venerdì 18 aprile 2014

ADDIO ALLA VOCE DEL SUDAMERICA

Gabriel Garcia Marquez
Se n'è andato per via di complicanze dovute ad un'infezione polmonare Gabriel Garcìa Marquez,colombiano premio Nobel per la letteratura e scrittore che ha saputo dare voce ad un intero continente con romanzi,scritti e saggi,quel Sud America tanto amato anche se spesso durante la sua carriera anche di giornalista ha dovuto lasciare abitando in molti altri posti.
E'stato uno degli scrittori che più ha venduto e più è stato tradotto in lingua spagnola,secondo solo a Miguel De Cervantes,ed i suoi libri sono un misto di descrizione,passione e messaggi sociali che Gabo ha voluto esprimere dalla sua penna.
Noto il suo impegno sociale in tutto il mondo e soprattutto in Sud America,praticamente in ogni stato del continente,ha seguito in prima persona la dittatura cilena di Pinochet,è stato amico di Castro a Cuba e sostenitore di Chavez in Venezuela,Marquez ha saputo col suo lavoro far conoscere a molte persone realtà e fatti di quella terra così passionale,sanguigna e allo stesso tempo martoriata da guerre civili e complotti militari comandati dagli Usa.
Articolo preso da"Internazionale",la sua figura su Wikipedia:http://it.wikipedia.org/wiki/Gabriel_Garc%C3%ADa_M%C3%A1rquez .

È morto lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez


Il premio Nobel per la letteratura colombiano Gabriel García Márquez è morto a 87 anni il 17 aprile, nella sua casa di Città del Messico.
Era malato da qualche tempo, qualche giorno fa i familiari avevano definito la sua salute “molto fragile”. L’8 aprile era stato dimesso dall’ospedale di Città del Messico dopo otto giorni di trattamento per una polmonite. García Márquez, chiamato dai suoi amici e dai suoi allievi Gabo, viveva in Messico dal 1961.
Giornalista e scrittore ha vissuto a Cartagena de Indias (Colombia), Barcellona e L’Avana. Da molti anni si era ritirato dalla vita pubblica. Considerato uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi in lingua spagnola, ha ricevuto il Nobel per la letteratura nel 1982. È diventato famoso nel 1967 con il romanzo Cent’anni di solitudine, considerato il suo capolavoro.
Il 17 aprile la notizia della sua morte è stata confermata dal presidente della Colombia Juan Manuel Santos con un messaggio su Twitter: “Cent’anni di solitudine e di tristezza per la morte del più grande colombiano di tutti i tempi”. Pochi minuti prima, la televisione messicana Televisa aveva annunciato, sempre su Twitter, che lo scrittore ottantasettenne era morto a casa sua, circondato dai suoi familiari.

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