è servito a molto. Di fatto al termine del processo si è affermata per intero la tesi della difesa. Per l'avvocato Siniscalchi quella sera Ferrulli fece dei "gesti di sfida" contro i poliziotti, disse a uno di loro "togliti la divisa e facciamo a botte". L'uomo, secondo quanto riferito dal legale, "diede una spallata e fece resistenza" e quindi venne percepito dagli agenti della volante come una "minaccia", tanto che fecero arrivare altre volanti chiamando la centrale operativa. I poliziotti, invece, sempre secondo il legale, si comportarono "con professionalita'" e l'unico gesto "inopportuno", ma non "sopra le righe", fu un "finto schiaffo" di uno di loro che "comunque non toccò affatto Ferrulli".
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